Libri di Theodor Lessing
Maledetta civiltà
di Theodor Lessing
editore: Stampa alternativa
pagine: 125
"Maledetta civiltà", una critica dell'ideologia religiosa e quasi una profezia sull'avvenire della società umana... 'Maledetto' da tanta parte della borghesia intellettuale tedesca del proprio tempo, poi ucciso da sicari nazisti l'anno stesso della presa del potere di Hitler (1933), Theodor Lessing, 'filosofo della vita' opposto al sistema del denaro e del profitto, afferma in questo suo libro straordinariamente moderno la condanna d'una civiltà sempre più disumana che, separatasi dalla natura, va preparando la propria catastrofe.
L'odio di sé ebraico
di Theodor Lessing
editore: Besa
pagine: 230
"L'odio di sé ebraico" è la formula estrema e provocatoria adottata da Lessing per richiamare l'attenzione sui pericoli che minacciano l'esistenza del mondo ebraico nella Germania dei primi anni Trenta. L'assimilazione che a partire dalla metà del Settecento ha liberato gli ebrei dalla reclusione nel ghetto e ha consentito loro di raggiungere significative posizioni di potere ha avuto come effetto principale la cancellazione dei fondamenti essenziali dell'identità ebraica, a vantaggio di una cultura del successo e dell'affermazione sociale che risponde in realtà esclusivamente agli interessi di quella civiltà occidentale sempre pronta a travolgere l'ebraismo sotto nuove ondate di antisemitismo.
Haarmann. Storia di un lupo mannaro
di Theodor Lessing
editore: Adelphi
pagine: 194
Fra il 1918 e il 1924 Haarmann massacrò 27 giovani, con i quali aveva avuto rapporti sessuali, azzannandoli alla gola e bevendone il sangue. I resti mutilati delle vittime venivano da lui venduti e gettati nel fiume. A lungo nessuno se ne accorse e quando ebbe inizio il processo, tra il pubblico, c'era anche Theodor Lessing, uno dei più radicali critici della cultura della Germania di allora. Lessing fu l'unico a capire Haarmann, mostro predestinato. Dietro il caso criminale, volle scandagliare una di quelle oscure "anomalie della natura" in cui si intrecciano "la vita amorosa e il desiderio di morte, la volontà di annientare l'altro e la volontà di essere annientati". Ma seppe anche cogliere ciò che faceva di Haarmann una creatura dei suoi tempi.