Edizioni lavoro: Studi di storia
Quando l'operaio diventa cittadino. Statuto dei lavoratori: una storia di diritti
di Parola Alessandro
editore: Edizioni lavoro
pagine: XIV-369
Totem e tabù, ma anche bandiera e pietra dello scandalo, la legge 300/1970, comunemente nota come «Statuto dei lavoratori», ha
La CISL dal 1950 al 1971. Sindacato e politica economia
di Giovanni Michelagnoli
editore: Edizioni lavoro
pagine: 221
L'autore analizza la cultura economica della Cisl nel suo primo ventennio di vita. Una cultura che ha profondamente innovato il movimento sindacale e influito sulla storia del nostro paese, a partire dalla metà del Novecento. Affronta, in particolare, il tema dello sviluppo economico e sociale nel secondo dopoguerra, il dibattito politico suscitato dallo Schema Vanoni, la posizione della Cisl sulla politica dei redditi, la contrattazione articolata, il risparmio contrattuale, il mutamento di referenti e di strategia relazionale che, sul finire degli anni Sessanta, porta alla stagione delle rivendicazioni salariali crescenti, dell'egualitarismo, dell'unità con Cgil e Uil. Avvalendosi di documentazione, l'opera mostra quanto forte sia stato il legame esistente fra teoria economica e azione del sindacato e come queste si siano confrontate con le posizioni di pubblici poteri e controparti imprenditoriali.
Una sfida da vincere
Lineamenti storici della partecipazione dei lavoratori in Italia
editore: Edizioni lavoro
pagine: 290
I cambiamenti dei sistemi economici, il dibattito politico e culturale sul modello sociale europeo, gli sviluppi del sistema i
Il nostro statuto è il contratto. La Cisl e lo Statuto dei lavoratori (1963-1970)
di Giovanni Graziani
editore: Edizioni lavoro
pagine: 339
Mario Romani. Il sindacalismo libero e la società democratica
editore: Edizioni lavoro
pagine: 260
Il pensiero di Mario Romani (1917-1975) sul sindacalismo libero nella democrazia contemporanea costituisce una punto di riferimento essenziale per un'aperta riflessione sullo sviluppo economico, sul progresso sociale e sul riformismo politico. Il presente volume propone una rilettura a più voci della complessiva proposta culturale di Romani, affidata dalla Fondazione Giulio Pastore a studiosi di differenti interessi e prospettive. Il nesso, quanto mai attuale, tra la libertà personale e la responsabilità collettiva degli attori sociali; il rapporto tra Stato democratico, partiti politici e azione sindacale; la connessione tra la dimensione associativa del movimento sindacale e i processi di crescita generale del paese; la formazione dei lavoratori e la loro partecipazione, nel sindacato, alle decisioni di politica economica sono alcuni tra i temi affrontati in questo volume. Richiamando l'organicità del pensiero di Romani, gli autori si soffermano, inoltre, sulla fecondità della sua imponente opera culturale e sul valore del dibattito da lui provocato. Alcuni aspetti dell'analisi sul sindacato, in particolare, contribuiscono a testimoniare il significato dalla presenza di Romani per la classe dirigente italiana.
La Russia. Storia di un impero multietnico
di Andreas Kappeler
editore: Edizioni lavoro
pagine: 506
Questo volume si occupa di descrivere le fasi di formazione dell'impero russo e delle modalità di integrazione delle popolazioni conquistate. Di questo processo vengono prese in considerazione sia le dinamiche politiche che quelle socio-culturali, fornendo un vasto quadro generale della complessità dell'impero russo. L'ultima parte dello studio è dedicata all'URSS, in particolare all'evoluzione della politica delle nazionalità.
Lavoro e sindacato nella storia contemporanea
editore: Edizioni lavoro
pagine: 166
Quale rilevanza hanno il lavoro e il sindacato nell'insegnamento della storia del Novecento? L'ipotesi - al centro di un seminario svoltosi a Torino, riportato in questo volume - è che si tratti di temi alquanto trascurati. Nella scuola italiana si accenna al sindacato studiando la rivoluzione industriale, la nascita del movimento socialista e del cattolicesimo sociale, l'avvento del fascismo. Qualche ulteriore cenno viene fatto negli Istituti in cui si studia Diritto ed Economia. Le differenti modalità con cui si affrontano questi temi mettono spesso in risalto la difficoltà di una ricostruzione storica che non sia vissuta come un racconto lontano, avulso dalle scelte e dai problemi del presente.
Il vero significato del «Patto di Roma»
editore: Edizioni lavoro
pagine: 76
Il "Patto di Roma" (3 giugno 1944) ebbe il merito di costituire il primo tentativo di sindacato democratico dopo il fascismo; ma esso nacque "debole", viziato, nel suo progetto "unitario", dalla forzatura di chi, nel contesto della guerra di liberazione, intendeva farne qualcosa di più di una Dichiarazione sulla realizzazione dell'unità sindacale, di carattere sostanzialmente provvisorio, condizionando così il rinascente protagonismo sindacale alla tutela dei partiti. Oltre alla ricostruzione storica di Vincenzo Saba il presente volume raccoglie gli interventi di Sergio Zaninelli e Savino Pezzotta svolti in occasione della celebrazione del sessantesimo anniversario del "Patto".
Fuori del coro. Carlo Donat-Cattin. Dal sindacato allo statuto dei lavoratori (1948-1970)
di Giorgio Aimetti
editore: Edizioni lavoro
pagine: 296
I candidati al milione. Circoli affaristici ed emigrazione d'élite in America latina alla fine del XIX secolo
di Amoreno Martellini
editore: Edizioni lavoro
pagine: 152
Azienda e partito. Gli operai del Poligrafico dello Stato nel periodo fascista
di Francesco Piva
editore: Edizioni lavoro
pagine: 358
Storia della CISL
di Giuseppe Acocella
editore: Edizioni lavoro
pagine: 170
Il libro ripercorre la storia della Cisl, sino al XVII Congresso e alla firma del Testo Unico sulla Rappresentanza del gennaio 2014, inquadrandola nel panorama più ampio delle vicende economiche e sociali. Sono messi in evidenza i valori e le idee che hanno ispirato l'azione del "sindacato nuovo", dalla nascita della democrazia nel nostro Paese alla fase attuale di declino dei sistemi nazionali e di dominio del mercato globale. Osserva Raffaele Bonanni, nella sua Presentazione, che nella visione della Cisl "sviluppo e occupazione sono un binomio virtuoso e indissolubile, come lo sono produttività e salario, flessibilità negoziata e difesa strenua delle garanzie del lavoro. Un nuovo equilibrio tra capitale e lavoro, tra competitività, emancipazione e benessere, è possibile; senza di esso ogni traguardo rischia di essere provvisorio e lacerante. Da qui l'insistenza su un nuovo umanesimo del lavoro". Per la Cisl la democrazia economica rimane un traguardo strategico. La partecipazione dei lavoratori ai destini dell'impresa "è la via maestra per riformare il capitalismo e impedire che esso degeneri da produttore a predone, dissipando risorse umane e materiali, impoverendo la collettività". Prefazione di Raffaele Bonanni.