Vita e pensiero: Cultura e Storia
Trento. Il racconto del Concilio
di John W. O'Malley
editore: Vita e pensiero
pagine: 276
Il Concilio di Trento (1545-1563) fu il tentativo della Chiesa cattolica di mettere ordine "a casa propria" in risposta alla R
La santa degli impossibili. Rita da Cascia tra devozione e arte contemporanea
di Lucetta Scaraffia
editore: Vita e pensiero
pagine: 183
Perché santa Rita, donna di un piccolo paese umbro nascosto tra i monti, vissuta all'ombra del marito e poi di un convento nella prima metà del Quattrocento, è diventata così famosa? Lucetta Scaraffia risponde a questa domanda ricostruendo la storia della "santa degli impossibili" (come i devoti la chiamano per la grande potenza miracolosa) e soprattutto seguendo le tracce della sua strana ed eccezionale fortuna, a partire dal 1457, anno in cui compaiono le prime prove della devozione al suo corpo miracoloso, fino agli ultimi due secoli, quando Rita da Cascia, proclamata santa all'inizio del Novecento, diventa la protettrice delle donne delle città industriali. Nel condurre l'indagine, l'autrice intreccia i dati più strettamente religiosi con quelli sociali e culturali, come i conflitti tra città capoluogo e castelli del contado, le relazioni tra Cascia e lo Stato pontificio, l'intreccio tra i modelli cristiani di santità e la religiosità legata alla terra e ai culti femminili primitivi. Ne esce un ritratto inedito non solo della santa, ma di un modo di vivere il rapporto con il sacro. La grandissima e imprevista fortuna di santa Rita presso i devoti è legata, ci dice Lucetta Scaraffia, proprio agli elementi di ambiguità di questa peculiare figura: moglie obbediente e che sa soffrire in silenzio, Rita possiede anche una specie di onnipotenza magica, solo superficialmente cristianizzata e profondamente connessa all'atmosfera stregata dei suoi monti rocciosi.
Gli imprevisti della Riforma. Come una rivoluzione religiosa ha secolarizzato la società
di Brad S. Gregory
editore: Vita e pensiero
pagine: 578
"'Gli imprevisti della Riforma' è destinato a tutti coloro che vogliono capire come l'Europa e il Nord America di oggi sono diventati quello che sono": ecco, nelle parole dell'autore, l'ambizioso programma di questo libro, che in versione originale ha dato vita a un acceso dibattito ed è destinato a diventare punto di riferimento per un pensiero critico della cultura occidentale contemporanea. Storico statunitense dalla scrittura insieme elegante ed erudita, Brad Gregory ricostruisce il farsi della modernità come effetto a lungo termine di alcune svolte accadute nel lontano passato. Il punto di cesura si verifica con la Riforma protestante che, negli intenti dei suoi padri, avrebbe dovuto sanare le derive della cristianità medievale e riportarla al cuore del messaggio evangelico. Ma una serie di eventi e di problemi complessi, primi fra tutti i conflitti e i disaccordi dottrinali sorti fin da subito non solo con la Chiesa di Roma ma anche all'interno della stessa compagine protestante, ha portato a effetti imprevisti, non intenzionali e a volte addirittura contrari alla visione di partenza, che hanno contribuito alla costruzione dell'Occidente moderno...
Che cosa è successo nel Vaticano II
di John W. O'Malley
editore: Vita e pensiero
pagine: 400
Nei quattro anni delle sue sessioni, il Concilio
Vaticano II colpì l’attenzione dei media con le
coreografiche cerimonie pubbliche, mentre i
suoi accesi dibattiti occupavano spesso le
prime pagine dei giornali. Non si trattava di un
interesse superficiale: l’opinione pubblica di
tutto il mondo percepiva la portata delle grandi
trasformazioni in atto nella Chiesa cattolica.
Per giudizio unanime, il Concilio è considerato
il più importante evento religioso del XX secolo,
i cui effetti e risonanze si propagarono ben
oltre i confini della compagine ecclesiale.
Questo di John O’Malley è il primo libro – solidamente
fondato sulla documentazione ufficiale
– a offrire una narrazione, scorrevole e
avvincente, di che cosa accadde nel Concilio,
dal momento in cui Giovanni XXIII lo annunciò il
25 gennaio 1959, fino alla conclusione l’8 dicembre
1965. I grandi temi che emergono dal racconto,
sapientemente collocati nel loro contesto
storico-teologico, diventano illuminanti
chiavi di lettura per comprendere ciò che era
in gioco nelle assise conciliari.
Che cosa è successo nel Vaticano II restituisce
il ‘dramma’ del Concilio attraverso i colori
vividi dei suoi personaggi e dei loro aspri conflitti.
Lasciandosi alle spalle le logore categorie
di ‘progressisti’ e ‘conservatori’, O’Malley
disegna una cornice interpretativa a partire
dai tre grandi problemi di fondo che hanno
attraversato il Vaticano II, tra loro strettamente
connessi: il rapporto tra identità e cambiamento;
la relazione tra centro (papato) e periferia
(vescovi) nel governo; lo stile secondo cui
la Chiesa esercita la sua missione. È soprattutto
sotto quest’ultimo profilo che il Vaticano II
mostra la sua novità rispetto ai concili precedenti,
la sua impronta riformatrice. Il rinnovamento
da esso avviato si ispirava alle fonti
bibliche e patristiche: paradossalmente fu con
questo ritorno all’antico che la Chiesa ‘entrò’
nel XX secolo dopo un lungo periodo di antagonismo
rispetto alla modernità. Non si trattò
affatto di una strategia accomodante verso lo
spirito del tempo, ma dell’espressione di valori che si rifacevano alle origini stesse del cristianesimo.
La più nitida percezione della Chiesa
come soggetto in cammino nella storia favorì
nel Concilio il passaggio a uno stile improntato
al dialogo, all’ascolto dei ‘segni dei
tempi’, alla simpatia nei confronti dell’umanità.
Il Vaticano II non inventò questo stile né intese
dire che fosse assente nella Chiesa, ma lo
mise autorevolmente in evidenza perché fosse
contemplato, ammirato e realizzato, stabilendo
così un equilibrio tra continuità e mutamento,
centro e periferia, fermezza e flessibilità,
verticale e orizzontale, un bilanciamento
da custodire con cura per la vitalità stessa dell’istituzione
cattolica nella storia.
Sta dentro queste sponde il laborioso e incompiuto
percorso della recezione del Concilio: il
suo dono resta affidato alla responsabilità
della Chiesa perché possa dispiegare tutti i
suoi provvidenziali effetti.
Un Concilio per il XXI secolo
Il Vaticano II cinquant'anni dopo
di Gilles Routhier
editore: Vita e pensiero
pagine: 200
Il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Vaticano II (11 ottobre 2012) segna una tappa importante nel processo di ricez
Le origini dell'economia europea
Comunicazioni e commercio 300-900 d.C.
di Michael McCormick
editore: Vita e pensiero
pagine: 1170
L'economia europea, nel passaggio cruciale dall'antichità al Medioevo, viene analizzata in un modo originale, senza precedenti
I nuovi volti del cristianesimo
di Philip Jenkins
editore: Vita e pensiero
pagine: 320
Philip Jenkins ritorna sull'esperienza religiosa dell'Africa, dell'Asia e dell'America Latina per mettere a fuoco più da vicin
Il Concilio Vaticano II
Recezione ed ermeneutica
di Gilles Routhier
editore: Vita e pensiero
pagine: 402
Il Concilio Vaticano II è stato "la grande grazia di cui la Chiesa ha beneficiato nel XX secolo: in esso ci è offerta una sicu
Quattro culture dell'Occidente
di John W. O'Malley
editore: Vita e pensiero
pagine: 250
Cosa ha a che fare Atene con Gerusalemme? Vale a dire, cosa hanno in comune la cultura dell'uomo e la trascendenza dell'esperi
Alla ricerca del volto di Dio
La nascita del pensiero cristiano
di Robert Louis Wilken
editore: Vita e pensiero
pagine: 320
In questo libro l'autore, studioso di storia del cristianesimo, introduce al pensiero dei primi cristiani, rappresentato da pe
In cammino tra due mondi
Strutture del cristianesimo antico
di Cristoph Markschies
editore: Vita e pensiero
pagine: 232
Dai modesti esordi nei villaggi della Galilea all’inarrestabile espansione in tutto l’Impero romano, la storia del cristianesimo è attraversata da un sottile, ma resistente filo conduttore: i cristiani vissero come cittadini di due mondi, immersi nelle realtà caduche dell’esistenza e al contempo rivolti con lo sguardo all’eterno.
Se, infatti, da un lato, si radicò molto presto la convinzione che la loro vera patria non era di questo mondo, dall’altro essi professarono un credo unitario capace di influenzare fortemente la società e di regolare l’esistenza del singolo.
Fissate le coordinate spazio-temporali entro le quali si sviluppò e si diffuse il cristianesimo, Markschies delinea i tratti salienti della religiosità individuale, nei momenti cruciali dell’esistenza come nella normalità della vita quotidiana, e di quella comunitaria, scandita dalla celebrazione eucaristica e dall’esercizio della carità. Ne emergono le ragioni per cui la nuova religione seppe conquistarsi un numero rilevante di seguaci: la semplicità della sua dogmatica, il coerente monoteismo, la certezza del legame con Dio assicurata dai sacramenti.
L’annuncio di Gesù riduceva e spiegava così la complessità della vita e schiudeva all’uomo un orizzonte ultraterreno, un ‘di più’ che non si esaurisce nelle alterne vicende della storia.