La cultura medioevale ebbe un atteggiamento ambivalente nei confronti dei sogni.
Essi venivano considerati esperienze preziose perché consentivano di predire il futuro,
di oltrepassare i limiti spazio-temporali e di accedere alla sfera del trascendente. Ma il
sogno era percepito anche come inquietante, perché altro e spiazzante rispetto alla normalità del vissuto diurno. Di qui le numerose trattazioni medioevali - opere filosofiche,
teologiche, giuridiche, letterarie e autobiografiche - che miravano a cogliere le potenzialità e insieme a controllare l'imprevedibilità del sogno attraverso una puntuale classificazione. L'opera di Kruger ricostruisce questo quadro complesso e variegato, situandolo sullo sfondo delle teorie elaborate
dagli autori neoplatonici della tarda antichità e dai Padri della Chiesa. Ma l'esplorazione, oltre ad occuparsi delle opere erudite, si dedica anche alle riduzioni di registro popolare, scritte in dialetto, e a manuali che forniscono una chiave d'acceso all'interpretazione dei sogni. Particolarmente utili per
comprendere la cultura ambiente sono le suggestive descrizioni autobiografiche di sogni realmente avvenuti, capaci di mutare il corso della vita in momenti di crisi perché ne forniscono una lettura radicalmente diversa, "come se quella vita venisse colta da un angolatura intimamente legata al sognatore e nel contempo distante dai suoi normali mezzi di percezione".
Biografia dell'autore
Steven F. Kruger è docente di Inglese presso il Queens College e la Graduate School
and University Center alla City University di New York. Tre le sue pubblicazioni si
segnalano articoli relativi al Book of the Duchess, alla House of Fame, alla Legend of
Good Women e al Pardoner's Tale di Chaucer; saggi sul Piers Plowman di Langland e
sugli scritti di Guiberto di Nogent. Kruger si è inoltre occupato delle categorie di sessualità,
genere, religione e razza nel medioevo. La sua prossima opera verterà sulle conversioni
nella letteratura medioevale.