Vallecchi
Adán Buenosayres
di Leopoldo Marechal
editore: Vallecchi
pagine: 709
Adán Buenosayres - romanzo chiave dell'opera di Leopoldo Marechal - è considerato il capolavoro della letteratura argentina del Novecento e uno dei testi più riusciti della letteratura latinoamericana di tutti i tempi. Pubblicato e studiato in tutto il mondo fin dalla sua prima edizione nel 1948, non è mai stato pubblicato prima in Italia. Adán Buenosayres è un sogno ininterrotto, un universo di personaggi e creature fantastiche che trascina senza posa il lettore in una girandola di situazioni e suggestioni irresistibili, a cavallo di ogni genere letterario: dall'epopea alla satira, al romanzo sociale e di costume. Il linguaggio sensazionale e favoloso di Marechal fa dell'Adán Buenosayres una lettura imprescindibile per chiunque ami la narrativa e il romanzo, un tassello fondamentale nel luminoso quadro della creazione letteraria mondiale.
Il curriculum di Dio
di Jean-Louis Fournier
editore: Vallecchi
pagine: 136
Finito il cielo, finita la terra, finiti gli animali, finiti gli uomini... Dio si trova improvvisamente con un sacco di tempo libero, la malinconia lo assale e decide di comportarsi come un qualsiasi disoccupato: si cerca un lavoro. Il curriculum di Dio è impressionante: il Creato è tutta opera sua... ma le domande del direttore del personale di una grande azienda e i test psico-attitudinali mettono il candidato in difficoltà. Come può chi si dichiara contrario alla pena di morte aver inventato la vecchiaia? E le guerre? E i funghi velenosi?... Un libro divertente nello stile di Fournier che, con grande leggerezza suggerisce che Dio non sembra in fondo tanto convinto della sua opera.
Viaggio in Birmania. Terra di pagode e colori
di Michele Cucuzzella
editore: Vallecchi
pagine: 240
Viaggio nel paese del premio Nobel Aung San Suu Kyi, la Birmania, dove essere poveri è normale, dove lo Stato è nemico e la religione padrona; storia di un popolo che combatte in silenzio per conservare la sua innocenza, perché i suoi bambini continuino a intrecciare origami e sperare nel futuro. L'autore durante il suo soggiorno in Birmania, dal 23 giugno al 22 luglio 2008, entra in contatto con la vita reale, conosce storie di persone che vivono ai limiti della sussistenza, cittadini di un paese dal nome affascinante ed esotico, Myanmar, purtroppo ancora oggi pieno di contraddizioni. Il giovane protagonista arriva in Birmania poche settimane proprio dopo il passaggio del ciclone Nargis, troverà difficoltà e sofferenze, ma il lavoro in una scuola elementare di Mandalay gli permetterà di conoscere il volto nascosto di questo affascinante paese. L'anno seguente si ripresenta di nuovo l'occasione per ritornare a far visita agli amici, Aik Wa, Owen, Shirley, ma anche per portare un aiuto economico e tanti giocattoli per i bambini di Mandalay.
I maledetti. Van Gogh, Nietzsche, Rolling Stones e altre vite verso l'inferno
editore: Vallecchi
pagine: 188
Questo libro, firmato da autori tra i quali Marcello Veneziani e Marina Valensise, svela il segreto del fascino esercitato in ogni epoca dai maledetti superando ogni luogo comune: le stravaganze, le angosce, le passioni che animano queste tormentate esistenze; gli stessi impulsi sopiti dentro ognuno di noi che ci attraggono irresistibilmente verso il lato oscuro. Ne emergono venti ritratti di personaggi ai limiti della follia, che hanno in comune una volontà distruttrice, un'attrazione viscerale per il male al quale, con passione, si consacrano. (Prefazione di Giuseppe Scaraffia)
Un maestro insolito. Scritti per Franco Cardini
editore: Vallecchi
pagine: 331
L'idea di questo libro nasce dalla volontà di tratteggiare le linee essenziali dell'ampio magistero promosso da Franco Cardini nel corso della sua più che quarantennale carriera accademica, esponendo i risultati più recenti degli studi che i suoi allievi hanno condotto su temi e problematiche da lui stesso in origine suggeriti. Una raccolta che, fin dal titolo, intende sottolineare la particolarità di un insegnamento trasmesso senza che sia mai stata definita una "scuola" o tracciata rigidamente una linea di ricerca. Il rapporto con l'alterità e il conseguente processo di autodeterminazione dei popoli costituiscono il perno su cui far ruotare l'apparente eterogeneità delle tematiche qui presentate, che spaziano dagli studi sulla crociata e sul pellegrinaggio a quelli sulla cavalleria e sull'evoluzione del concetto di guerra nel Medioevo, alle varie marginalità presenti in quello specifico periodo storico oppure ai viaggiatori d'Oriente e d'Occidente, protagonisti e promotori del dialogo interculturale in ogni tempo. Completano il quadro due excursus sulle influenze del Medioevo nella musica del Novecento e nella cinematografia, nonché una lunga e insolita conversazione di un'ex allieva col suo insolito maestro.
Il divino pallone. Filosofia dei piedi da Platone a Totti
di Giancristiano Desiderio
editore: Vallecchi
pagine: 303
Heidegger era un'ottima ala sinistra, Derrida era un buon centravanti, Camus giocava in porta (come Giovanni Paolo II) e un numero non piccolo di filosofi ha utilizzato il calcio per fare filosofia: Sartre amava dire che il calcio è una metafora della vita, Wittgenstein giunse alla svolta del suo pensiero guardando una partita di calcio, Merleau-Ponty spiegava la fenomenologia parlando di calcio. Come mai? Il calcio si basa su un principio: il controllo di palla. Ma il principio non può essere finalizzato a se stesso. Per giocare bisogna necessariamente abbandonare la palla e metterla in gioco. Controllo e abbandono sono i due principi del calcio e della vita. La filosofia, come gioco della vita, si basa su regole calcistiche: per filosofare bisogna saper mettere la vita in gioco. E per questo motivo che nel Divino pallone si spiega l'idea di Platone con Pelé, la contraddizione del nonessere con Garrincha, la virtù e la bellezza con Platini, ma anche l'inverso: il genio di Maradona con la "logica poetica" di Vico, la visione di gioco di Falcão con il mito della Caverna, il cucchiaio di Totti con la metafisica di Aristotele. E tanto altro ancora. Il calcio, infatti, non è solo una metafora, ma un paradigma cognitivo che con la sua connaturata idea di pluralità dà scacco matto al fenomeno politico più drammatico della Modernità: il totalitarismo. Hitler e Stalin pretesero di controllare tutto e ci riuscirono. Pretesero di controllare anche il pallone. E persero.
Elogio del tradimento. Conquista, tradisci, nega!
di Gemma Gaetani
editore: Vallecchi
pagine: 244
Dimostrando come la fedeltà sentimentale sia indotta e innaturale, "Elogio del tradimento" acciuffa il lettore e lo porta in giro per la geografia, la storia, l'arte e l'etimologia al fine di spiegargli con brio che la concezione negativa del tradimento è un'ossessione tutta contemporanea e occidentale che deriva da una forzatura linguistica e moralistica della figura di Giuda, il "traditore" per eccellenza, che va assolutamente rigettata. E che tradire in segreto e in libertà consente di decostruire la vigente e ridicola concezione sacrale dell'amore fedele che è anche offensiva nei confronti di Dio, l'unico a cui si deve un trattamento deistico; di soffrire meno nel caso in cui il partner fisso ci lasci; di vivere ancora il brivido di un nuovo innamoramento che ci è invece negato dalla boriosa fedeltà o da pratiche contemporanee vieppiù diffuse quali la coppia poliamoristica, lo scambismo, il sesso virtuale, l'autoerotismo e la fruizione della prostituzione; di migliorare le condizioni dell'individuo, del lavoro, della società e dell'economia; infine rappresenta una soluzione almeno temporanea al problema del bisogno d'amore dei single.
A scuola di nonviolenza. Formare alla mediazione per educare alla pace
editore: Vallecchi
pagine: 139
Il testo si basa sull'esperienza pratica degli autori in molte scuole in Toscana e nel resto d'Italia, ed è leggibile e consultabile con facilità. Si rivolge a docenti e dirigenti di scuole di ogni ordine e grado, animatori, educatori e formatori, genitori, studenti universitari, ricercatori del mondo accademico e studiosi della nonviolenza e della mediazione dei conflitti.
La conversione di Fini. Viaggio in una destra senza Berlusconi
di Salvatore Merlo
editore: Vallecchi
pagine: 220
Che cos'è diventato Gianfranco Fini? Che forma ha assunto l'uomo che fu leader del postfascismo, poi di An e che oggi invece cita Norberto Bobbio e vuole concedere la cittadinanza italiana agli immigrati? Entrato nel Pdl, liberatosi dei propri colonnelli, senza la forza del partito di cui era padrone, l'ex pupillo di Giorgio Almirante ha cancellato le stigmate del proprio passato nero e cerca adesso una nuova collocazione nella destra laica del sarkozysmo europeo, molto francese e molto poco berlusconiana. È uno straordinario rovesciamento delle regole della politologia. Senza un partito disciplinato e compatto dietro, Fini risulta più forte e autorevole. Senza un popolo acclamante, e lontano dai suoi valori tradizionali di destra dura e pura, Fini ha più cose da dire e più obiettivi da realizzare. Come ha fatto e con l'aiuto di chi? Ma il problema o il fatto interessante non si definisce dicendosi favorevoli o contrari alle singole scelte, che pesano e che diventano decisione politica. La faccenda è interessante perché dimostra che in politica conta ancora la libertà di tono, l'autonomia culturale, l'indipendenza. Così, vera o fasulla che sia, la "conversione" potrebbe portare Fini alla guida di un nuovo centrodestra dai tratti meno populisti, o imporlo nel delicato ruolo di traghettatore istituzionale verso l'inimmaginabile Terza Repubblica post berlusconiana.
Il libro di un teppista
di Ottone Rosai
editore: Vallecchi
pagine: 138
Rosai amava tradurre in parole, oltre che in figure e colori, l'umanità profonda che fremeva dentro di lui; così, dall'esperienza tragica della partecipazione al primo conflitto mondiale - nel 1915 parte volontario e combatte con gli arditi sul monte Grappa - prende forma una nuova scintilla di quel "furore" che lo spinge a comunicare attraverso l'arte. "Il libro di un teppista" porta alla luce aspetti nascosti della guerra: colpisce per il fraterno cameratismo, per non esaltare nessun eroismo se non quello verso i propri compagni, nessun "superomismo" se non quello di un "teppista" che visse di fiaschi e medaglie, di marce, di febbri, di ranci e pidocchi, di "grappa-benzina", di gavette e cucchiai... una visione umana e intima della sofferenza e della condivisione. La stessa umanità, a un tempo sensibile e cruda, descritta in "Via Toscanella", raccolta di brevi prose come un mosaico di immagini, spaccati di vita come nei suoi quadri.
La rivoluzione impossibile. Dai Campi Hobbit alla nuova Destra
editore: Vallecchi
pagine: 476
Cos'erano i Campi Hobbit e come si è svolta l'ascesa politica dei ragazzi che tra il 1977 e il 1980 parteciparono ai tre "festival della giovane destra"? Quali erano i loro ideali e perché la loro tanto attesa rivoluzione, iniziata a suon di musica e spettacoli, tra tendopoli e mercatini, si è rivelata in quegli anni impossibile? "Hobbit/Hobbit" fu il libro che di quei Campi raccontò, con la voce dei protagonisti, la singolare vicenda. Attorno a questo documento, per ricostruire il profilo di un'esperienza che fu in gran parte anche la sua, Marco Torchi costruisce un resoconto storico basato su analisi scientifica e recupero di numerose fonti. "La rivoluzione impossibile" è il tassello mancante delle tante ricostruzioni proposte del "fascismo degli anni di piombo", dove a emergere è il lato confuso e contraddittorio, ma anche intriso di passioni e ambizioni ingenue, che fece da contraltare al versante oscuro, così spesso descritto come il carattere dominante dell'"arcipelago nero" di quell'epoca.
I lupi & gli agnelli. Ombre e misteri della famiglia più potente d'Italia
di Gigi Moncalvo
editore: Vallecchi
pagine: 475
Maggio 2007, Margherita Agnelli deposita al Tribunale di Torino la clamorosa citazione nei confronti di Gabetti e Grande Stevens - custodi dei beni del padre - che provoca un terremoto fra i membri della famiglia torinese e solleva il sipario sui trascorsi del padre Gianni e il passato di una dinastia protagonista da decenni della storia economica, e non solo, d'Italia. Moncalvo, con una ricostruzione risoluta e provocatoria, riesce a portare alla luce intrecci pubblici e privati sconosciuti al grande pubblico e spesso nascosti ai mass media: drammi, contrasti, sospetti e manovre che hanno segnato la famiglia Agnelli e, senza i quali, non si possono comprendere i fatti più recenti. Questo libro ripercorre la biografia della famiglia (con ampio spazio dedicato alla tragica morte di Edoardo e all'ascesa del giovanissimo John Elkann), la guerra mediatica attuale che ha come protagonista Margherita e i suoi figli, John e Lapo, ma soprattutto gli avvenimenti e i retroscena che hanno preceduto e seguito la morte di Gianni Agnelli, per restituire al lettore il resoconto completo, aggiornato ai fatti più recenti, di una guerra di successione che coinvolge, fra battaglie legali, scandali e interessi economici, ognuno di noi.