Il tuo browser non supporta JavaScript!
Vai al contenuto della pagina

Responsabilità perdono e vendetta nel mondo antico

Responsabilità perdono e vendetta nel mondo antico
titolo Responsabilità perdono e vendetta nel mondo antico
Autore
Collana Università/Storia/Storia antica
Editore Vita e pensiero
Formato
libro Libro
Pagine 312
Pubblicazione 1998
ISBN 9788834300817
 

Scegli la libreria

Prodotto al momento non ordinabile.
Vuoi essere avvisato quando sarà disponibile?
26,00
I concetti di perdono e di vendetta presuppongono sempre, nel mondo greco e romano, il riconoscimento di una responsabilità e implicano l’accettazione o il rifiuto di condizioni e di criteri: il perdono esige, come per il Mida ovidiano, che il colpevole confessi la sua colpa nei riguardi della divinità, o, come nel caso della deditio in fidem romana, che ammetta la sua responsabilità davanti al vincitore: l’ammissione della colpa e l’accettazione della pena sono condizione fondamentale anche nella Chiesa per il perdono ai lapsi e solo il fraintendimento caricaturale delle pratiche cristiane, collegate col battesimo e con la confessione, induce i polemisti pagani ad attribuire al Cristianesimo una mollezza che incoraggia ogni delitto e sregolatezza. Nella esperienza romana dello stoicismo, il perdono è consigliato al singolo, consapevole della debolezza propria e altrui, ma è ritenuto pericoloso per lo stato che deve esercitare, con moderazione, ma anche con fermezza, la giustizia. Esso è escluso, in ogni caso, nei delitti più gravi, come avviene nella stessa amnistia ateniese del 403 a.C. e nelle ‘amnistie’ pasquali degli imperatori cristiani. La vendetta, d’altra parte, è giustificata solo come punizione di una colpa, come risposta a un’aggressione o come repressione di una ribellione.
 

Inserire il codice per il download.

Inserire il codice per attivare il servizio.