Meltemi: Le melusine
La pelle e la traccia. Le ferite del sé
di David Le Breton
editore: Meltemi
pagine: 167
Incisioni, scorticature, scarificazioni, bruciature, escoriazioni, lacerazioni: la trama di questo libro è costituita dalle lesioni corporali che gli individui si autoinfliggono deliberatamente, nel contesto delle nostre società contemporanee. Uomini o donne - ma soprattutto donne - perfettamente inseriti nella rete creata dal legame sociale vi fanno ricorso come a una forma di regolazione delle proprie tensioni. La pelle diventa la superficie d'iscrizione del loro malessere. Si cambia il proprio corpo perché non si può cambiare l'ambiente circostante. Le ferite corporali non sono un indice di follia -proprio come i tentativi di suicidio, le fughe, i disturbi dell'alimentazione o altre forme di comportamento a rischio comuni fra le giovani generazioni - ma una particolare forma di lotta contro il male di vivere che segnala l'inadeguatezza della parola e del pensiero. L'alterazione del corpo è una ridefinizione di sé in una situazione dolorosa, un andare al di là del socialmente consentito per sentire qualcosa di forte - come se la vita normale non bastasse più. All'analisi di questa auto-chirurgia particolarmente diffusa tra gli adolescenti, David Le Breton aggiunge una riflessione sulle ferite corporali intenzionali in situazione carceraria - marchi indelebili che esprimono la resistenza all'umiliazione e alla reclusione - nonché sugli artisti di "body art" che, attraverso performances sanguinolente e dolorose, provano a scuotere lo specchio sociale.
dolore
di David Le Breton
editore: Meltemi
pagine: 238
Il dolore è un'esperienza forzata e violenta dei limiti della condizione umana. È una figura aliena e divorante che non lascia requie con la sua incessante tortura. Paralizza l'attività del pensiero e l'esercizio detta vita. Pesa sul gioco del desiderio, sul legame sociale. Altera il senso della durata e colonizza i fatti più importanti della giornata, trasformando la persona in uno spettatore distaccato che fa fatica a interessarsi all'essenziale. Il dolore isola, costringe l'individuo a una relazione privilegiata con la propria pena. Al tempo stesso, è una minaccia temibile per il senso d'identità: lacera la coscienza e schiaccia l'uomo su un senso dell'immediato privo di prospettiva, dandogli l'impressione che il suo corpo sia altro da sé. Incomunicabile, il dolore suscita il grido, il lamento, il pianto o il silenzio, tutti fallimenti della parola e del pensiero. Ma il dolore può anche essere mezzo di espiazione o manifestazione di fede - come nella tradizione religiosa cristiana - o strumento di affermazione identitaria o sociale, ad esempio quando inscrive nella carne la memoria di una filiazione e di una fedeltà alla comunità, come accade agli iniziati di una società tradizionale. Ci sono poi usi del dolore che si alimentano della disparità delle forze tra gli individui: la correzione, la punizione personale, la tortura, il supplizio. L'arte di far soffrire l'altro per umiliarlo o annichilirlo è inesauribile. Il dolore inflitto ne è lo strumento privilegiato, archetipo stesso del potere sull'altro. Sebbene in queste pagine la pratica medica sia spesso chiamata in causa, lo sguardo dell'autore è diretto piuttosto sull'uomo sofferente. Il proposito di Le Breton è di approcciare il dolore su un piano antropologico, di chiedersi come influisca sulla condotta dell'uomo e sui suoi valori, sulla trama sociale e culturale in cui è immerso. Tutto ciò, però, senza dimenticare che se l'uomo è una conseguenza delle sue condizioni sociali e culturali, è anche il creatore instancabile dei significati con cui vive.
Second Life
di Gerosa Mario
editore: Meltemi
pagine: 256
Second Life è un mondo virtuale, una terra di nessuno e di tutti cui chiunque può accedere, per soli dieci dollari, creandosi
Sicuri da morire. La violenza nell'epoca della globalizzazione
di Arjun Appadurai
editore: Meltemi
pagine: 189
Come mai il processo di globalizzazione non ha spalancato le porte a un mondo più giusto e pacifico, ma sembra piuttosto aver
Benvenuti nel deserto del reale. Cinque saggi sull'11 settembre e date simili
di Slavoj Zizek
editore: Meltemi
pagine: 161
Quando Neo, il protagonista di Matrix, viene scollegato dal megacomputer che lo teneva prigioniero e lo illudeva di vivere nel mondo, Morpheus, il capo della resistenza, lo accoglie in un paesaggio di rovine bruciate: "Benvenuto nel deserto del reale!". La stessa accoglienza riserva uno dei filosofi più provocatori di oggi al lettore che voglia conoscere la sua riflessione sugli eventi dell'n settembre. Rovesciando l'interpretazione comune che vede in questa tragica data il prepotente ingresso della "realtà vera" nella nostra quotidianità troppo spesso fatta di televisione e immaginazione mediatica, Slavoj Zizek sostiene in modo convincente che il crollo delle torri sia piuttosto la realizzazione di una fantasia distruttiva originata e costantemente alimentata da tanta cinematografia e letteratura catastrofista americana, qualcosa che finora avevamo solo immaginato con terrore. Questa materializzazione del peggiore dei nostri incubi è per Zizek psicologicamente molto più difficile da elaborare di qualunque "ritorno alla realtà". E proprio perché la fantasia è diventata realtà, e perché tale realtà ci risulta insopportabile, ci siamo inventati una sua forza mediatica, continuando a guardarne la riproduzione televisiva, quasi a convincerci che non si trattava altro che di un ennesimo film. Affiancando psicoanalisi lacaniana e idealismo hegeliano, citazioni di moralisti inglesi dell'Ottocento e battute fulminanti tratte dai film di Hollywood, Zizek stravolge il nostro modo di guardare a un evento che ha segnato in maniera indelebile la storia del XXI secolo.
Vite precarie. Contro l'uso della violenza in risposta al lutto collettivo
di Judith Butler
editore: Meltemi
pagine: 190
"Se vogliamo arrestare il circolo vizioso della violenza, dobbiamo chiederci come trasformare il dolore da grido di guerra in
Differenti, disuguali, disconnessi
Mappe interculturali del sapere
di García Canclini Néstor
editore: Meltemi
pagine: 262
Alimentata dai processi migratori, dall'accessibilità degli spostamenti, dagli scambi economici e tecnologici, l'interazione t
Addio alla verità
di Vattimo Gianni
editore: Meltemi
pagine: 143
Il tramonto della verità è la rappresentazione più fedele della cultura contemporanea: questo vale, secondo Gianni Vattimo, no
Eluana Englaro
La contesa sulla fine della vita
di Galofaro Francesco
editore: Meltemi
pagine: 144
Sono circa tremila le persone che in Italia vivono in uno stato vegetativo persistente
Unconventional
Valori, testi, pratiche della pubblicità sociale
editore: Meltemi
pagine: 263
Affissioni, spot televisivi e radiofonici, spazi sui giornali sono ormai roba del passato: oggi la pubblicità passa attraverso
Gli intramontabili
Mode, persone, oggetti che restano
di Calefato Patrizia
editore: Meltemi
pagine: 190
Cosa hanno in comune una borsa Kelly battuta all'asta su eBay, un vinile dei Beatles, la vecchia 500 rimessa a nuovo, ma anche
Corporalmente corretto
Note di antropologia
di Fusaschi Michela
editore: Meltemi
pagine: 119
Ossessivamente accessoriato, manipolato, celebrato, il corpo attraversa da indiscusso protagonista la società del consumo, in