Questo volume è uno dei risultati del progetto
di ricerca «Commento storico alla
Biblioteca di Diodoro», ideato da gruppi di
ricerca attivi nel campo della storia antica
appartenenti alle Università di Bologna, di
Milano (Università Cattolica del Sacro
Cuore), di Pavia e di Firenze e cofinanziato
dal MIUR. Il progetto prevede di completare
il commento complessivo della
Biblioteca, compresi i libri frammentari,
nel corso di alcuni anni.
Benché lo storico-epitomatore siciliano abbia raccolto nella critica moderna il peggio, dal sarcasmo all’insulto, che si possa dire di uno storico e benché sia certo che egli non ha fatto molto per evitarlo, i suoi libri meritano ancora largamente di essere letti e studiati: ciò vale per i periodi storici per i quali Diodoro è di fatto la nostra unica fonte, ma anche per quelli meglio conosciuti, a proposito dei quali ci ha conservato preziose informazioni sia integrative sia alternative. L’appoggio di un commento che finora – con qualche eccezione notevole – è mancato costituisce uno strumento imprescindibile.
Benché lo storico-epitomatore siciliano abbia raccolto nella critica moderna il peggio, dal sarcasmo all’insulto, che si possa dire di uno storico e benché sia certo che egli non ha fatto molto per evitarlo, i suoi libri meritano ancora largamente di essere letti e studiati: ciò vale per i periodi storici per i quali Diodoro è di fatto la nostra unica fonte, ma anche per quelli meglio conosciuti, a proposito dei quali ci ha conservato preziose informazioni sia integrative sia alternative. L’appoggio di un commento che finora – con qualche eccezione notevole – è mancato costituisce uno strumento imprescindibile.
Biografia dell'autore
La Biblioteca Storica di Diodoro di Agirio,
con i suoi 40 libri, rappresenta l’enciclopedia
storica greca antica meglio conservata,
pur se dei suoi complessivi 40 libri
propriamente 15 soltanto sono pervenuti
integri. Tra quelli frammentari, parzialmente
ricostruibili, il VI, il VII e l’VIII
segnano nell’opera il passaggio dai contenuti
introduttivi, a preminente carattere
mitologico ed etno-geografico, a quelli
ritenuti storici dal suo autore. La scansione
degli eventi, inizialmente priva per
necessità di una griglia cronologica di
tipo annalistico, prende pertanto le
mosse nel VII libro mediante la narrazione
di gesta tra mito e storia, quali la
guerra di Troia, per passare di seguito a
trattare del cosiddetto Medioevo ellenico,
durante il quale andò prendendo forma la
civiltà delle poleis.
Giuseppe Cordiano è ricercatore di Storia Greca presso l’Università degli Studi di Siena. I suoi principali interessi di studio, relativamente alla grecità antica, concernono il mondo coloniale d’Occidente, l’efebia ed il ginnasio (La ginnasiarchia nelle poleis dell’Occidente mediterraneo antico, Pisa 1997), la storiografia greca di età romana con particolare riferimento all’opera enciclopedica di Diodoro d’Agirio (commentata e tradotta, insieme a Marta Zorat, relativamente ai primi libri, per i tipi della Rusconi e della Bur).
Giuseppe Cordiano è ricercatore di Storia Greca presso l’Università degli Studi di Siena. I suoi principali interessi di studio, relativamente alla grecità antica, concernono il mondo coloniale d’Occidente, l’efebia ed il ginnasio (La ginnasiarchia nelle poleis dell’Occidente mediterraneo antico, Pisa 1997), la storiografia greca di età romana con particolare riferimento all’opera enciclopedica di Diodoro d’Agirio (commentata e tradotta, insieme a Marta Zorat, relativamente ai primi libri, per i tipi della Rusconi e della Bur).