Libri di Simone Weil
La forza delle parole
di Simone Weil
editore: Wudz Edizioni
pagine: 120
Le parole: accendono, spengono, accarezzano, pugnalano al cuore
La colonizzazione e il destino dell'Europa
di Simone Weil
editore: Marietti 1820
pagine: 146
Gli scritti di Simone Weil sul colonialismo (quasi tutti inediti in italiano), sollevano impietosamente il velo sulla miope ge
Contro i partiti. Solo ciò che è giusto è legittimo
di Simone Weil
editore: Piano B
pagine: 128
Contro i partiti
Il libro del potere
di Simone Weil
editore: Chiarelettere
pagine: 93
Tre motivi per leggerlo: Perché è un appassionante viaggio nell'antichità gli eroi di Omero, la Grecia classica, il cristianesimo eretico - alla ricerca di risposte fondamentali per la nostra vita. Perché racconta della violenza di chi ama sentirsi sempre dalla parte del giusto, del bene, della verità. Perché Simone Weil è un esempio unico di coerenza e determinazione. Introduzione di Mario Bonazzi.
Una costituente per l'Europa. Scritti londinesi
di Simone Weil
editore: Castelvecchi
pagine: 376
Gli ultimi scritti di Simone Weil, composti a Londra tra il 1942 e il 1943 e qui presentati integralmente, rappresentano lo sviluppo estremo del suo percorso spirituale e l'apice della sua riflessione politica. Tornata in Europa dagli Stati Uniti con l'intenzione di partecipare alla guerra di liberazione, la filosofa si trova invece relegata al lavoro intellettuale l'esame delle proposte di rinnovamento costituzionale - da parte del comando di France Combattante. La resistenza della Weil, combattuta da sola in una stanza, diventa così l'occasione per gettare le basi di una rifondazione della civiltà europea, proprio nel momento in cui la guerra ne mette in discussione i valori e la stessa sopravvivenza. Utilizzando una documentazione in parte inedita, i curatori ricostruiscono le condizioni storiche e umane nelle quali i saggi, le lettere e gli appunti furono redatti. In tormentata dialettica tra realismo e utopia, ispirati alla filosofia greca e a un Cristianesimo purificato, in dialogo col pensiero filosofico coevo ma irriducibilmente distanti da esso, questi testi sollecitano l'Occidente a costruire una civiltà politica nuova e consapevole delle proprie radici. Negli apparati di approfondimento, "Una costituente per l'Europa" unisce al rigore critico una guida alla riflessione individuale, proponendosi come un'esperienza rigenerante che chiede la disponibilità, del cuore come della mente, a interrogare noi stessi in maniera libera e radicale.
L'amicizia pura
di Simone Weil
editore: Castelvecchi
pagine: 190
Il periodo trascorso a Marsiglia tra il 1940 e il 1942, in attesa di imbarcarsi per gli Stati Uniti, rappresenta per Simone Weil una stagione di fioritura delle amicizie e un momento di straordinaria ricchezza e fecondità del pensiero e della scrittura. Il numero di lettere inviate a familiari e amici è impressionante, ma quel che più stupisce è la maniera in cui la sincerità degli affetti si coniuga con la ricerca della verità, che si va facendo sempre più pura e assoluta. Di questa continua vibrazione interiore dà testimonianza la prima parte di questo libro che ricostruisce la complessa esperienza culturale e sentimentale vissuta a Marsiglia, proponendo le lettere che Simone invia a due amici, con i quali la parola scritta si offre come l'unico strumento di conoscenza reciproca. Sono Joë Bousquet, il poeta di Carcassonne, paralizzato in seguito alle ferite riportate durante la Prima Guerra Mondiale, e Antonio Atarés, contadino anarchico aragonese, prima rinchiuso nel campo d'internamento del Vernet e poi spedito a Djelfa, sull'altopiano algerino. Il volume si chiude con la nuova traduzione di alcune pagine, tratte da Le forme dell'amore implicito di Dio, in cui si condensa la splendida, vertiginosa concezione dell'amicizia elaborata e concretamente vissuta da Simone Weil.
Venezia salva
di Simone Weil
editore: Castelvecchi
pagine: 154
"Venezia salva" esprime, in poesia, la condanna del primato della forza nella società di ogni tempo
Venezia salva
di Simone Weil
editore: Castelvecchi
pagine: 126
"Gli uomini d'azione e d'avventura sono dei sognatori; preferiscono il sogno alla realtà. Ma, con le armi, costringono gli altri a sognare i loro sogni. Il vincitore vive il proprio sogno, il vinto vive il sogno di un altro". Anno 1618. Nella notte, i mercenari assoldati dall'ambasciatore spagnolo si preparano al saccheggio di Venezia che, ignara, sta per perdere la sua indipendenza. Ma Jaffier, uno dei capi della congiura, viene folgorato dalla perfetta bellezza della città e non può accettare che venga annientata, anche a costo di tradire i suoi compagni. "Venezia salva" è una riflessione sulla violenza e sulla grazia, sul potere e sulla responsabilità individuale, che riprende la struttura della tragedia antica per scuotere il sistema di valori della nostra epoca. Nel film diretto da Serena Nono, la forza pittorica delle immagini accoglie la recitazione senza artifici dei senza dimora della Casa dell'Ospitalità di Venezia: "non attori" che, facendo proprie le parole della scrittrice, mettono in scena il proprio sradicamento. Questa edizione contiene il Dvd del film "Venezia salva", una nuova traduzione della tragedia e alcuni bozzetti tratti dallo storyboard realizzato da Serena Nono per la preparazione delle scene e dei costumi.
Diario di fabbrica
di Simone Weil
editore: Marietti 1820
pagine: 162
Le note diaristiche tracciate da Simone Weil su un quaderno nei mesi della sua esperienza come operaia tra 1934 e 1935 non era
Versi e prosa. Testo francese a fronte
di Simone Weil
editore: Pazzini
pagine: 124
Il romanzo narra una delicata storia familiare dei nostri giorni, nella Roma di oggi, affascinante e ricca di contrasti e in u
L'attesa della verità
di Simone Weil
editore: Garzanti
pagine: 337
"Viviamo in una società che è diventata una macchina per infrangere i cuori, per schiacciare gli spiriti, per fabbricare incos
Il fardello dell'identità. Le radici ebraiche
di Simone Weil
editore: Medusa Edizioni
pagine: 128
Marsiglia, autunno 1940. Simone Weil scrive una lettera al ministro dell'Istruzione della Francia di Vichy, Jérôme Carcopino, in polemica con lo "Statut des Juifs", di cui mette in luce incoerenze e assurdità, e afferma con forza la propria estraneità alla tradizione ebraica. Il tono con cui rivendica questa estraneità spiega, almeno in parte, anche uno dei suoi scritti più controversi, steso durante gli ultimi mesi di vita, a Londra, mentre lavorava per "France Libre": sono pagine di commento a un testo prodotto da una delle organizzazioni della Resistenza attive nella Francia occupata dai tedeschi. In esse Simone Weil approva le proposte xenofobe e antisemite di questa organizzazione della destra politica, suggerendo di procedere certo in modo non brutale, ma con l'adozione di misure discriminatorie (per esempio impedendo agli ebrei di insegnare nelle scuole), l'imposizione di un'educazione cristiana, l'eventuale privazione della nazionalità francese. Questa estraneità personale all'ebraismo, però, si alimenta nella Weil anche di una serie di ragioni teoriche, ovvero teologiche. In alcuni scritti stesi tra Marsiglia e New York, per la prima volta riuniti in questo volume, Simone Weil ritorna ossessivamente sulla differenza radicale che, a suo dire, separa e isola Israele dagli altri popoli del Mediterraneo antico. L'unicità di Israele, ai suoi occhi, sta tutta e solo nel suo rifiuto caparbio della idea del divino che dagli egizi si diffonde in tutte le altre culture mediterranee.