La penna cui dobbiamo "La capanna dello zio Tom" era impugnata da una donna fortemente votata alle cause sociali: prima di tutto quella antischiavista, per la quale Harriet Beecher Stowe è appunto nota, ma anche quella animalista e, non ultima, quella femminista. I suoi scritti minori valgono l'attenzione del lettore moderno: non solo rivelano una qualità letteraria fuori dal comune, ma consentono di intravedere l'esperienza autobiografica della scrittrice, cui si intrecciano il sentimento religioso che ne caratterizza il pensiero e l'ancora più intenso senso di comunità. Questo volume raccoglie tre racconti, tutti a tema natalizio. Il primo Natale nel New England è dedicato all'arrivo della Mayflower, la nave sulla quale nel 1620 i Padri Pellegrini raggiunsero la costa atlantica americana: quell'anno non si seppe dove mettere gli addobbi festosi, poiché le case e le chiese dovevano essere ancora costruite. Grazie a una scrittura icastica riusciamo a vedere il Nuovo Mondo così come doveva presentarsi ai Padri Pellegrini e a percepire tutta la novità che quel viaggio portava con sé. Collocati in un tempo idealmente più recente, ma in fondo sospeso fuori dalla Storia, Natale a Poganuc e La fatina buona fanno parlare vicende umane minute, piene di dolcezza, e incoraggiano a trovare nel proprio quotidiano i «doni giusti», quelli da riservare con amore a chi è in difficoltà.
Natale nel Nuovo Mondo

titolo | Natale nel Nuovo Mondo |
Autore | Harriet Beecher Stowe |
Traduttore | F. Errico |
Argomento | Letteratura e Arte Narrativa |
Collana | Logia, 21 |
Editore | Graphe.it |
Formato |
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Pagine | 80 |
Pubblicazione | 2022 |
ISBN | 9788893721806 |