Vita e pensiero: Cultura e Storia
Trento. Il racconto del Concilio
di John W. O'Malley
editore: Vita e pensiero
pagine: 276
Il Concilio di Trento (1545-1563) fu il tentativo della Chiesa cattolica di mettere ordine "a casa propria" in risposta alla R
La Summa Theologiae di Tommaso D'Aquino. Una biografia
di Bernard McGinn
editore: Vita e pensiero
pagine: 160
La biografia della più importante e imponente opera teologica della cristianità medievale: la 'Summa theologiae' di Tommaso d'
La spiritualità dell'Occidente medioevale
di André Vauchez
editore: Vita e pensiero
pagine: 220
Questo libro propone un approccio al tema della spiritualità medievale, a lungo identificata esclusivamente con il mondo monas
History telling. Esperimenti di storia narrata
di Paolo Colombo
editore: Vita e pensiero
pagine: 268
Non la solita storia
Quando i vescovi si riuniscono. Un confronto tra i concili di Trento, Vaticano I e Vaticano II
di John W. O'Malley
editore: Vita e pensiero
pagine: 132
John W
Vaticano I. Il concilio e la genesi della Chiesa ultramontana
di John W. O'Malley
editore: Vita e pensiero
pagine: 240
Convocato da papa Pio IX, il Concilio Vaticano I si riunì dal dicembre 1869 al luglio 1870 nel transetto nord della basilica d
La santa degli impossibili. Rita da Cascia tra devozione e arte contemporanea
di Lucetta Scaraffia
editore: Vita e pensiero
pagine: 183
Perché santa Rita, donna di un piccolo paese umbro nascosto tra i monti, vissuta all'ombra del marito e poi di un convento nella prima metà del Quattrocento, è diventata così famosa? Lucetta Scaraffia risponde a questa domanda ricostruendo la storia della "santa degli impossibili" (come i devoti la chiamano per la grande potenza miracolosa) e soprattutto seguendo le tracce della sua strana ed eccezionale fortuna, a partire dal 1457, anno in cui compaiono le prime prove della devozione al suo corpo miracoloso, fino agli ultimi due secoli, quando Rita da Cascia, proclamata santa all'inizio del Novecento, diventa la protettrice delle donne delle città industriali. Nel condurre l'indagine, l'autrice intreccia i dati più strettamente religiosi con quelli sociali e culturali, come i conflitti tra città capoluogo e castelli del contado, le relazioni tra Cascia e lo Stato pontificio, l'intreccio tra i modelli cristiani di santità e la religiosità legata alla terra e ai culti femminili primitivi. Ne esce un ritratto inedito non solo della santa, ma di un modo di vivere il rapporto con il sacro. La grandissima e imprevista fortuna di santa Rita presso i devoti è legata, ci dice Lucetta Scaraffia, proprio agli elementi di ambiguità di questa peculiare figura: moglie obbediente e che sa soffrire in silenzio, Rita possiede anche una specie di onnipotenza magica, solo superficialmente cristianizzata e profondamente connessa all'atmosfera stregata dei suoi monti rocciosi.
Gli imprevisti della Riforma. Come una rivoluzione religiosa ha secolarizzato la società
di Brad S. Gregory
editore: Vita e pensiero
pagine: 578
"'Gli imprevisti della Riforma' è destinato a tutti coloro che vogliono capire come l'Europa e il Nord America di oggi sono diventati quello che sono": ecco, nelle parole dell'autore, l'ambizioso programma di questo libro, che in versione originale ha dato vita a un acceso dibattito ed è destinato a diventare punto di riferimento per un pensiero critico della cultura occidentale contemporanea. Storico statunitense dalla scrittura insieme elegante ed erudita, Brad Gregory ricostruisce il farsi della modernità come effetto a lungo termine di alcune svolte accadute nel lontano passato. Il punto di cesura si verifica con la Riforma protestante che, negli intenti dei suoi padri, avrebbe dovuto sanare le derive della cristianità medievale e riportarla al cuore del messaggio evangelico. Ma una serie di eventi e di problemi complessi, primi fra tutti i conflitti e i disaccordi dottrinali sorti fin da subito non solo con la Chiesa di Roma ma anche all'interno della stessa compagine protestante, ha portato a effetti imprevisti, non intenzionali e a volte addirittura contrari alla visione di partenza, che hanno contribuito alla costruzione dell'Occidente moderno...
Che cosa è successo nel Vaticano II
di John W. O'Malley
editore: Vita e pensiero
pagine: 400
Nei quattro anni delle sue sessioni, il Concilio
Vaticano II colpì l’attenzione dei media con le
coreografiche cerimonie pubbliche, mentre i
suoi accesi dibattiti occupavano spesso le
prime pagine dei giornali. Non si trattava di un
interesse superficiale: l’opinione pubblica di
tutto il mondo percepiva la portata delle grandi
trasformazioni in atto nella Chiesa cattolica.
Per giudizio unanime, il Concilio è considerato
il più importante evento religioso del XX secolo,
i cui effetti e risonanze si propagarono ben
oltre i confini della compagine ecclesiale.
Questo di John O’Malley è il primo libro – solidamente
fondato sulla documentazione ufficiale
– a offrire una narrazione, scorrevole e
avvincente, di che cosa accadde nel Concilio,
dal momento in cui Giovanni XXIII lo annunciò il
25 gennaio 1959, fino alla conclusione l’8 dicembre
1965. I grandi temi che emergono dal racconto,
sapientemente collocati nel loro contesto
storico-teologico, diventano illuminanti
chiavi di lettura per comprendere ciò che era
in gioco nelle assise conciliari.
Che cosa è successo nel Vaticano II restituisce
il ‘dramma’ del Concilio attraverso i colori
vividi dei suoi personaggi e dei loro aspri conflitti.
Lasciandosi alle spalle le logore categorie
di ‘progressisti’ e ‘conservatori’, O’Malley
disegna una cornice interpretativa a partire
dai tre grandi problemi di fondo che hanno
attraversato il Vaticano II, tra loro strettamente
connessi: il rapporto tra identità e cambiamento;
la relazione tra centro (papato) e periferia
(vescovi) nel governo; lo stile secondo cui
la Chiesa esercita la sua missione. È soprattutto
sotto quest’ultimo profilo che il Vaticano II
mostra la sua novità rispetto ai concili precedenti,
la sua impronta riformatrice. Il rinnovamento
da esso avviato si ispirava alle fonti
bibliche e patristiche: paradossalmente fu con
questo ritorno all’antico che la Chiesa ‘entrò’
nel XX secolo dopo un lungo periodo di antagonismo
rispetto alla modernità. Non si trattò
affatto di una strategia accomodante verso lo
spirito del tempo, ma dell’espressione di valori che si rifacevano alle origini stesse del cristianesimo.
La più nitida percezione della Chiesa
come soggetto in cammino nella storia favorì
nel Concilio il passaggio a uno stile improntato
al dialogo, all’ascolto dei ‘segni dei
tempi’, alla simpatia nei confronti dell’umanità.
Il Vaticano II non inventò questo stile né intese
dire che fosse assente nella Chiesa, ma lo
mise autorevolmente in evidenza perché fosse
contemplato, ammirato e realizzato, stabilendo
così un equilibrio tra continuità e mutamento,
centro e periferia, fermezza e flessibilità,
verticale e orizzontale, un bilanciamento
da custodire con cura per la vitalità stessa dell’istituzione
cattolica nella storia.
Sta dentro queste sponde il laborioso e incompiuto
percorso della recezione del Concilio: il
suo dono resta affidato alla responsabilità
della Chiesa perché possa dispiegare tutti i
suoi provvidenziali effetti.
Un Concilio per il XXI secolo
Il Vaticano II cinquant'anni dopo
di Gilles Routhier
editore: Vita e pensiero
pagine: 200
Il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Vaticano II (11 ottobre 2012) segna una tappa importante nel processo di ricez