Lungi dal declinare, la religione persiste nella società secolarizzata attraverso non solo l'istituzione ecclesiastica, ma anche l'eclatante proliferare di apparizioni, statue che lacrimano, guarigioni prodigiose e altre epifanie del soprannaturale. Tali fenomeni sono così diffusi e variegati da non consentire affrettate valutazioni critiche. Piuttosto, la coscienza cristiana deve esercitare un intelligente discernimento, sia per distinguere ciò che è autentico da ciò che è falso sia per cogliere significato e valore di questi eventi. È la prospettiva in cui si pone la riflessione di Rahner, tanto più preziosa se si considera il sostanziale disinteresse della teologia per l'argomento. Il grande teologo tedesco analizza con puntigliosa e paziente acribia il senso delle visioni, la loro problematica psicologica e i criteri fondamentali per giudicarne l'attendibilità. L'approccio al tema risulta fecondo e persuasivo perché visioni e profezie vengono esaminate per se stesse, evitando di ricondurle al dilemma rivelazioni pubbliche/rivelazioni private. Rahner non è mosso dalla preoccupazione di precisare se e fino a che punto occorre prestare loro fede. Interpreta invece le apparizioni (beninteso, quelle dichiarate autentiche) come un dono dello Spirito: esse infatti chiarificano e sottolineano la volontà di Dio in rapporto a una determinata situazione storica, contribuendo così al cammino di una Chiesa che è e rimane radicata nella rivelazione del Signore Gesù.
Biografia dell'autore
Karl Rahner (1904-1984) è stato uno dei più importanti teologi cattolici di questo secolo. Gesuita, dopo gli studi filosofici e teologici che lo misero in contatto con Heidegger a Friburgo, insegnò a Innsbruck, Monaco (ove succedette a Guardini) e Münster. Partecipò al Vaticano II come perito conciliare. Paolo VI lo nominò poi membro della Commissione Teologica Internazionale. La sua prospettiva teologica è stata riassunta con l'espressione «svolta antropologica», cioè il tentativo di ricomprendere la verità cristiana a partire dagli interrogativi dell'uomo, concepito come strutturalmente aperto a Dio. Tra i suoi scritti principali tradotti in italiano: Spirito nel mondo (Vita e Pensiero, Milano 1988); Uditori della Parola (Torino 1967); Corso fondamentale sulla fede (Alba 1977). I suoi numerosi articoli sono stati raccolti nei 16 volumi delle Schriften zur Theologie (1954-84), apparse in italiano sotto diversi titoli (Roma 1964-1986).