In che misura e a quali condizioni la globalizzazione può costituire un’opportunità di sviluppo per i paesi del Sud del mondo? La domanda appare per molti aspetti paradossale, dal momento che, spesso, l’impatto, attuale e futuro, dei processi di globalizzazione sulle regioni più povere del pianeta viene letto in termini del tutto negativi, per non dire apocalittici. In realtà – questa è la tesi che qui si tenta di dimostrare – la globalizzazione è uno strumento di per sé neutrale, che moltiplica le capacità dell’uomo, tanto quelle di ‘fare il bene’ quanto quelle di ‘fare del male’: sta all’uomo stesso orientarla verso l’obiettivo della promozione delle persone. La globalizzazione offre notevoli opportunità di sviluppo: il suo ‘lato oscuro’ non consiste tanto in qualche caratteristica intrinseca, quanto nel fatto che le enormi possibilità che essa dispiega non siano state ancora raccolte.
Biografia dell'autore
Marco Caselli (Chiavari, 1973) è docente di Metodologia e tecnica della ricerca sociale presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore. Di recente ha pubblicato "Misurare lo sviluppo. Tecniche e problemi" (Genova, 2001).