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Skira: ARTE ANTICA. CATALOGHI

Jewels in painting

di Autin Graz Marie-cristine

editore: Skira

pagine: 180

56,81

El Greco

Identità e trasformazione. Ediz. spagnola

 

editore: Skira

pagine: 480

67,14

El Greco

Identità e trasformazione. Ediz. inglese

 

editore: Skira

pagine: 480

67,14
67,14

Rudolf II and Prague

Guida breve. Ediz. tedesca

 

editore: Skira

pagine: 80

12,91

Giambattista Tiepolo

Ediz. inglese

 

editore: Skira

pagine: 352

51,65

La Belle Ferronnière di Leonardo da Vinci

 

editore: Skira

pagine: 80

29,00

Giorgione

Le meraviglie dell'arte

 

editore: Skira

pagine: 312

55,00

Il cenacolo di Leonardo per il re Francesco I. Un capolavoro in oro e seta

editore: Skira

pagine: 160

Il volume presenta per la prima volta, dopo il suo restauro, l'eccezionale e preziosa copia del Cenacolo di Leonardo da Vinci
35,00

J. J. Winckelmann (1717-1768). Monumenti antichi inediti. Storia di un'opera illustrata. Ediz. italiana e inglese

editore: Skira

pagine: 352

In occasione dei trecento anni dalla nascita di Johann Joachim Winckelmann (1717-1768) - uno fra i più raffinati studiosi dell
36,00

L'origine della natura morta in Italia. Caravaggio e il Maestro di Hartford

editore: Skira

pagine: 304

Uno dei capitoli più affascinanti della storia dell'arte italiana riguarda la nascita del soggetto della natura morta che avvenne nel frizzante clima culturale romano dell'ultimo decennio del XVI secolo. La rivoluzione iconografica e concettuale della natura morta nella pittura italiana si deve a Caravaggio che, intorno al 1597-1598, dipinse a Roma la celeberrima Canestra conservata alla Pinacoteca Ambrosiana di Milano. L'opera sancisce di fatto la nascita del nuovo genere della natura morta, inteso quale rappresentazione fedele e oggettiva di un brano di natura completamente svincolato dalla figura umana. Per la prima volta le umili "cose di natura" assurgono al ruolo di protagoniste della rappresentazione pittorica, dal momento che per il Merisi non esisteva distinzione tra "pittura alta" di historia e "inferior pittura". Se Caravaggio licenziò l'archetipo della natura morta italiana, il Maestro di Hartford (pittore attivo nella cerchia del Cavalier d'Arpino che sicuramente vide e si ispirò alle opere del genio lombardo) si guadagnò un ruolo chiave per la diffusione della nuova iconografia, essendo il più antico specialista di still life attivo a Roma tra XVI e XVII secolo. Oltre ai due capolavori della Galleria Borghese, alla tela eponima del Wadsworth Atheneum Museum of Art di Hartford e all'Allegoria della Primavera (ultimata da Carlo Saraceni), il volume che accompagna la mostra romana riunisce altri quattro dipinti del Maestro di Hartford, rinnovando l'appassionante giallo del mondo dell'arte legato a questo misterioso pittore. Attraverso le opere di artisti che, da un lato seguirono la lezione del Maestro di Hartford, dall'altro frequentarono l'Accademia di pittura dal vero, viene quindi indagato come nel secondo decennio del '600 le nature morte fossero sempre più ricercate dal collezionismo privato, tanto che si venne a creare un vero e proprio mercato. Il volume riunisce i contributi di Anna Coliva, Roberto Longhi, Giulio Carlo Argan, Luigi Spezzaferro, Giacomo Berra, Franco Paliaga, Gianni Papi, Marina Minozzi, Davide Dotti. Seguono il catalogo e le schede delle opere, gli approfondimenti di Maria Adele Signorini, Edgardo Giordani, Ettore Pacini, di Davide Bussolari e la bibliografia.
48,50

Il museo universale. Dal sogno di Napoleone a Canova

editore: Skira

pagine: 312

A distanza di due secoli dal rientro delle opere d'arte requisite dai commissari napoleonici nei territori degli Stati italian
40,00

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