Vallecchi
Fuochi
di Pietrangelo Buttafuoco
editore: Vallecchi
pagine: 234
Dalla Sicilia al Continente, da Berlusconi a Gheddafi, da Terzani al barone Von Ungern-Sternberg, dall'Opa alla "Lapa": Pietrangelo Buttafuoco racconta così, con la sua personalissima invettiva, personaggi, contraddizioni, termini e situazioni che stanno caratterizzando l'ennesima stazione di un Occidente in crisi. Fuochi perché sono parole, le sue, capaci di bruciare la fisicità delle pagine dei quotidiani e trasformarsi in passaggi di racconto, disvelatore e ironico allo stesso tempo. Fuochi sono gli incontri dell'autore con i personaggi della politica, del giornalismo, della società - da Norberto Bobbio a Eugenio Scalfari - dai quali emerge un mosaico più complesso di quello che esegeti o detrattori si ostinano a comporre. Fuochi sono i racconti, le pillole, gli aneddoti sparsi che si fanno apologhi e ci aiutano a capire di che razza sono i tempi nostri. Fuochi non possono che essere, infine, anche le parole sulla destra italiana: un luogo che non è più dimora verticale di spirito ma un carro consegnato a vagare nell'orizzontalità.
La passione secondo Eva
di Abel Posse
editore: Vallecchi
pagine: 313
A trentatré anni, stremata dalla malattia, Eva Perón ripercorre mentalmente tutti i passi della sua breve e intensa esistenza, vissuta come un'autentica avventura. L'infanzia in un paese di provincia, tra affetti e traumi familiari, la povertà e l'umiliazione di un padre che non dà cognome né affetto. L'ingresso alla "festa del potere" a fianco dell'adorato marito, il presidente Juan Domingo Perón, durante la notte infinita degli anni '40 a Buenos Aires, sullo sfondo della guerra mondiale, della corruzione e del tango. L'amore ricambiato per i descamisados, per il popolo di cui si sente figlia ma ancor più sorella, poi la fine solitaria e appassionata, quando la rivendicazione della dignità delle donne e della giustizia sociale smettono di essere argomenti politici e si trasformano in disperata carta di redenzione o di santità. Un "romanzo corale" costruito in base alle testimonianze di sostenitori e nemici, cronaca intima di un destino eccezionale, mosso da un segreto di una tale portata che avrebbe fatto "perdere e al contempo guadagnare il paradiso", più gravoso della stessa, letale, malattia. Un ritratto che sfoca il mito e mostra il volto intensamente umano della donna simbolo dell'Argentina, uno dei personaggi più noti, amati e controversi della storia mondiale.
Da Parigi a Gerusalemme. Sulle tracce di Chateaubriand
di Stenio Solinas
editore: Vallecchi
pagine: 163
Nel 1811 Chateaubriand pubblicò il suo "Itinéraire de Paris à Jérusalem" e diede in pratica il via alla memorialistica di viaggio, quell'insieme di storia e memoria, geografia e racconto, sensazioni, esperienze e riflessioni che hanno poi finito per incarnare un vero e proprio genere letterario. La Grecia, Costantinopoli, la Terra Santa, queste le tappe essenziali di un periplo nel quale si mischiavano le motivazioni più diverse: una passione amorosa, un pellegrinaggio umanistico e religioso, la noia e l'insoddisfazione, il bisogno di essere altrove, il narcisismo di un romanziere. Due secoli dopo, un altro scrittore-viaggiatore, Stenio Solinas, si è messo sulle sue tracce: è partito a vela da Trieste per approdare a Istanbul, 1350 miglia di navigazione, è andato in Israele e in Palestina... Il risultato è un doppio libro fra passato e presente, saggio e racconto, omaggio a un maestro, esercizio di ammirazione e prova d'autore.
Il cacciatore di ombre. In viaggio con don Patagonia
di Tito Barbini
editore: Vallecchi
pagine: 272
In America del Sud tutti lo conoscono come Don Patagonia, in Italia è ricordato soltanto come una singolare figura di missionario, fratello del più famoso De Agostini editore. Ma Alberto Maria De Agostini è stato molto altro: geografo, alpinista, esploratore, un uomo controcorrente, che ha testimoniato con coraggio il massacro dei nativi dell'America australe. Tito Barbini ha voluto rendergli giustizia alla sua maniera, non scrivendo soltanto una biografia, ma piuttosto un personale diario di viaggio sulle tracce di Don Patagonia. "Il cacciatore di ombre" tenta di riportare in vita le tante figure di cui strada facendo si popola il racconto: ombre di vittime e di carnefici. Su tutte, quella dell'uomo che cercò per gli uni e per gli altri un'alternativa a un destino segnato.
Matteo Renzi. Il rottamatore del PD
di David Allegranti
editore: Vallecchi
pagine: 216
È il 15 febbraio 2009, Matteo Renzi vince le primarie a sindaco di Firenze, di cui diventerà primo cittadino pochi mesi più tardi. Il PD scopre una faccia nuova, se non altro seminuova, un grillo parlante che vuole rottamare i dirigenti del suo partito e si presenta con la volontà di scompaginare gli assetti classici della cooptazione. Piglio decisionista e cultura pop-populista che assume tratti veltroniani ("Sono cresciuto con Kennedy e Mandela nel cuore"), il cattolico Renzi si presenta alla pubblica opinione, con cui dialoga anche attraverso Internet, come un leader postideologico dalle doti taumaturgiche per il centrosinistra. Dal liceo Dante, dove già voleva rottamare qualche segretario, all'assemblea alla Stazione Leopolda dove ha riunito quasi 7.000 persone, passando per i duelli con il partito, ecco il ritratto di un giovane leader: i tic, il modello comunicativo, la musica che ascolta, la trasversalità che lo rende interessante anche agli occhi di un elettore di centrodestra, così l'"Obama dei lungarni" - come qualcuno l'ha ribattezzato - ha lanciato l'assalto alla diligenza, o meglio alla dirigenza del Partito Democratico. Per ora il Cyberscout non si candiderà a essere il leader del PD. Così almeno ha ripetuto fin dal giorno dell'intervista in cui ha detto di voler mandare in pensione D'Alema e Veltroni: "Fare il sindaco di Firenze è il mestiere più bello del mondo". Per il futuro, chissà.
Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato
di Luca Marcolivio
editore: Vallecchi
pagine: 209
Da più di un secolo la figura di Giuseppe Garibaldi è un marchio di fabbrica dell'italianità. Strade, piazze e monumenti a lui dedicati, ritratti ed effigi fanno da cornice alla nostra vita quotidiana. Sin dalla scuola elementare gli italiani, vengono indottrinati al culto laico di un uomo che, secondo la vulgata ideologica risorgimentale, rappresenta l'incarnazione dell'eroe e del patriota, colui che lottò in modo disinteressato per la libertà e l'unità del nostro paese. In prossimità dei 150 anni dall'unità d'Italia, il mito di Garibaldi è però più che mai appannato. Quest'opera ha voluto indagare sulla vera vita e sulla vera personalità dell'eroe dei due mondi. Ne è emerso un profilo molto lontano dall'iconografia risorgimentale. Temperamento lunatico e insopportabile, dal narcisismo quasi infantile, Garibaldi è un astuto opportunista, rivoluzionario di indole ma quasi sempre disposto a scendere a compromessi con i poteri forti della sua epoca. Repubblicano e mazziniano in origine, non esiterà a schierarsi al fianco di quei Savoia che per tanti anni l'avrebbero voluto morto. Paladino della libertà di tutti i popoli, non ebbe scrupolo di fare commercio di schiavi. Dal punto di vista storico il suo ruolo è immensamente sopravvalutato, frutto più di un mito costruito a tavolino che non di un effettivo valore militare o di un inarrivabile fiuto politico.
Le Rosarno d'Italia. Storie di ordinaria ingiustizia
di Stefania Ragusa
editore: Vallecchi
pagine: 194
È il 7 gennaio 2010 e l'Italia, complice un lungo ponte, è ancora immersa nel clima natalizio. A Rosarno un giovane togolese che sta tornando all'ex Opera Sila, fabbrica dismessa e fatiscente sulla strada per Gioia Tauro, dove dorme e si ripara dal freddo assieme ad altri 900 immigrati, viene raggiunto da alcuni colpi sparati da una pistola ad aria compressa. Poco dopo, vicino alla ex fabbrica Rognetta, altri due ragazzi africani vengono raggiunti da colpi esplosi con ogni probabilità dalla stessa arma. Una bravata? Un gesto intimidatorio? In ogni caso si tratta dell'ennesima violenza contro i braccianti neri. La notizia dell'accaduto si diffonde rapidamente. In un attimo la collera tracima e si trasforma in un fiume incontenibile. Le immagini della rivolta di Rosarno fanno il giro del mondo, la questione rimossa del lavoro nero e dello schiavismo ritorna attuale. I giovani africani che mettono a ferro e fuoco il paese mostrano che c'è un limite oltre il quale gli esseri umani, dotati o meno di permesso di soggiorno, non possono subire. Da allora il nome Rosarno è stato usato anche per indicare le altre situazioni di ingiustizia e/o sfruttamento a rischio di esplosione. Rosarno sono le altre polveriere. Stefania Ragusa racconta il suo viaggio tra le meno conosciute Rosarno del Nord: dal civile Trentino, alla ricca Lombardia, alla rossa Emilia e alla colta Toscana.
Honolulu baby. Avventure hawaiane di musica, surf, vulcani e chiari diluna
di Alessandro Agostinelli
editore: Vallecchi
pagine: 170
Da sempre parte dell'immaginario collettivo coi loro bagaglio di stereotipi e simboli - dal capitano Cook a Marilyn Monroe, da Pearì Harbor al dolce suono dell'ukulele - le Hawaii che si scoprono in questo libro riservano sorprese inaspettate. La natura sovrana e un microcosmo di personaggi stravaganti sono infatti la materia prima di questo racconto in presa diretta: le favolose Hawaii viste da "un residente temporaneo" piuttosto che da un turista o un viaggiatore.
Una lunga incomprensione. Pasolini fra destra e sinistra
editore: Vallecchi
pagine: 342
Pier Paolo Pasolini è stato forse l'intellettuale del Novecento che più d'ogni altro ha diviso l'opinione pubblica. C'è chi lo ha amato e chi lo ha avversato senza riserve. La destra lo detestava per le sue idee e soprattutto per la sua dichiarata omosessualità. La sinistra, che pur lo annoverava tra le sue file, non accettava molte delle sue analisi anticipatrici e ancor meno la sua irriducibile autonomia di pensiero. E anche il mondo cattolico, di fronte alle sue opere, si divideva tra estimatori e detrattori. Baldoni e Borgna, che pur da posizioni molto diverse ne riconobbero subito la grandezza artistica e l'originalità, ricostruiscono per la prima volta in questo volume la "lunga incomprensione" che caratterizzò i rapporti tra Pasolini e la cultura politica italiana, ma anche l'attenzione con cui molti giovani di tutto il mondo si confrontarono e si confrontano ancora con le sue idee e con il suo lavoro. Un ritratto su due fronti, dal punto di vista intimo e politico, tracciato dagli autori procedendo di pari passo - l'uno da Destra e l'altro da Sinistra - e raccogliendo sui due percorsi le fondamentali testimonianze inedite dei personaggi più influenti della scena politica.
Doppifini. L'uomo che ha detto tutto e il contrario di tutto
di Luca Negri
editore: Vallecchi
pagine: 228
Il racconto della resistibile ascesa al potere del camaleonte della politica italiana: Gianfranco Fini. Dagli anni '70 nel Fronte della gioventù allo scandalo di Montecarlo dell'estate 2010, dall'investitura di Almirante allo scontro con Berlusconi, dal "fascismo del Duemila" al "farefuturismo". Una storia di fortune improvvise, padrini generosi, doppiezze opportuniste. Con poche idee, mutevoli e confuse, sulla storia e la politica d'Italia, l'economia, il ruolo della religione e della cultura, Fini ha fatto seri danni alla destra, ingannato chi lo ha votato per trent'anni e ora riesce a incantare la sinistra. Questo pamphlet non solo ripercorre la sua carriera politica, ma critica duramente le sue diverse maschere: fascista e antifascista, nazionalista e patriottico, laicista e futurista. In appendice, intervista al politologo Marco Tarchi, principale antagonista di Fini più di trent'anni fa nella gioventù missina.
La costruzione del potere. Storia delle nazioni dalla prima globalizzazione all'imperialismo statunitense
di Marcelo Gullo
editore: Vallecchi
pagine: 256
Alternando elaborazioni teoriche e analisi di casi (l'Italia delle Repubbliche marinare, la Spagna delle esplorazioni oceaniche, il Giappone della Rivoluzione Meiji...), Gullo redige una breve storia della "costruzione" del potere delle nazioni, che intende come risultato di una serie di ponderate manovre - economiche e politiche - per innalzare, di volta in volta, la "soglia di potere" e accedere al nucleo delle potenze egemoniche. Possesso di tecnologie, industrializzazione, controllo delle risorse, ma soprattutto l"'insu-bordinazione fondante", che identifica con il gesto di insurrezione delle excolonie contro il potere subordinante della madrepatria, sono alla base di questo processo. L'intento dichiarato è una rinnovata comprensione dello scenario odierno, con nuove ipotesi per l'emancipazione degli Stati latinoamericani ancora alla periferia del sistema. Gullo scrive dalla periferia e alla periferia si rivolge per invitarla a uscire dalla subordinazione: questo sguardo decentrato costituisce il tratto distintivo delle categorie analitiche e concettuali che l'autore elabora ed è l'elemento di grande originalità di questo saggio nello studio delle relazioni internazionali.
Viva il papa! Perché lo attaccano, perché difenderlo
editore: Vallecchi
pagine: 186
Quando il 19 aprile 2005 fu eletto Papa, il cardinale Joseph Ratzinger immaginava sicuramente tutti gli attacchi odiosi e maramaldeschi che avrebbe dovuto subire. Entrato in conclave dichiarando guerra al mondo relativista e a un cattolicesimo pavido e malaticcio, non contava certo di evitare lo scontro. Questo libro-documento intende restituire un ritratto fedele di un Papa da sempre in prima linea, al centro di polemiche e aggressioni senza precedenti, la cui missione è quella di ridare vigore al papato.