Colonnese
La superiorità naturale della donna
editore: Colonnese
pagine: 72
Diviso in più sezioni il libro è un omaggio alla bellezza e alla superiorità delle donne. Si parla d'amore con Chateaubriand, Neera e Montagu; di natura e istinto con Hugo, Mirabeau e Humboldt; di inferiorità dell'uomo e, naturalmente, di superiorità della donna con Pédalan, Agrippa e Voltaire. Non mancano arguti e irriverenti aforismi. Un collage di scritti brevi e fulminei di vari autori, antichi e moderni, di nazionalità diverse e differenti tendenze letterarie, ma assai simili fra loro nel riconoscere la superiorità della donna.
Porporino ovvero i misteri di Napoli
di Dominique Fernández
editore: Colonnese
pagine: 320
L'autore celebra i fasti di Pergolesi e Cimarosa scegliendo il punto di vista di Porporino, immaginaria figura di evirato cantore, protagonista di questo romanzo. A cominciare dalla galleria di icone della storia dell'opera lirica: Mozart giovanissimo e scortato dal padre, Farinelli sul viale del tramonto, Cimarosa in perenne litigio con la primadonna di turno, e poi Casanova incerto fra le dame e i castrati, Lady Hamilton, l'abate Galiani, il principe di Sansevero, Orazio Nelson. Al centro della vicenda la grande querelle che animò i circoli culturali dell'epoca e che Fernandez dispiega in tutta la sua avvincente attualità. Da un lato l'antirealismo dell'opera seria, Achille, Didone, i funambolici gorgheggi dei castrati, l'utopica ricerca di andare oltre i limiti imposti alla natura umana. Dall'altro l'irruzione dell'opera buffa, le servette petulanti e i vecchi nobili gabbati: una gioiosa ondata di realismo che avrebbe segnato il destino dell'opera lirica.
Verso Napoli. Dodici scrittori e la città
editore: Colonnese
pagine: 120
Dodici scrittori, i vincitori dell'edizione 2007 del Premio Napoli (uno dei maggiori premi letterari italiani, con oltre cinqu
Sua maestà il baccalà. Storia del «Pesce in salato che ci vien d'oltremari»
di Antonio Parlato
editore: Colonnese
pagine: 128
Tempeste. Eduardo incontra Shakespeare
di Angela Leonardi
editore: Colonnese
pagine: 120
Pochi mesi prima di morire (1984), Eduardo De Filippo completava il suo ultimo capolavoro: la traduzione in napoletano della Tempesta di Shakespeare. Non si trattava, infatti, di una versione pura e semplice, ma di una suggestiva e complessa riflessione su tutto ciò che di bene e di male si connette alla natura umana. Anche in lui, come nel grande drammaturgo elisabettiano, l'isola-mondo su cui Prospero, Miranda, Ferdinando, Ariele, Calibano e gli altri personaggi mettono a nudo i loro più riposti sentimenti, diviene uno spazio purgatoriale su cui soffia il vento consolatore della tolleranza e del perdono. Ad esprimere tanta ricchezza di contenuti, Shakespeare aveva fatto uso di un verso sontuoso, ricco di metafore ardite e di sonorità inedite. Eduardo sceglie, per dirlo con le sue parole, "un napoletano seicentesco, ma come può scriverlo un uomo che vive oggi". Scelta felicissima, perché gli consente, quando lo ritiene necessario, sagaci contaminazioni col parlato dei secoli più prossimi a noi e coi riti e miti e leggende di Napoli. Di questa impresa davvero prodigiosa nessuno aveva saputo finora dar conto a pieno.
Del parlar napoletano. Manualetto per tutti
di Renato De Falco
editore: Colonnese
pagine: 117
Una essenziale carrellata su quel parlato pregnante ed espressivo, denso di sorridente fantasia e di ammiccanti sfumature in cui saldo possesso ancora si manifesta il napoletano: le sue proprietà, le sue "regole", le sue spesso inavvertite caratteristiche, le componenti e gli apporti della sua struttura da palinsesto, le svariate sorprese che lo stesso riserva e la sua attitudine a far trasmigrare nella madrelingua propri esclusivi fonemi. E in più un'amena rassegna di termini sul cui "italianismo" si sarebbe pronti a giurare, ma che invece sono - e restano - genuinamente e candidamente di matrice napoletana. Un ideale contributo alla riscoperta e alla riappropriazione di un eloquio che, proprio perché in grado di reggere vitalmente al cospetto del generalizzato e ingeneroso declino degli idiomi locali, merita di essere privilegiato e difeso.
Ulisse e le sirene di Positano
di Antonio Parlato
editore: Colonnese
pagine: 125
Provocatorio, pungente e documentato questo libro riporta a una riflessione necessaria sulla ricerca della identità territoriale. E lo fa parlando di Positano. La città della costiera amalfitana amabilmente "distesa" di fronte all'isolotto de Li Galli per molti anni rifugio di Rudolf Nureyev e oggi preda dei tanti turisti poco attenti che, soprattutto nelle domeniche estive, calpestano luoghi di antichi miti e leggende. Lo stesso Ulisse acquista un nuovo volto narrativo, quasi sussurrato, che racconta l'intensità del passato a bassa voce e denuncia a tutto fiato il degrado di siti che sembrano fatti per diventare parchi della memoria.
Fantasmagorico pitagorico. Il piccolo principe di SanSereno
di Nicola Barile
editore: Colonnese
pagine: 128
Il corricolo
di Dumas Alexandre
editore: Colonnese
pagine: 588
Un omaggio a uno scrittore che ha narrato Napoli in maniera insolita, divertente e piacevole
Cronaca del convento di Sant'Arcangelo a Bajano
di Anonimo
editore: Colonnese
pagine: 136
Con tono vivacemente anticlericale, il libro, la cui introduzione e note sono attribuite a Stendhal, si presenta come testimonianza dei danni provocati dalle monacazioni forzate e dei crudeli misfatti dei tribunali ecclesiastici. Le date delle edizioni italiane clandestine coincidono con quelle delle tre rivoluzioni liberali in Italia: 1820, 1848, 1860. Un periodo storico che esprime una cultura "ufficiale" dominata da un clericalismo miope e intransigente. Gli avvenimenti del Convento di Sant'Arcangelo a Bajano qui descritti con dovizia di particolari erotici o grotteschi, costituirono ampio oggetto di scandalo e spesso punto di partenza per sfuriate anticlericali.