L’animazione muove dalla fiducia nei confronti
della vita e si impegna alla scoperta di
questa, rintracciandola nelle sue manifestazioni
più diverse, anche flebili o compromesse.
Da qui deriva l’esigenza di un paradigma
interpretativo che orienti a comprendere sia
l’esperienza come dato da interrogare, sia la
fiducia nella vita quale responsabilità promettente
e feconda. La proposta animativa,
concreta e ideale, è sostenuta inoltre da un’idea
esigente di democrazia e procede come
pratica flessibile, continuamente posta di
fronte alla sfida di produrre il proprio sapere
d’azione. La profonda premura nei confronti
delle espressioni vitali e dei processi di emancipazione
si colloca nella ricerca di un orizzonte
di senso delle esperienze e qualifica la
natura educativa dell’animazione.
In modo particolare, questo libro si propone di
indicare gli elementi di consonanza tra l’animazione
e l’esperienza educativa. La pedagogia
è interpellata in riferimento alle categorie
interpretative adatte a comprendere il problema
del senso che scaturisce dall’esperienza e,
al tempo stesso, a sostenere l’autenticità delle
prassi educative. Nella prospettiva educativa,
l’animazione presenta una consistenza euristica
che va ben oltre il semplice ‘fare’ o il
ricorso alla tecnica nuova, ma sottopone al
ragionamento pedagogico nuclei concettuali
e pratiche sociali persuasive e di considerevole
richiamo culturale.
Biografia dell'autore
Livia Cadei, professore associato di Pedagogia
presso la Facoltà di Psicologia dell’Università
Cattolica del Sacro Cuore di Brescia, ha sviluppato
ricerche nell’ambito della pedagogia della
famiglia e della pedagogia sociale. Ha pubblicato
i seguenti volumi: con D. Simeone (a cura
di), L’attesa. Un tempo per nascere genitori
(2013); Riconoscere la famiglia. Strategie di
ricerca e pratiche di formazione (2010); La
ricerca e il sapere per l’educazione (2005).