Alla fine degli anni sessanta Pasolini scopre di essere affascinato dal potere: ciò che ha sempre combattuto, e che lo ha combattuto a sua volta con discriminazioni, aggressioni e processi, e incastrato dentro di lui, condiziona suoi comportamenti e contamina il suo desiderio di ribellione. Inizia allora da parte dì Pasolini una ricerca, che raggiungere il suo culmine nella stesura di "Petrolio", sui meccanismi con i quali il potere si insinua nella psiche dei soggetti. Facendo ricorso alla psicoanalisi freudiana Pasolini individua nell'infanzia l'origine dei vincoli che legano gli individui al potere e nella scissione dell'io il dispositivo psichico che quel vincolo consolida e perpetua. Di qui la valorizzazione del "fantasma masochista" per erodere le basi su cui si riproduce l'ingiusto legame sociale, ma anche l'interrogazione pressante sulla vocazione alla poesia e sul ruolo della letteratura, sulla loro capacità, una volta rinnovate, di contribuire a sciogliere i "vincoli puerili" con il potere, a combatterne il fascino.
La morte del poeta. Potere e storia d'Italia in Pasolini

Titolo | La morte del poeta. Potere e storia d'Italia in Pasolini |
Autore | Bruno Moroncini |
Argomento | Storia, Religione e Filosofia Filosofia |
Collana | Tessere, 1 |
Editore | Cronopio |
Formato |
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Pagine | 200 |
Pubblicazione | 2019 |
ISBN | 9788898367368 |
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