C’è qualcosa di effettivamente tragico
nella vicenda della sovranità di cui ci
hanno parlato, sia pure in modi opposti,
Kelsen e Schmitt, se è vera l’interpretazione
che non c’è e non è possibile nessun soggetto
della sovranità. Del resto, Kelsen ha
sempre negato la sovranità con la stessa
forza con cui Schmitt l’ha invece rivendicata
e affermata. Ma che significato ha il loro
percorso giuridico-politico sul piano etico e
antropologico? E in che termini si può parlare
di un’etica della sovranità, nella misura
in cui una tale espressione allude a qualcosa
di positivo e, dunque, di radicalmente
incompatibile con quella mancanza che la
riflessione di Kelsen e Schmitt avrebbe
voluto testimoniare?
L’idea di un’etica della sovranità è, in effetti, a portata di mano se si riflette adeguatamente sull’immagine classica dell’etica che ne rinviene l’oggetto nell’agere in quanto tale. E però si impone di forza l’interrogativo su come possa essere possibile la sovranità nell’esperienza degli uomini, data la sua dimensione relazionale e l’impossibilità di governare in senso assoluto il corso dell’azione umana.
L’idea di un’etica della sovranità è, in effetti, a portata di mano se si riflette adeguatamente sull’immagine classica dell’etica che ne rinviene l’oggetto nell’agere in quanto tale. E però si impone di forza l’interrogativo su come possa essere possibile la sovranità nell’esperienza degli uomini, data la sua dimensione relazionale e l’impossibilità di governare in senso assoluto il corso dell’azione umana.
Biografia dell'autore
Alessio Musio è ricercatore presso il
Dipartimento di Filosofia dell’Università
Cattolica di Milano e membro del Comitato
Scientifico del Centro di Ateneo di Bioetica
della stessa Università. Si è occupato del
tema della crisi del soggetto nel contesto
austriaco di primo Novecento (con particolare
attenzione al significato del solipsismo
nel pensiero di Musil, Weininger e
Wittgenstein), del concetto di ‘autonomia’
nella sua declinazione antropologicamorale
e del dibattito bioetico a proposito
del rapporto tra genetica e ‘futuro della
natura umana’. Tra le sue recenti pubblicazioni
ricordiamo la monografia: L’autonomia come dipendenza. L’io legislatore
(Vita e Pensiero, 2006), e i saggi: La casualità
dell’uomo e la rinascita del pensiero aristotelico.
In margine ad alcune voci della
filosofia pratica tedesca («Rivista di
Filosofia Neo-Scolastica», 2005), L’io legislatore
di Kelsen. Alcune annotazioni teoriche
(«Rivista di Filosofia Neo-Scolastica»,
2009), Il potere della parola. Il caso della
comunicazione della scienza («Annali di
studi religiosi», 2010), Il solipsismo della
libertà. Da Musil a Weininger («Studia
austriaca», 2010), Condizione umana: autonomia
e dovere di indipendenza (in A.
Pessina, a cura di, Paradoxa. Etica della condizione
umana, Vita e Pensiero, 2010).