Libri di S. Arecco
Il cinema breve. Da Walt Disney a David Bowie. Dizionario del cortometraggio (1928-2015)
di Sergio Arecco
editore: Cineteca di bologna
pagine: 493
Oltre duecento corto e mediometraggi esemplari, selezionati e analizzati dalla perizia critica di Sergio Arecco, compongono nelle pagine di questo libro un'autentica storia parallela del cinema. Una storia che parte dalle origini del sonoro e senza soluzione di continuità arriva fino a noi, una corrente continua di multiformi invenzioni che ci conduce dallo Steamboat Willie di Walt Disney al Blackstar di David Bowie. Film d'avanguardia, film narrativo, film d'animazione, autobiografia, provocazione intellettuale, opera prima e pezzo unico, esordio ed epitaffio, contaminazione estrema e cinema puro. Concentrazione, divagazione, episodio, appunto, colpo d'occhio. Truffaut e Warhol, Antonioni e Park Chan-wook, D.A. Pennebaker e Björk, Shirley Clarke e Dino Risi, Buñuel e Tex Avery, Pasolini e Justin Lin, Mishima e Scorsese, Beckett e Monicelli, Lynch e Miyazaki. Certo, il cinema breve vive spesso di vita segreta. Compaiono nel repertorio anche nomi poco frequentati, titoli misteriosi, e sta forse qui il più forte richiamo di questo dizionario: nel suo proporsi come miniera di scoperte, di film così ben raccontati che avremo voglia di cercarli e di vederli, e che entreranno a far parte del nostro bagaglio cinefilo, della nostra storia personale.
Navigatori, scienziati, viaggiatori. Scoprire e disegnare il globo da Cristoforo Colombo al Capitano Cook
di Davide Arecco
editore: Virtuosa-mente
pagine: 260
Per gli uomini dell'età moderna, dal XV al XVIII secolo, il globo era un mondo da esplorare. Mari e oceani andavano scoperti e studiati, le coste ed i territori cartografati alla luce delle nuove tecniche scientifiche, gli spazi geometrizzati. Si viaggiava per le scienze, soprattutto gli italiani in Inghilterra tra Sei e Settecento. Fu una grande e lunga stagione, con protagonisti corsari, diplomatici, uomini di scienza, navigatori, mercanti e naturalisti tra gli altri. Questo libro vuole rappresentare un viaggio in quella storia: una storia dalla quale non furono assenti i miti, come quello di Atlantide oppure delle civiltà perdute.
Dall'Inghilterra all'Europa. Scienza, esoterismo, Lumi (1627-1780)
di Davide Arecco
editore: Aracne
pagine: 260
Sulla connessione storica tra scienza e magia è stato scritto molto. Dopo che Frances Amalia Yates ha posto quel nesso in evidenza, su di esso molti storici si sono pronunciati. Oggi pare accettato, in buona sostanza, che le nuove tradizioni scientifiche della prima modernità e il retaggio ermetico-alchemico ed astrologico-occulto abbiano sovente convissuto fianco a fianco. L'odierno panorama storiografico pare disposto ad accettare l'esistenza storica del rapporto scienza-magia soprattutto in relazione alla cultura rinascimentale, ove in effetti i nessi appaiono profondi, stratificati, ineludibili. La Yates thesis, in proposito, ha fatto veramente scuola. Meno fortuna (accademica ed editoriale) ha trovato il tentativo di cogliere analoghe interconnessioni nella vita intellettuale dei secoli XVII e XVIII.
Le città del cinema
di Sergio Arecco
editore: L'Epos
pagine: 264
Metropolis e Hong Kong: due città, due icone, una vera e una immaginaria, che solo il cinema ha reso effettivamente reali; paradigmi del moderno e di sé stesse, reinventate dalla mitologia cinematografica e riplasmate come metropoli "assolute"; città virtualmente invisibili o inesistenti chiamate a vivere e a essere sé stesse solo dall'occhio della telecamera che ne legittima l'esistenza e concede loro uno statuto di visibilità.
Anche il tempo sogna. Quando il cinema racconta la storia
di Sergio Arecco
editore: Ets
pagine: 213
Trenta film considerati esemplari del rapporto tra cinema e storia. Dai primi capolavori di Griffith - "Nascita di una nazione" - Ejzenstejn - "Ottobre" o Chaplin - "Il grande dittatore" - il volume traccia un itinerario completo, dal cinema classico al cinema contemporaneo, passando per esperienze anche eccentriche come "Hitler" di Syberberg o "Heimat" di Reitz. L'autore studia le forme e le modalità di realizzazione dei primi kolossal, le loro dinamiche interne, il loro impatto sul pubblico e le loro possibili valenze propagandistiche.