Adelphi: Piccola biblioteca Adelphi
La Regina di Saba
editore: Adelphi
pagine: 200
Da Adamo, statua di fango, Eva ebbe Abele, amato da Geova; da Eblis, il Satana arabo (nella Bibbia, il Serpente), ebbe Caino,
Un gomitolo di concause. Lettere a Pietro Citati (1957-1969)
editore: Adelphi
pagine: 239
Nel 1956, allorché diventa consulente di Livio Garzanti, il giovane Citati non può sospettare che gli verrà affidato un compit
La testimonianza della poesia
editore: Adelphi
pagine: 169
Nei primi anni Ottanta, appena insignito del Nobel, Czeslaw Milosz fu chiamato dall'Università di Harvard a presentare, in sei
Bang bang sei morta
di Spark Muriel
editore: Adelphi
pagine: 156
In tutti e tre i racconti che compongono questa raccolta Muriel Spark ci proietta in uno scenario molto diverso da quelli alta
Tennis
di McPhee John
editore: Adelphi
pagine: 222
Se c'è un libro in grado di dividere i lettori fra chi rischia di contrarre in una forma o nell'altra il morbo del tennis, e c
Storia dello spirito tedesco nelle memorie d'un contemporaneo
di Pasquali Giorgio
editore: Adelphi
pagine: 260
Giorgio Pasquali, maestro della filologia classica italiana, arriva in Germania guidato dall'amore per l'antichità; lo stesso
Nel cuore dei mari
di Agnon Shemuel Y.
editore: Adelphi
pagine: 154
Tutto comincia con Hanania, l'uomo che ha "girato mezzo mondo e superato molte prove"
Sotto il nome del cardinale
di Franzosini Edgardo
editore: Adelphi
pagine: 169
Ripamonti, chi era costui? Un nome che alle orecchie dei più non dice granché; o forse risveglia una vaga eco, persa nella neb
Gli aforismi di Siva
di Vasugupta
editore: Adelphi
pagine: 323
Composti nel IX secolo, "Gli aforismi di Siva" (Sivasutra) sono una delle opere basilari del cosiddetto Sivaismo del Kashmir,
L'impronta dell'editore
di Calasso Roberto
editore: Adelphi
pagine: 212
La vera storia dell'editoria è in larga parte orale - e tale sembra destinata a rimanere
Il potere che frena
di Cacciari Massimo
editore: Adelphi
pagine: 211
Nella "Seconda lettera ai Tessalonicesi", che la tradizione attribuiva a san Paolo, compare l'enigmatica figura di una potenza
Goethe muore
di Thomas Bernhard
editore: Adelphi
pagine: 111
In questo piccolo gioiello c'è in nuce tutto Bernhard: qui si ride, ci si commuove e si pensa. Il racconto che dà l'irriverente titolo al volume vede il Titano, ormai allo scorcio della vita, in fase di bilanci. Ha capito che la letteratura conta poco o nulla, e non gli resta che un unico desiderio: incontrare Wittgenstein. Convoca dunque a Weimar il filosofo, innescando una serie di esilaranti peripezie. Figura centrale nell'opera di Bernhard, Montaigne svetta nella seconda prosa, dove vediamo un giovane angariato dai genitori rifugiarsi nella torre avita e trovare lì l'unica alternativa all'orrore familiare: i libri, e nella fattispecie i libri di Montaigne. Se la famiglia è il luogo del castigo, della reclusione, dell'odio, della distruzione psicofisica, la torre, la biblioteca, i filosofi sono l'unica salvezza. Ilare e straziante è il terzo racconto, in cui due amici si incrociano in una stazione ferroviaria. E uno dei due si lascia andare a un continuo, trascinante "ti ricordi...?": ecco allora risorgere l'infanzia e genitori sadici, amanti della montagna, che costringono la prole ad arrampicarsi a ora antelucana, bardata con calzettoni e berretti rossi (per non sfuggire al soccorso alpino...). E se la madre, dispensatrice di ceffoni fisici e morali, pizzica sulla vetta la sua ridicola cetra, il padre affida a un album da disegno oscene vedute alpestri. A suggellare il congedo dai genitori sarà un grande falò di calzettoni rossi.