Libri di Riccardo De Benedetti
Morire dal ridere. Processo alla satira
di Riccardo De Benedetti
editore: Medusa Edizioni
pagine: 79
La satira uccide o fa uccidere? Fa del male o lo subisce? Nasce per provocare, pungere e ferire, anche nel profondo dell'animo umano. Per ottenere questo fine, ogni altro effetto viene considerato laterale, inessenziale, deve saper andare dritta allo scopo, non può permettersi deviazioni, finezze o ragionamenti prolissi. Questo pamphlet prende per così dire il toro per le corna e cerca di rispondere a domande che molti, più o meno segretamente, si pongono, magari senza dichiararlo per paura di violare le regole del politicamente corretto. Una volta ci si chiedeva se ne uccide di più la spada o la lingua, la domanda potrebbe valere anche per la tragica giornata di Parigi dove sono stati assassinati i redattori del giornale satirico "Charlie Hebdo". Un atto efferato che ha generato altra violenza e rischia di espandersi anche fuori dalla Francia. Le vignette su Maometto sarebbero la causa di quel gesto omicida. La libertà di espressione della satira può ignorare dei limiti di prudenza e di rispetto dell'altro? Alla matita pungente di un umorista si può rispondere col kalashnikov, sulla base di un presunto vilipendio della fede e di Dio? Le religioni sono in grado di tollerare la risata su se stesse? La ragione politica autorizza a qualsiasi presa in giro, o la mancanza di rispetto verso le persone e le loro convinzioni può indurre gesti sproporzionati come l'attentato di Parigi, che rischia di scatenare una nuova crociata contro l'islam?
Céline e il caso delle «Bagatelle»
di Riccardo De Benedetti
editore: Medusa Edizioni
pagine: 166
Riprovevole, infrequentabile, osceno, oltraggioso, infame, abietto e pornografo: sono solo alcuni degli aggettivi affibbiati al personaggio Céline, intellettuale collaborazionista e antisemita. Altro sarebbe lo scrittore Céline: grande penna, maestro di stile e autore di capolavori. Ha attraversato la storia della letteratura francese con la velocità e lo splendore di una meteora, Céline. E a 50 anni dalla morte suscita ancora scomuniche e censure, in particolare per i pamphlet, primo fra tutti "Bagatelle" per un massacro, nella cui scrittura continua a esserci lo scrittore di Viaggio al termine della notte e quello dell'ultimo romanzo, "Rigodon". Oggi "Bagatelle" non si può leggere. Chi lo impedisce? E perché? La storia di un libro "maledetto" e della sua traduzione italiana (che c'era e poi, a tre mesi dalla sua uscita, nel 1982 venne ritirata dalle librerie), è narrata e decostruita in questo saggio che tocca un nodo cruciale della storia critica dell'opera di Céline ma non solo: "Bagatelle", infatti, rischia di essere un testo "ingombrate" e "presente" proprio in quanto libro proibito. Come "Mein Kampf". Cartina di tornasole di reticenze e usi strumentali che la cultura postmoderna ha fatto della tragedia dell'antisemitismo e delle sue radici culturali, il pamphlet di Céline finisce per diventare il pretesto intorno al quale si giocano le partite più diverse. Questo saggio analizza e cerca risposte a domande decisive che non riguardano soltanto le opere di Céline...
La Chiesa di Sade. Una devozione moderna
di Riccardo De Benedetti
editore: Medusa Edizioni
pagine: 112
Il sadismo si presenta ormai come un insieme di pratiche ampiamente diffuse. Nelle forme vistose del glamour e come oggetto di forte investimento di marketing, appartiene di fatto e di diritto al nostro panorama culturale. Eppure tutto ciò ha a che fare con un nome, quello del Divin Marchese, D.A.F. de Sade; con una filosofia, il suo sistema della natura; con il suo materialismo e il suo ateismo razionalista. Il sadismo, da curiosità erotica relegata ai fondi proibiti delle biblioteche, si è trasformato in cifra identitaria del nostro presente; in marchio di fabbrica delle nostre crudeltà e della nostra violenza diffusa. Il libro descrive l'insinuarsi e il più o meno segreto lavorìo che l'opera e i personaggi di Sade vanno compiendo tra le pieghe della nostra cultura, consegnandoci un paesaggio inquietante e incognito di pericoli e degrado per l'immagine che abbiamo dell'uomo e del suo ruolo nel mondo. Il sadismo odierno si identifica con le nuove modalità politico-tecnologiche di usare del corpo altrui, di dominarlo, manipolarlo e cancellarlo una volta per tutte, rendendolo pienamente disponibile all'arbitrio e alla totale manipolazione.
Case di carta. Un imbroglio all'italiana
di Riccardo De Benedetti
editore: Medusa Edizioni
pagine: 127
Comprare una casa: niente di più facile, basta avere i soldi. Quelli che servono, spesso tanti. Ma non è proprio così. Soprattutto se l'impresa costruttrice fallisce. Questo libro racconta l'odissea di molti italiani "traditi" dal sistema che lega imprese e banche nel mercato immobiliare, e come, dalla decisione di alcuni di porre fine a un gioco delle parti che era quantomeno scandaloso, sia potuta venire una trasformazione dell'ordinamento legislativo in materia con la Legge 210/2004, che ora garantisce i soldi dell'acquirente. Qui si racconta come si è arrivati all'approvazione di questa norma, dei suoi protagonisti e dei drammi provocati in centinaia di famiglie italiane incolpevoli. Dal 1942 in Italia la procedura fallimentare individua un capro espiatorio: l'acquirente. Il fallimento, infatti, non comporta alcun rischio per gli istituti di credito che hanno finanziato, spesso senza criteri, l'impresa. I soldi che l'acquirente ha versato prima di entrare in possesso della casa, invece, si perdono nel processo di dissoluzione dell'impresa. Spariscono nel nulla, inghiottiti in un vortice buio, nel quale si aggirano figure inquietanti eppure a noi tanto indispensabili: palazzinari, banche, notai, avvocati, dottori commercialisti, curatori fallimentari, advisor, società di recupero crediti, crediti fondiari.
La politica invisibile di Maurice Blanchot. Con un'antologia dei suoi testi degli anni Trenta
di Riccardo De Benedetti
editore: Medusa Edizioni
pagine: 142
Scomparso il 20 febbraio 2003 all'età di 96 anni, Maurice Blanchot è stato un protagonista della cultura francese del Novecento. Ma, per un gioco quasi paradossale, egli è anche un personaggio "invisibile": finora chi ha affrontato il suo pensiero ha infatti accuratamente evitato di addentrarsi nei nodi "imbarazzanti" della genesi di un'idea che, in definitiva, esprime il distillato culturale della destra radicale attiva fra le due guerre. Amato oggi dagli intellettuali di sinistra, celebrato da filosofi come Derrida, il Blanchot del dopoguerra ha occultato il primo Blanchot, l'artefice di un'adesione culturale e politica che incarna da protagonista dirigendo e collaborando alla maggior parte delle riviste dell'estrema destra francese.
La fenice di Marx. Come e perché il comunismo vive ancora in mezzo a noi
di Riccardo De Benedetti
editore: Medusa Edizioni
pagine: 160
Il funerale del comunismo è stato davvero celebrato sulle pietre del Muro di Berlino nel 1989? Forse no. Questo saggio denuncia i sintomi e gli effetti culturali e politici della sua singolare sopravvivenza nel linguaggio, nel dibattito di certi intellettuali italiani e stranieri, negli atteggiamenti del mondo no-global, in una cultura di sinistra che ancora sta facendo i conti con la mancata realizzazione storica di un ideale di emancipazione sociale. Per molti "fedeli" all'idea, questa categoria conserva una sua efficacia a dispetto delle applicazioni pratiche dei regimi dell'Est Europeo, di quello cinese e cubano, che per quasi un secolo sono stati il laboratorio di una ideologia che ha lasciato sul terreno orrori, miserie e molte vittime.