Libri di Edward W. Said
La pace possibile. Riflessioni, critiche e prospettive sui rapporti israelo-palestinesi
di Edward W. Said
editore: Il Saggiatore
pagine: 352
"La pace possibile" raccoglie gli ultimi testi scritti da Edward W
Umanesimo e critica democratica. Cinque lezioni
di Edward W. Said
editore: Il saggiatore
pagine: 175
Dopo aver assistito al crollo delle torri gemelle nel 2001 e un anno prima della morte, Edward Said rivendica la possibilità di "criticare l'umanesimo in nome dell'umanesimo". In contrapposizione a un cosmopolitismo elitario e a una deriva nazionalistica chiusa su se stessa, Said rilancia un nuovo umanesimo che recupera la precisione filologica, l'interpretazione critica delle fonti, la sensibilità storica della tradizione umanistica europea, aprendosi al dialogo con culture distanti. Ripercorrere la storia della cultura con lo sguardo filologico significa per l'autore ricostruire gli intrecci e le condivisioni che caratterizzano i rapporti tra tradizioni diverse, sia pure nella conflittualità, come i rapporti tra mondo arabo, ebraico e cristiano. La filologia, come scienza critica della lettura, risulta quindi fondamentale per una conoscenza umanistica, in quanto antidoto contro lo stravolgimento dei testi sacri e profani quotidianamente operato dal linguaggio del potere e dei media. Inizialmente concepiti per il pubblico accademico, destinatario privilegiato di tutta la sua vita e principale referente del suo insegnamento umanistico, questi scritti presentano un viaggio affascinante fra i testi e le parole. Insieme ad alcune delle voci più autorevoli del dibattito critico-filologico del Novecento - Auerbach, Spitzer, Poirier - Said definisce i tratti di un nuovo umanesimo militante adeguato a una visione autenticamente universalistica.
La pace possibile. Riflessioni, critiche e prospettive sui rapporti israelo-palestinesi
di Edward W. Said
editore: Il Saggiatore
pagine: 347
Ultimo frutto di uno sforzo instancabile per far conoscere la questione palestinese nel mondo, questi saggi affrontano temi co
Sempre nel posto sbagliato. Autobiografia
di Edward W. Said
editore: Feltrinelli
pagine: 308
Edward W. Said resta tra gli intellettuali più stimati del nostro tempo, per l'importanza dei suoi studi critici ma anche per la coraggiosa militanza in difesa dei diritti umani. Nasce a Gerusalemme nel 1935, erede di una ricca famiglia palestinese cristiana, e conduce i suoi primi studi nel prestigioso Victoria College del Cairo. Il futuro re di Giordania Hussein e Omar Sharif sono tra i suoi compagni. Ma il giovane Edward rifiuta il modello educativo dei cosiddetti Wog (Westernised Oriental Gentlemen) e incoraggiato dal padre, imprenditore ambizioso ed esigente, si trasferisce in un college del Massachusetts. Nel 1948, dichiarato lo stato di Israele, la sua famiglia è espropriata di tutti i beni. Edward decide di combattere per i diritti del popolo palestinese, per uno stato binazionale, laico e democratico. Diventa un rifugiato politico. Vita intensa la sua, brillante ma anche scomoda, segnata dalla sofferta condizione dell'esilio ma anche da una ricchissima esperienza, in bilico tra i luoghi più prestigiosi della cultura occidentale e un Medioriente agitato da ingiustizie e conflitti. Un'autobiografia che contiene l'avventura degli incontri e delle idee ma anche la drammaticità della lotta e dell'esclusione. Al suo apparire, quest'opera ha suscitato un feroce dibattito sui giornali americani, israeliani e inglesi, come a dimostrare che l'infaticabile impegno di Said continua ancora a generare fecondi insegnamenti e inquietudini. Un testamento spirituale.
Tra guerra e pace. Ritorno in Palestina-Israele
di Edward W. Said
editore: Feltrinelli
pagine: 104
Un pellegrinaggio alle radici: il ritorno in Palestina-Israele, una terra che non ha ancora trovato la pace ed è già irriconoscibile, è l'occasione per mettere a fuoco torti e ragioni di due popoli storicamente e fisicamente uniti. Il volume si compone di due brevi memorie di viaggio che si possono leggere come due intensi pamphlet: l'uno, contro Israele; l'altro, contro Arafat. Più intimo e personale, il primo; più esplicitamente politico, il secondo.
Orientalismo
di Edward W. Said
editore: Feltrinelli
pagine: 400
Il termine "orientalismo" indica i diversi modi in cui la cultura europea ha cercato di conoscere e appropriarsi dell'Oriente, ricavandone una nozione collettiva che ha permesso di identificare un "noi" europei in contrapposizione agli "altri" non europei. L'analisi di Said muove dall'accezione più classica - orientalismo come insieme delle discipline accademiche che studiano usi, costumi, letteratura e storia - per poi passare all'esame dell'orientalismo come concezione culturale fondata su una distinzione ontologica tra Oriente e Occidente, fonte di molte opere di scrittori e pensatori diversi e lontani, da Eschilo a Victor Hugo, da Dante a Marx.
Sempre nel posto sbagliato. Autobiografia
di Edward W. Said
editore: Feltrinelli
pagine: 312
Diagnosticatagli una rara forma di leucemia, Said decide di scrivere la propria autobiografia. L'autore nasce a Gerusalemme nel 1935; erede di una ricca famiglia palestinese cristiana, si trasferisce al Cairo dove frequenta il Victoria College, ed è poi mandato dal padre in un collegio del Massachusset con lo scopo di fargli ottenere la cittadinanza americana. Nel 1948, con la dichiarazione dello stato di Israele, la famiglia Said viene espropriata di tutti i suoi beni ed il giovane Edward diventa un rifugiato politico e decide di combattere per i diritti del popolo palestinese e per uno stato secolare e democratico.
Nel segno dell'esilio. Riflessioni, letture e altri saggi
di Edward W. Said
editore: Feltrinelli
pagine: 651
Critico letterario, musicista, militante palestinese, Said sfugge a ogni tentativo di classificazione: un intellettuale la cui influenza è ben lontana dall'essere confinata al mondo accademico. "Nel segno dell'esilio" rispecchia questa sua versatilità. È una raccolta di quarantasei saggi, scelti da Said stesso e scritti tra il 1970 e il 2000, su una sorprendente varietà di argomenti: la diaspora palestinese, i ricordi di gioventù al Cairo e Alessandria (con un saggio straordinario dedicato a una famosa danzatrice del ventre), il confronto tra culture, ma anche il machismo di Hemingway e l'epica di Tarzan. E ancora: George Orwell, Giambattista Vico, Nagib Mahfuz, Joseph Conrad, Antonio Gramsci, E. M. Cioran, T. E. Lawrence, W. S. Naipaul, Eric Hobsbawm in ritratti che confermano Said come uno dei più importanti ed eleganti critici letterari del nostro tempo. Su tutti, il saggio che dà anche il titolo al libro: una riflessione profonda e intensa sull'esilio, il luogo impossibile attorno a cui ruotano la biografia e l'intero percorso intellettuale di Said, esilio che è anche il filo rosso che attraversa tutta questa raccolta di scritti, nella cui ricchezza e magnificenza l'elemento biografico e quello generale, il personale e il politico sembrano ricomporsi.
Cultura e imperialismo. Letteratura e consenso nel progetto coloniale dell'Occidente
di Edward W. Said
editore: Feltrinelli
pagine: 512
La capacità tutta umana di raccontare è un'arma di emancipazione, ma anche di controllo
Joseph Conrad e la finzione autobiografica
di Edward W. Said
editore: Il Saggiatore
pagine: 230
In questa monografia, ormai un classico in tutto il mondo, Edward Said affronta l'opera e la vita di Joseph Conrad
Sullo stile tardo
di Edward W. Said
editore: Il Saggiatore
pagine: 164
"Mi concentrerò su alcuni grandi artisti e sul modo in cui, alla fine della vita, la loro opera e il loro pensiero abbiano acq