Meltemi: Le melusine
Diari segreti
di Ludwig Wittgenstein
editore: Meltemi
pagine: 174
I Diari segreti di Ludwig Wittgenstein costituiscono il resoconto, la conseguenza e la testimonianza di quella rapida risoluzi
I fratricidi. Jugoslavia Bosnia 1991-1995
di Edgar Morin
editore: Meltemi
pagine: 166
"Cari amici e fratelli, Croati, Serbi, Macedoni, Montenegrini, Albanesi, non aspirate a restare solo croati, serbi, macedoni,
La democrazia al cinema. I dilemmi del costituzionalismo in sette film
di Giovanni Rizzoni
editore: Meltemi
pagine: 168
Un tempo, per gli antichi Greci, era la tragedia il luogo in cui si usava affrontare questioni difficili come la violenza, la
Che fine ha fatto lo Stato-nazione?
editore: Meltemi
pagine: 137
Da quando i confini tra gli Stati sono diventati molto più fluidi, lo Stato stesso ha cambiato fisionomia, acquisendo connotat
Evoluzione senza fondamenti. Soglie di un'età nuova
di Mauro Ceruti
editore: Meltemi
pagine: 144
In questo breve saggio, Mauro Ceruti, uno dei maggiori filosofi della complessità, narra la storia del pensiero scientifico e
Gli abusi della memoria
di Tzvetan Todorov
editore: Meltemi
pagine: 82
Dalla fine del Novecento a oggi, gli europei appaiono ossessionati dal culto della memoria
Trump o del fascismo democratico
di Alain Badiou
editore: Meltemi
pagine: 72
Come spiegare il trionfo elettorale di Donald Trump? Quali forme di soggettività sono necessarie per costruire una resistenza?
Invertire la rotta! Ecologia e decrescita contro le politiche autoritarie. Una conversazione con Franco La Cecla
editore: Meltemi
pagine: 73
Serge Latouche, economista bretone che a oggi preferisce definirsi filosofo, ci racconta la sua idea di crisi, analizzando il
Roma, Firenze, Venezia
di Georg Simmel
editore: Meltemi
pagine: 69
L'amore profondo per l'Italia e l'interesse per lo spazio sociale urbano in quanto luogo privilegiato di forme estetiche condu
La pelle e la traccia. Le ferite del sé
di David Le Breton
editore: Meltemi
pagine: 167
Incisioni, scorticature, scarificazioni, bruciature, escoriazioni, lacerazioni: la trama di questo libro è costituita dalle lesioni corporali che gli individui si autoinfliggono deliberatamente, nel contesto delle nostre società contemporanee. Uomini o donne - ma soprattutto donne - perfettamente inseriti nella rete creata dal legame sociale vi fanno ricorso come a una forma di regolazione delle proprie tensioni. La pelle diventa la superficie d'iscrizione del loro malessere. Si cambia il proprio corpo perché non si può cambiare l'ambiente circostante. Le ferite corporali non sono un indice di follia -proprio come i tentativi di suicidio, le fughe, i disturbi dell'alimentazione o altre forme di comportamento a rischio comuni fra le giovani generazioni - ma una particolare forma di lotta contro il male di vivere che segnala l'inadeguatezza della parola e del pensiero. L'alterazione del corpo è una ridefinizione di sé in una situazione dolorosa, un andare al di là del socialmente consentito per sentire qualcosa di forte - come se la vita normale non bastasse più. All'analisi di questa auto-chirurgia particolarmente diffusa tra gli adolescenti, David Le Breton aggiunge una riflessione sulle ferite corporali intenzionali in situazione carceraria - marchi indelebili che esprimono la resistenza all'umiliazione e alla reclusione - nonché sugli artisti di "body art" che, attraverso performances sanguinolente e dolorose, provano a scuotere lo specchio sociale.