A & B: Eliconea mini
Cuba
di Domenico Bonavita
editore: A & B
pagine: 90
L'agente Ventura non avrebbe mai immaginato in quale pericolosissimo Intrigo internazionale si sarebbe imbattuto indagando per l'"Agenzia" sul conto di uno strano individuo molto amico di Fidel Castro, ma pronto a tradire tutti e tutto per una manciata di dollari in più. L'indagine, partita da Cuba, getta luce su scenari inediti e inimmaginabili con protagonisti sempre ambigui al soldo dei potenti e dei governi più generosi. Ventura non si arrende anche quando si imbatte in logiche criminali che sembrano anteporsi alla legge, alla morale e al senso della pietà. Ventura non si arrende perché vuole, con la sua dedizione e il suo coraggio, onorare Rossana l'unica donna amata e tragicamente persa quando una pallottola di killer di trafficanti d'armi, interruppe per sempre coraggiose indagini e una splendida storia d'amore.
Quel 25 luglio a villa Torlonia
di Pier Francesco Pingitore
editore: A & B
pagine: 64
Il copione della pièce teatrale, andata in scena con successo nell'estate 2010, racconta del rientro a Villa Torlonia di un Mu
Anisette e gli altri
di Ivana Riggi
editore: A & B
pagine: 128
In un complicatissimo ma lineare gioco fatto di scatole cinesi simili alle tessere di un puzzle che straordinariamente prende forma proprio mentre si scompone dopo averlo costruite, questi mini racconti ci trasportano allo stesso tempo dentro e fuori di noi in un'analisi spietata, se pur ricca di poesia, dell'animo umano e della società. I colpi di scena finali diventano quasi una sfida con il lettore al quale tutto vien pensato meno quello che sarebbe dovuto venirgli in mente quasi a porre l'accento su quanto siano fallaci le conclusioni e le deduzioni alle quali quotidianamente approdiamo sulle persone cui veniamo in contatto o sui fatti cui siamo testimoni.
Racconti di calcio
di Renato Bergami
editore: A & B
pagine: 112
Questi "Racconti di calcio" sono ambientati in un mondo che, forse, sopravvive ancora solo nel settore dilettantistico, nei campionati regionali, nei campetti di terra battuta di lontane periferie delle città o poco lontano da paesetti sperduti dove giocano squadre la cui esistenza è sconosciuta ai più. Con un nostalgico ricordo di quanto di bello è andato perduto, l'autore si inventa situazioni surreali e al limite del grottesco per trattare pregi e difetti, qualità e debolezze, di questo magico sport, senza sconfinare, neanche en passant, nella psicologia spicciola, talvolta esasperando toni e accenti ma senza mai venir meno della passione autentica che ispira le sue pagine. Per sorridere e riflettere sull'oggi e sull'ieri.
Sofia
di Domenico Bonavita
editore: A & B
pagine: 90
Un nuovo caso per Marco Ventura, detective nostrano impegnato in avventure esotiche dal sapore di spy story in piena regola... Lo 007 italiano, affiancato anche stavolta da avvenenti colleghe in gonnella, ci porta a Sofia per seguire una pista di traffici illegagli che riportano alla losca figura di un agente bulgaro, Todorov, che opera a Roma con la copertura di "consulente finanziario". Il suo compito in Italia è però quello di entrare in contatto con la camorra e utilizzare l'organizzazione criminale per catturare negli States un generale defezionista appartenente ai servizi Bulgari diventato "gola profonda" del F.B.I.; Todorov è sospettato dell'omicidio di un cardinale e di altre nefandezze oltreche, attraverso esportazioni simulate, di fornire armi al Libano e alla Siria, ricevendo in pagamento "olio di hascisc" occultato in fusti di plastica utilizzati per esportare le armi in quei Paesi eternamente in guerra. In Italia Todorov gode della protezione della banda della Magliana anche se il suo interlocutore preferito, Landi, viene misteriosamente ucciso...
Goffredo di Rue-Grande
di Alfio Grasso
editore: A & B
pagine: 72
Un racconto in versi il cui protagonista è uno sfortunato cavaliere medievale che, tornato dalla Crociata, cerca disperatamente di placare la sua fame d'amore, svestendo i panni dell'eroe per indossare quelli dell'uomo. Un susseguirsi di disavventure, equivoci e intoppi, per un finale rocambolesco dalla morale antica, ma sempre attuale. L'ironia è il filo che cuce insieme le vicende della narrazione.
L'attesa di Saturno e altri racconti
di Giuseppe Bella
editore: A & B
pagine: 72
I racconti che qui si presentano sono stati scritti utilizzando le circostanze, le figure, le tensioni più tipiche del mondo visionario dell'artista Alfio Cristaudo. La sua pittura è spesso attraversata da rutilanti fantasmi, da creature sospese in estasi profane oppure levate in volo per cieli indecifrabili, che presentano la stessa materialità della terra e sembrano scaturire da una sua appena percepibile rarefazione. Queste creature appaiono impegnate in gesti e in azioni evocative, come a richiamare in vita entità nascoste nelle cellule profonde dell'immaginazione popolare; il pittore le lascia apparire, non si comprende se sorte dall'aria o dai tenebrosi recessi del sottosuolo, come spettri luminosi appena distinguibili dal novero dei viventi.
Ultimo bivio... il deserto
di Elvira Ciacci
editore: A & B
pagine: 156
Una storia vera di un amore unico che insegna a seguire il cuore e a credere nei sogni. Pur essendo difficili da realizzare, i sogni stanno lì, fermi anche tutta una vita, in attesa di un atto di coraggio.
Ubu sulla collina. Testo francese a fronte
di Alfred Jarry
editore: A & B
pagine: 96
Deformazione grottesca del dramma, parodia buffa e bouffonne, rappresentazione spietata della borghesia capitalista, nazionalista, colonialista, imperialista, nonché 'naturalmente' rozza e violentemente ingorda, operazione di fine travestissement letterario, gioco potachique, esercizio di sovvertimento dell'impianto retorico tradizionale, apologia della volgarità linguistica e degli idiomi popolari, mortificazione/magnificazione dello psicologismo a teatro, celebrazione dell'elementarità bestiale dell'era del dio caprone. Ubu sulla collina (1901), riduzione in due atti di Ubu re, riassume tutte queste definizioni, rappresentando lo spirito della sua epoca attraverso i meccanismi propri del movimento simbolista e la volontà di sovvertire le (sovra)strutture sceniche. Lo spettacolo divenne un libretto soltanto nel 1906 ma, ad oggi, è una delle pièce di Jarry più portate in scena o riadattate.