Fiumi di brodo, salsicce e polpette che vi nuotano dentro, piogge di vino, pesci che si girano spontaneamente sulla brace; donne guerriere, fiere che governano gli uomini, pesci araldi, musicisti e sacerdoti: sono soltanto alcune delle immagini paradossali presenti in un gruppo di commedie del V secolo accomunate dalla raffigurazione di società immaginarie dai tratti straordinari, poste in un ‘altrove’ geografico o temporale. Tali mondi fantastici sono di due specie, variamente attestate nella tradizione popolare di molte epoche e culture: l’utopia del paese di Cuccagna, una contrada felice ricca di piaceri materiali in cui nessuno lavora e le vivande si cucinano da sole, e la distopia del mondo alla rovescia, in cui la morale e le gerarchie del mondo reale sono invertite, producendo mostruosi governi di donne, animali o selvaggi. Attraverso l’analisi dei frammenti della commedia antica riconducibili a simili temi, questo studio si propone di offrire una visione più ampia e meno parziale dell’utopia comica greca, spesso indagata soltanto sulla base delle opere aristofanee. A questo scopo l’autrice presenta un quadro generale delle varietà utopiche dell’archaia, ne esamina i motivi peculiari e il rapporto coi modelli (folktale, mito, letteratura) e valuta i meccanismi e le funzioni del comico in relazione alla ricezione dei testi nel loro ambito storico-sociale. Ciò permette di verificare se e in quale misura le rappresentazioni utopiche sviluppassero una satira dell’Atene contemporanea e si facessero tramite, presso i diversi autori, di contenuti politici e ideali comuni.
Biografia dell'autore
Marcella Farioli ha conseguito il dottorato di ricerca in Filologia e storia del mondo classico presso l’Università degli Studi di Milano. Attualmente è docente di materie letterarie nei licei e collabora con l’Istituto di Filologia classica e papirologia dell’Università Cattolica di Milano, presso la quale ha fruito di una borsa di studio post-dottorale e svolge incarichi didattici. È autrice di studi relativi alla religione greca, ad Aristofane e ai frammenti dei poeti della commedia antica.