Libri di Stefano Cristante
L'icona che delira. Esplorazioni sociologiche su Hermes, Bosch, Shakespeare, Benjamin, Nolan, Pratt, Bene
di Stefano Cristante
editore: Mimesis
pagine: 167
Che relazione c'è tra l'opera e il suo contesto sociale? Come si può individuare il nesso tra un'opera e il tempo in cui essa
Andrea Pazienza e l'arte del fuggiasco. La sovversione della letteratura grafica di un genio del Novecento
di Stefano Cristante
editore: Mimesis
pagine: 205
Era il 1977 quando "Le straordinarie avventure di Pentothal", la leggendaria opera prima firmata da Andrea Pazienza, fece irru
Corto Maltese e la poetica dello straniero. L'atelier carismatico di Hugo Pratt
di Stefano Cristante
editore: Mimesis
pagine: 145
Corto Maltese nasce nel 1967 dalla matita del grande disegnatore veneziano Hugo Pratt. A quasi cinquant'anni di distanza, Corto è diventato non solo un personaggio cult della migliore graphic novel europea, ma anche un vero e proprio mito letterario del '900, un antieroe che alla ricchezza preferisce libertà e fantasia. Stefano Cristante, in questo libro, oltre a rivivere i viaggi e le avventure del marinaio più ironico di tutti i tempi, si concentra su uno degli aspetti che rendono il suo personaggio quanto mai attuale: Corto Maltese è uno "straniero", un apolide in perenne erranza. Non a caso, la sua figura unisce aspetto e carattere mediterraneo a una cultura anglosassone. Cristante, avvalendosi di un proficuo confronto con i principali sociologi del Novecento che hanno analizzato la figura dello "straniero" (Sombart, Weber, Simmel, Park), mostra come la forza innovativa di Hugo Pratt consista proprio nella scelta di mettere in primo piano personaggi anomali e irregolari, solitamente relegati tra i "cattivi" delle storie a fumetti.
La parte cattiva dell'Italia. Sud, media e immaginario collettivo
editore: Mimesis
pagine: 402
Cos'è il Sud Italia nella comunicazione di massa? Come viene narrato? Queste domande hanno rappresentato il punto di partenza dell'indagine proposta in questo libro. "La parte cattiva dell'Italia" analizza con gli strumenti della sociologia della comunicazione gli elementi di un racconto meridionale che si sbriciola in una perenne altalena tra stereotipi e occasioni di innovazione. Il quadro che ne scaturisce registra una consistente rimozione dell'antica questione meridionale e un suo slittamento ideologico e semantico verso un apparentemente più tranquillizzante "Fattore M", cioè un viluppo di problematiche e di atteggiamenti interpretativi che si fanno via via più chiari indagando telegiornali e testate nazionali, siti internet e opinioni di protagonisti dell'industria culturale. Oggi che tutti gli indicatori confermano la drammatica condizione del Sud all'interno di una crisi profonda e perdurante, occorre ammettere che la rimozione di un terzo dell'Italia dal dibattito nazionale non aiuta né il Sud né l'Italia.
Prima dei mass media. La costruzione sociale della comunicazione
di Stefano Cristante
editore: Egea
pagine: 254
La maggior parte degli studi di storia sociale della comunicazione prende le mosse dalla fine dell'Ottocento, un'epoca in cui la comunicazione era già "comunicazione di massa" grazie ai giornali e alla comunicazione elettrica via telegrafo. Ma la costruzione sociale della comunicazione è evidente sin dall'alba dell'homo sapiens e cresce in complessità via via che nuovi mezzi di comunicazione vengono ideati e utilizzati. Obiettivo di questo volume è di andare a ritroso nel tempo, fino ad attribuire alla comunicazione un significato strategico nel cuore dell'intera storia umana. Dai poemi omerici ai Vangeli, dal monachesimo medievale alle strategie di comunicazione politica di Federico II, dal teatro elisabettiano ai discorsi dei deputati francesi durante la rivoluzione, dagli emblemi delle corporazioni medievali alle simbologie della potenza usate da Luigi XIV, "Prima dei mass media" racconta attraverso quali tappe fondamentali l'Occidente sia giunto alle soglie dell'elettricità, tecnologia che inquadra l'epoca dei mass media. Prima di essi l'umanità aveva già dietro di sé una ricca e affascinante storia comunicativa.
Comunicazione (è) politica. Scritti sull'opinione pubblica e sui media
di Stefano Cristante
editore: Bepress
pagine: 263
La comunicazione, da quando esistono i mass-media, è diventata veicolo e territorio fondamentale della politica. Ma l'avvento delle strategie comunicative a fini politici non è certo un fatto nuovo nella costruzione del potere. Attraverso una serie di saggi che spaziano dalla preistoria della comunicazione politica ai fatti e alle notizie dei nostri giorni, questo volume intende proporre un terreno d'indagine per lo studio dell'opinione pubblica che proponga sintesi concettuali e modelli operativi, sostenuti dall'analisi di eventi rappresentativi del complicato percorso politico della realtà occidentale e, in particolare, del nostro paese. Il modo di comunicare di leader, istituzioni, partiti, movimenti, sindacati e associazioni viene analizzato in stretto rapporto all'evoluzione dei mezzi di comunicazione tradizionali e digitali, sempre più parte in causa di una doxasfera in cui i diversi attori agiscono determinando convergenze e conflitti che segnano la contemporaneità.
Media Philosophy. Interpretare la comunicazione-mondo
di Cristante Stefano
editore: Liguori
pagine: 268
Per molti anni la sociologia e le altre scienze sociali si sono attribuite il compito di interpretare i media, ottenendo qualc
Potere e comunicazione. Sociologie dell'opinione pubblica
di Cristante Stefano
editore: Liguori
pagine: 320
Il volume tratta dell'opinione pubblica come fenomeno socio-comunicativo complesso, dei suoi intrecci col mondo del giornalism
Visite inattese
di Stefano Cristante
editore: Besa
pagine: 136
Le composizioni poetiche di Stefano Cristante, in questo suo Visite Inattese hanno una modalità di struttura compositiva piuttosto varia, dove vengono a trovarsi diverse situazioni redazionali in bilico tra il Diario Poetico e il Poemetto. Il corpus poetico complessivo si articola comunque in quattro sezioni Tipi di cose, Anatomie, Atti di dolore, Amenità. Rientranti nella nuova tendenza della modern american poetry, dove i canoni della metrica si desemantizzano, per creare una prosa poetica più adatta all'attività orale performativa. E di fatti Cristante lo fa a esempio nel componimento And for what a teatro. Il retroterra contenutistico dei componimenti di Cristante sa di Fiori del Male, anche se la capacità descrittiva dei passaggi interiori, si trasforma in un modus poetico incentrato sulla tensione tra il desiderio di comunicare con e per l'altro, e le paranoie esistenziali da solitudini quasi auto-imposte, come se l'altro sia creatura atroce da cui scappare. Un'opera soprattutto ironica, sarcastica, sardonica come lo potrebbe essere il risus di un Max Stirner, dove la Poesia si prende in giro e prende per i fondelli, maggiormente chi la reputa monoliticamente sacrale.