Diabasis: Il Castello Di Atlante
Le questioni del canone e del realismo. Due casi: «Le terre del Sacramento» e «Metello»
di Giovanni Ronchini
editore: Diabasis
pagine: 255
Il lungo dibattito intorno alla questione del canone letterario pare giunto ad alcune conclusioni di ordine teorico: il canone sarebbe, in estrema sintesi, una poetica e un catalogo. Questo libro, oltre a fare il punto di tale dibattito, sottopone a verifica la validità di tali assunti attraverso l'analisi mirata di alcune opere, per comprendere il senso dei verdetti del canone, facendo interagire i metodi e le tecniche più accurate con un'attenzione "sociologica" ai testi, e nella convinzione che un prodotto artistico possa essere osservato tanto nei suoi meccanismi e nelle sue specifiche articolazioni, quanto alla luce delle relazioni che l'hanno generato e che ne determinano la diffusione. A questo scopo Le terre del Sacramento di Francesco Jovine e Metello di Vasco Pratolini - romanzi che, pur nella diversità della loro fortuna critica, condividono una permanenza precaria all'interno della nostra memoria collettiva al di là delle fiction televisive - sono stati estremamente utili a questo studio, in quanto pietre angolari della poetica del realismo: forse l'ultima scommessa letteraria totalizzante e l'ultimo complesso e affascinante tentativo di dare vita a un canone nuovo.
Slovenica. Peripli letterari italo-sloveni
di Miran Kosuta
editore: Diabasis
pagine: 211
Il volume indaga, con lo strumento del saggio letterario, l'incontro di mondi, il complesso rapporto interetnico (non ancora interculturale) tra italiani e sloveni, da sempre in bilico tra amore e disamore, conoscenza e insipienza, slancio e diffidenza, collaborazione e chiusura. Dal triestinissimo microcosmo letterario di Vladimir Bartol, autore del sorprendente e profetico "Alamut", lo sguardo si allarga al Friuli-Venezia Giulia, ai suoi letterati e artisti di lingua slovena, all'Italia e al dialogo traduttivo tra le lettere di Dante e quelle di Preseren, alle fortune slovene di Francesco Petrarca per spingersi infine nell'immenso mondo narrativo, poetico e teatrale slavo dell'Europa orientale.
Sentieri della creazione
editore: Diabasis
Il retablillo di don Cristóbal. Un burattino andaluso nel teatro di García Lorca
di Federico García Lorca
editore: Diabasis
pagine: 64
Casa Maillard. Specchi della ragione visionaria nel Novecento francese
di Andrea Pasquino
editore: Diabasis
pagine: 136
Voci sorde
di Bernard-Marie Koltès
editore: Diabasis
pagine: 112
Un dialogo aperto tra la morte e l'amore, unoscambio esistenziale di sentimenti ed emozioni. Koltès è considerato uno dei rappresentanti più significativi della nuova drammaturgia francese, la cui impetuosa scrittura ha investito, innovandolo profondamente, il sistema delle convenzioni sceniche contemporanee. Il volume presenta la prima traduzione italiana di un suo copione "disperso" ed emblematico - "Des voix sourdes" (1974), nato come radiodramma - cui s'accompagna un'indagine critica della produzione drammaturgica di Koltès all'altezza dei primi anni Settanta, periodo in cui andavano formandosi alcuni cardini concettuali ed estetici che saranno poi della sua poetica matura, inscritta en abyme nelle sue opere giovanili e stretta tra gli strani e contraddittori confini d'un postmodernismo engagé e d'una rêverie tutta borghese.
Mettere giudizio. 25 occasioni di critica militante
di Bruno Pischedda
editore: Diabasis
pagine: 240
Incline per storia personale, letteraria, a studiare, più che i singoli risultati di eccellenza, i processi collettivi che li hanno generati (ciò che chiama sociologia della letteratura), e a non operare distinguo fra una letteratura bassa e una alta, ma a leggere insieme Fortini e Tamaro, Fenoglio e la giallistica del dopoguerra, Bruno Pischedda compone pezzi d'occasione (giudizi sommari) e letture più "fini" (giudizi di merito), giudizi d'intrattenimento o con ambizioni storiografiche (giudizi a procedere), lungo un ventennio di letture: dal 1985 al 2004. Il lettore di Pischedda ritroverà qui un tratto costante della sua opera: l'indagine sulla modernità, non eroica, non esclusiva, ma di massa, in cui tutti siamo immersi.