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Lindau: Biblioteca

L'ecologia di mercato

Una via liberale alla tutela dell'ambiente

editore: Lindau

pagine: 388

Senza diritti di proprietà nessuno è incentivato a prendersi cura dei beni ambientali
28,00

La sfida della bioetica

La vita, la libertà e la difesa della dignità umana

di Kass Leon R.

editore: Lindau

pagine: 434

Quali conseguenze comporta considerare la vita umana embrionale come materiale grezzo da "usare"? Che cosa accade se non ricon
32,00

In principio era il senso. Dalla psicoanalisi alla logoterapia

editore: Lindau

pagine: 137

«Oggi l'uomo medio è sempre più preda di un generale sentimento di assenza di significato»: è questa la constatazione da cui p
16,00

Misteri lunari. Nel folklore, nella favola, nel mito, nella scienza

di Sermonti Giuseppe

editore: Lindau

pagine: 262

Questo libro sostiene una tesi sorprendente e, pagina dopo pagina, la rende accettabile e infine inevitabile: le fiabe, in par
24,00

Sull'estetica giapponese

di Richie Donald

editore: Lindau

pagine: 60

La ricerca della bellezza sembra avere compenetrato in Giappone gli ambiti più diversi: non solo la pittura, la scultura, le a
12,00

L'Apocalisse di Adamo. La Genesi degli Gnostici

editore: Lindau

pagine: 198

E se il peccato originale fosse stato in realtà un tentativo di scoprire una verità nascosta? E se al Diluvio Universale non f
19,00

La cintura di Perseo. Dal mito della Grande Madre all'alfabeto galattico

di Giuseppe Sermonti

editore: Lindau

pagine: 208

Nel 1960 l'archeologo inglese James Mellaart scopre a Çatal Hüyük, nel cuore dell'altipiano anatolico, una straordinaria città senza tetti, senza strade e senza porte, fiorita 9000 anni fa. Gli stupendi affreschi delle sue case-tempio narrano una storia grandiosa e antichissima, che Giuseppe Sermonti - biologo, saggista ed ermeneuta di fiabe - ripercorre in questo volume, ricostruendo un'affascinante trama di risonanze e di rimandi. Tra gli affreschi di Çatal Hüyük si intravedono il mito della nascita di Venere dalle membra uraniche e quello di Perseo, ma anche la forma delle costellazioni, segni eterni dell'alfabeto celeste. L'autore, basandosi su una mansione lunare per ogni costellazione, dimostra la corrispondenza tra segni zodiacali e grafemi, fra le costellazioni dell'emisfero boreale e le lettere degli alfabeti fenicio-greco-latino. In quale plaga giace un'altra dozzina di lettere a completare l'alfabeto? Queste splendono sulla grigia pista delle notti, intitolata alla Via Lattea. Continuando il corteo zodiacale, esse si inerpicano verso il Polo splendendo nel pulviscolo galattico. Le riconosciamo partendo dall'Equatore e confrontandole con le lettere latine. L'alfabeto astrale scavalca la cupola della notte su due immense circonferenze. L'una, l'eclittica, abitata da animali (Zodiaco), l'altra, la Via Lattea, pista di eroi caduti. Vi si narra la saga di Perseus, che una strettoia della via cinerea taglia, come cintura alla vita della grandiosa pi greca.
22,00

Richard Wagner. Genio e antisemitismo

di Carlo A. Defanti

editore: Lindau

pagine: 264

Pochi musicisti sono così controversi come Richard Wagner, figura emblematica, nel bene e nel male, della cultura nazionale tedesca. In particolare continua a essere molto discusso il suo supposto antisemitismo che, visto con gli occhi dell'oggi, dopo il nazismo e la Shoah, appare un peccato mortale. La vicinanza del cosiddetto circolo di Bayreuth al nascente partito nazionalsocialista, la passione di Hitler per la sua musica, l'appropriazione di simboli wagneriani da parte del regime e il pesante coinvolgimento della famiglia Wagner nelle vicende del Terzo Reich hanno stimolato infatti, dopo la seconda guerra mondiale, un'abbondante letteratura in cui il musicista viene presentato come un campione dell'odio razziale e un precursore del nazismo. Quanto è corretto e argomentabile questo giudizio se ci si basa sui suoi scritti e sulla sua immensa opera musicale? È davvero fondato il giudizio di antisemitismo? E fino a che punto le suggestioni che la sua musica sprigiona hanno una matrice così odiosa? Da raffinato melomane e profondo conoscitore della musica wagneriana, Carlo Alberto Defanti guida il lettore attraverso l'intero corpus di opere del Maestro, analizzando vicende e idee spesso gravate da un pregiudizio ostile e cercando di dare una risposta credibile a una questione che da sempre intriga e inquieta.
22,00

L'eroe dai mille volti

di Campbell Joseph

editore: Lindau

pagine: 532

Il mito è da sempre oggetto di analisi da parte di storici, filosofi, antropologi, sociologi, che ne hanno proposte le interpr
32,00

Tre lezioni sulla dignità della vita umana

di Spaemann Robert

editore: Lindau

pagine: 102

Che cosa rende ogni essere umano unico e irripetibile? Che cosa gli appartiene così intrinsecamente che niente e nessuno potrà
12,00

Del buon uso del pessimismo (e il pericolo delle false speranze)

di Roger Scruton

editore: Lindau

pagine: 230

La via dell'inferno è lastricata di buone intenzioni. Ed è proprio su di esse che si concentra in questo libro la critica radicale di Roger Scruton. La moderna storia europea è stata funestata da tragedie incomparabili (su tutte il nazismo, il fascismo e il comunismo). Responsabili di questi orrori sono, secondo l'autore, gli idealisti e utopisti di destra e di sinistra, che, ignorando la natura umana, immaginano un futuro inevitabilmente radioso, credono nel ritorno a un felice stato di natura (che non è mai esistito), considerano l'utopia una forza positiva della storia. Questi "ottimisti senza scrupoli" hanno in comune il desiderio di imporre, spesso con la violenza, la propria visione del mondo basata su false speranze di palingenesi illusorie: è il caso dei giacobini francesi, dei rivoluzionari russi, dei nazisti, dei comunisti, dei terroristi islamici e, in una dimensione meno tragica ma altrettanto "distruttiva", dei burocrati dell'Unione Europea, degli economisti, dei sociologi, dei politologi e dei vari esperti votati al benessere e al miglioramento dell'umanità. "Del buon uso del pessimismo" costituisce, fin dal titolo, un invito ad adottare un atteggiamento serenamente pessimistico, non dettato da una visione tetra della condizione umana, ma dalla consapevolezza dei vincoli e dei limiti della natura dell'uomo, che rendono impossibile ogni pianificazione e trasformazione idealistica della società.
23,00

Il diritto naturale nell'età del pluralismo

di Robert P. George

editore: Lindau

pagine: 272

"Il principio della centralità della legge oggi è profondamente in crisi. Di certo, questa crisi è una delle radici del "disorientamento? che colpisce il giurista contemporaneo, educato a concepire il diritto innanzitutto come prodotto di atti posti da istituzioni, siano esse pubbliche o private, sociali ovvero politiche. Ma il disorientamento e la confusione odierni, a ben vedere, non sono dovuti soltanto alla crisi della legge, bensì a moltissimi altri dilemmi che oggi il diritto, così inteso, non riesce a risolvere in maniera soddisfacente. Le lezioni del prof. Robert P. George che abbiamo riunito in questo volume presentano due grandi pregi, tra gli altri. Da un lato, proprio perché lezioni pensate per un uditorio non necessariamente specialistico, esse contengono una riproposizione essenziale della teoria classica del diritto naturale, non limitandosi a ripetere definizioni o concetti astratti, bensì facendo interagire questa grande tradizione di pensiero con i grandi temi (ragione, libertà, rule of law) e con i grandi nomi (Kelsen, Habermas, Rawls) del pensiero giuridico contemporaneo. Dall'altro, George si spinge a esemplificare il contributo che la teoria del diritto naturale potrebbe portare, in termini di metodo (prima che di risultato), nell'affrontare alcuni tra i temi più scottanti e d'attualità che oggi le nostre società si trovano a discutere, dall'etica dell'embrione all'ordine giuridico internazionale." Andrea Simoncini
24,00

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