Libri di Salvatore Silvano Nigro
Il portinaio del diavolo. Occhiali e altre inquietudini
di Salvatore Silvano Nigro
editore: Bompiani
pagine: 144
"Gli oculari di vetro hanno riverberi e riflessi diabolici
Una spia tra le righe
di Salvatore Silvano Nigro
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 364
"Una spia tra le righe" è titolo che rimanda a una vera spia internazionale, ad Antonio Pérez segretario del re di Spagna Fili
La funesta docilità
di Salvatore Silvano Nigro
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 210
Questo libro ha una intricata relazione con il racconto giallo, il saggio letterario, e l'«affaire»
Il principe fulvo
di Salvatore Silvano Nigro
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 160
Il principe fulvo, Don Fabrizio Corbèra, Principe di Salina, è il protagonista di questo arioso "racconto di un romanzo" che Salvatore Silvano Nigro ha costruito per svelare II Gattopardo e guidarci in una regolata intimità di documenti inediti, lettere e testimonianze che, di Giuseppe Tomasi di Lampedusa, illuminano biografia e scrittura. Vengono in primo piano le intemperanze degli anni giovanili di Lampedusa, la vocazione a sgangherarsi nel tentativo di riscrivere "Il Circolo Pickwick" di Dickens. Tutto questo romanzeggiare dickensiano sta prima e dietro "Il Gattopardo". Nigro rapisce lo sguardo quotidiano del Lampedusa maturo, entrando nelle prospettive casalinghe e urbane che erano finite sotto i suoi occhi, per rintracciarvi le immagini che, trasfigurate, si sarebbero trasformate nel "Gattopardo" in veicoli narrativi e in impianto di forme. E si scopre con sorpresa come perfino le più apparentemente innocue presenze di una vita siano diventate "personaggi". In questa luce il capolavoro di Lampedusa è raccontato non come il romanzo storico che tutti conosciamo, ma come un segreto romanzo fantastico e allegorico intimamente strutturato dalla trama di un quadro vivente. Dentro "Il Gattopardo" si muovono una mutante creatura di cielo e di mare, sagome di animali che fanno sberleffi o imprecano, due statue animate: una Venere, determinata e "assassina"; e un Ercole in divisa fulva, da leone, legato all'araldica e alla simbologia dei Borbone.