Audino
The dark side
editore: Audino
pagine: 127
Miranda nel Diavolo veste Pruda, Christof in The Truman Show, Commodo nel Gladiatore, Fletcher in Whiplash, Frank Underwood in House ofCards... ad accomunare questi personaggi è l'efficacia del "cattivo", del "lato oscuro": stanno lì a dimostrare che la sfera del negativo ha acquisito sempre maggiore spazio nella drammaturgia cinematografica e televisiva. Ed è proprio sui modi di raccontare il male sul grande e sul piccolo schermo che si incentra "The dark side", andando a riempire il vuoto editoriale lasciato dai principali manuali di storytelling, che all'argomento dedicano pochissimo spazio. Evidenziando ]e differenze fra i vari tipi di "cattivo" e soffermandosi sul lavoro creativo alla base della sua costruzione narrativa, gli autori usano la pista del negativo come una chiave di lettura per analizzare il cinema e la serialità televisiva contemporanei. In particolare, il primo saggio analizza le funzioni dell'antagonista e la nascita di eroi più complessi, mentre il secondo indaga la trasformazione dell'antagonista in alcuni film recenti; il terzo e il quarto invece ricorrono a dei case studies per analizzare rispettivamente il lato negativo dell'eroe nei film d'animazione e il fascino dell'antieroe nelle serie Breaking Bad, In Treatment, Mad Meri, House of Cards.
Otello. Note di regia. L'ultimo copione
di Stanislavskij Konstantin S.
editore: Audino
pagine: 174
Konstantin Stanislavskij già nel 1896, prima di fondare il Teatro d'Arte di Mosca, è stato interprete, come Otello, della trag
Il punto in movimento
di Peter Brook
editore: Audino
pagine: 191
Peter Brook non è stato solo uno dei più grandi registi teatrali del Novecento ma anche uno dei più lucidi narratori di esperienze all'interno di quel mondo. Questo libro raccoglie scritti che si snodano durante quarant'anni tra incontri straordinari - dall'ormai vecchio Gordon Craig al giovane Grotowski e altrettante straordinarie messe in scena - da Re Lear a Marat/Sade a Il Mahabharata. Ma la cosa che in questa narrazione più colpisce è la capacità che Brook ha di metabolizzare ogni vicenda vissuta per restituirla sotto forma di spunto critico sull'opera di un grande autore o come riflessione alta sui più diversi momenti della pratica registica e attoriale. In questo modo "Il punto in movimento", nato come una sorta di viaggio autobiografico, si trasforma per il lettore in uno dei più bei libri di pratica e teoria teatrale dell'ultimo secolo.
Showrunner. Grandi storie, grandi serie
di Neil Landau
editore: Audino
pagine: 223
Non tutti sanno che le grandi storie raccontate oggi dalla serialità televisiva statunitense sono scritte e poi seguite nella fase realizzativa dai loro creatori, gli sceneggiatori. In questo nuovo ruolo di ideatori, scrittori e controllori della realizzazione visiva delle loro serie, gli sceneggiatori vengono chiamati "showrunner". Ed è proprio attraverso le interviste agli showrunner delle serie più acclamate che Neil Landau costruisce una guida alla creazione e alla realizzazione di serie tv, affrontando tutti gli aspetti della scrittura e della conduzione della complessa struttura organizzativa di queste produzioni. Con l'autore si entra nelle più famose writers'room, dove gli showrunner si aprono e offrono tutta la loro personale esperienza, raccontando curiosi retroscena sulle singole serie e, soprattutto, rivelando i fondamentali del mestiere. Da ogni intervista scaturisce un elemento specifico della scrittura che Landau illustra e risolve in una sintesi che supera il dialogo con il singolo showrunner e restituisce un quadro più generale. Con questo approccio, Landau riesce a discutere di argomenti teorici rimanendo sempre su un profilo molto pragmatico e soddisfacendo tutte quelle domande di ordine pratico che, di solito, non trovano risposta. In appendice un'intervista con i creatori della serie italiana "1992".
La mia vita nel teatro russo
di Vladimir I. Nemirovic-Dancenko
editore: Audino
pagine: 191
Nemirovic-Dancénkò con il suo Teatro d'Arte di Mosca ha cambiato la storia teatrale del Novecento. Questa autobiografia rende giustizia alla figura di Nemirovic, dimostrando come il prestigio del Teatro d'Arte nei primi anni fu dovuto prima a lui che a Stanislavskij. Alla fine dell'Ottocento Nemirovic a Mosca era un drammaturgo popolarissimo, un critico ascoltato e rispettato, un docente della scuola di recitazione della Filarmonica, mentre Stanislavskij era ancora un ricco imprenditore che calcava da dilettante le scene dei teatrini privati e non aveva alcun peso nella vita culturale russa. Per Stanislavskij le cose cambiarono proprio quando cominciò a firmare le prime regie con Nemirovic. Grande organizzatore capace di tenere le redini del Teatro d'Arte dal punto di vista sia culturale sia finanziario, Nemirovic descrive la vita del teatro con lo sguardo del letterato e dell'intellettuale sempre alle prese con il problema di coniugare l'arte con il denaro. Nelle sue memorie Nemirovic racconta fatti, persone, autori senza alcun compiacimento, riportando incontri e idee e descrivendo gli inizi duri la ricerca dei finanziamenti, lo scarso successo dei primi spettacoli, il rischio di chiudere prima della fine della prima stagione. Il libro offre inoltre uno spaccato straordinario della letteratura russa, teatrale e non solo, raccontando i rapporti fra Nemirovic e autori del calibro di Cechov, Gor'kij, Tolstoj.
Ruoli maschili. Grandi monologhi del cinema e della serialità ad uso di attori e scrittori
editore: Audino
pagine: 77
Il successo di un provino per un attore dipende anche dal testo con il quale si presenta
Fare il rap
di Yamanouchi Taiyo
editore: Audino
pagine: 112
Partendo dall'assunto che è inconcepibile e forse quasi blasfemo tentare di "manualizzare" una disciplina che nasce dalla stra
Recitare al cinema e in tv
di Tony Barr
editore: Audino
pagine: 144
"Recitare al cinema e in tv" è un manuale di recitazione fortemente orientato alla pratica: il miglior modo di recitare è iniziare a farlo. L'autore riesce a mettere l'attore in grado di muoversi in maniera convincente e coinvolgente in un set cinematografico o televisivo. Ma la sua riflessione non è diretta solo a chi già sa recitare, perché investe anche le fondamenta stesse della recitazione, a prescindere dal mezzo. Che si tratti di teatro, cinema o tv, le cose importanti sono sempre le stesse. L'ascolto, prima di tutto, e la paziente costruzione del ruolo (e non del personaggio, attenzione!) un mattoncino alla volta, in un continuo processo di stimolo e risposta, per arrivare, alla fine, ad ammirare il personaggio in tutto il suo splendore, battute comprese. Non è un caso che le battute vengano menzionate per ultime: sono in effetti il passo finale del percorso che porta l'attore a entrare nel ruolo. Chi va in scena deve pronunciarle solo quando sarà talmente immerso nel ruolo da farle sorgere spontaneamente. Tony Barr invita addirittura a non evidenziare le proprie battute nella lettura di un copione, ma a prestare attenzione a quelle precedenti, che le causano e mettono in moto il processo emotivo che le genererà. "Recitare al cinema e in tv" è dunque un manuale utile anche agli scrittori, per prendere coscienza di come va scritto un personaggio e di come questo sia profondamente interconnesso alle dinamiche drammaturgiche di tutta la sceneggiatura.
Sul teatro. Scritti 1907-1912
di Vsevolod Mejerchold
editore: Audino
pagine: 126
Questo libro, uscito a Pietroburgo nel 1913, raccoglie testi, in parte ritradotti in questa nostra edizione presentata da Rais
La regia teatrale
di Harold Clurman
editore: Audino
pagine: 159
"La regia teatrale", scritto da quella che è considerata una delle figure più influenti del teatro statunitense, è un classico nel campo della formazione. Il libro costituisce una delle prime riflessioni organiche su quel "teatro di regia", di stampo statunitense, che veniva contrapposto al "teatro d'attore" o al "teatro d'autore", di taglio più europeo. Clurman, formatosi negli Usa ma sotto una forte influenza stanislavskijana, ci offre infatti un primo sguardo originale sul teatro: quello del regista. Cioè di chi decide di affrontare un copione e, attraverso il proprio punto di vista, lo trasforma in uno spettacolo guidando gli attori nella loro performance. Di questo parla Clurman, seguendo passo passo il lavoro del regista: dalla scelta del testo al lavoro interpretativo - spesso a contatto con il commediografo -, dall'individuazione dello spazio scenico e del team di attori che ne saranno protagonisti alle prime letture del dramma e via via alle prove che si susseguono incessanti fino a quella generale che precede il debutto. In tutto questo l'esperienza e la cultura di Clurman rendono "La regia teatrale" molto più di un semplice manuale, ovvero la ricostruzione di un mondo con le sue atmosfere, i suoi miti e i suoi riti, capace di coinvolgere non solo gli addetti ai lavori ma tutti gli spettatori e gli amanti del teatro.
Respiro e voce. Manualetto di istruzioni per usare bene la voce
editore: Audino
pagine: 111
"Parlare in modo corretto non è un lusso, e non è importante solo per gli attori
Leggere con il corpo. Per una tecnica di lettura ad alta voce
di Giorgina Cantalini
editore: Audino
pagine: 127
L'attore ha a che fare con le parole: le "maneggia" fino a farle proprie