Bradipolibri
Telecronacando. La narrazione calcistica italiana: un viaggio tra passato, presente e futuro
di Marco Zucca
editore: Bradipolibri
pagine: 128
"Telecronacando" prende in esame la telecronaca calcistica italiana da più punti di vista, focalizzando l'attenzione sul lingu
Stupidario sull'adozione. Tutte le domande che non avreste mai voluto ricevere
di Paola Strocchio
editore: Bradipolibri
pagine: 128
"Che bello! L'avete scelto?", "Ma ti chiama mamma?", "Potete restituirlo se le cose non vanno bene?", "Lo avete pagato tanto?", "Da grande parlerà la vostra lingua?". Un vero campionario di idiozie -molte snocciolate davanti al bambino- certo familiare a tutti i genitori di adottati, un campionario che l'autrice tratta con la giusta dose di ironia e opportunamente "neutralizza" a colpi di buona informazione, in corsivo, sulla realtà delle adozioni.
Salvate il soldato pallone. Calcio e seconda guerra mondiale
di Niccolò Mello
editore: Bradipolibri
pagine: 160
Mussolini, il primo sportivo d'Italia. Il duce, lo sport, il fascismo, i grandi campioni degli anni Trenta
di Andrea Bacci
editore: Bradipolibri
pagine: 112
Una cipolla a 4 zampe. Storie di cani e gatti sempre più speciali
di Paolo Roggero
editore: Bradipolibri
pagine: 160
London calling. La storia dell'Arsenal e di un secolo e mezzo di football all'ombra del Big Ben
editore: Bradipolibri
pagine: 152
Londra è sinonimo di football. Nella capitale inglese sono state codificate le regole poi adottate in giro per il globo, sono nate la prima federazione nazionale, la prima lega e la prima competizione a squadre. Nessuna città al mondo può vantare così tante squadre professionistiche, così tanti derby, così tanti stadi. Il filo conduttore di questo libro è l'Arsenal. Il club più vincente e con il maggior numero di tifosi di Londra.
Montero, l'ultimo guerriero. O passa la palla o passa la gamba. Entrambe no!
editore: Bradipolibri
pagine: 112
Raccontare Montero, nella sua prima storica biografia, significa approcciare con una dimensione assai diversa da quella, stereotipata, del calciatore moderno.Paolo: senza cerchietti stretti sulla fronte, senza capelli impomatati,senza una muscolatura da voyeur e persino refrattario alla telecamera. Prototipo del calciatore "vintage" nei contenuti quanto assai moderno, quasi futurista, nella concezione delle varie sfumature della vita. "Non m'importa esser un esempio di lealtà in campo: voglio esserlo nella vita. Quando gioco, m'interessa solo vincere. In ogni modo: il calcio è dei furbi." Un solo codice da rispettare, quello d'onore.Tanti gli aneddoti, numerose le riflessioni e i ritratti offerti dagli autori, pronti a raccontare a corredo di un taglio descrittivo assai originale, i vizi e le virtù di uno dei giocatori più enigmatici che abbiano mai vestito la casacca bianconera."Sono diventato juventino il primo giorno che sono arrivato a Torino, quando mi sono reso conto quanto la Juventus fosse odiata dal resto delle tifoserie d'Italia. Il loro odio io l'ho trasformato in amore per la Juventus.
Lo stadio di tutti ...e i barbari in galera!
di Luca Squinzani
editore: Bradipolibri
pagine: 168
Le invasioni barbariche hanno fatto il loro tempo, ma i barbari da stadio sembrano non andare incontro ad un processo di estinzione che solo noi possiamo avviare. Problema non solo italiano ma globale in tempi di globalizzazione. Tutto si globalizza, anche i problemi. Stadi nelle periferie, scontri nelle periferie, scontri negli stadi. Tutto si mischia, tutto sembra perdere il senso logico. La storia dovrebbe insegnare, far ricordare, permettere di progredire non ricommettendo errori passati. Il passato ci propone storie epiche, aneddoti folgoranti, fatti storici a dir poco rivelanti. Lungo questa linea temporale, lo stadio è stato spettatore di tutti questi fatti e indirettamente li ha conservati e portati a noi durante e attraverso secoli, lustri e anni. La casa dei goliardici tifosi si avvia a essere gestita, costruita, vestita e svestita di pari passo con i tempi moderni. Purtroppo l'Italia sembra avere un passo più corto degli altri paesi. Un passo che prima o poi dovrà permetterci di saltare il fosso...