Einaudi: Supercoralli
«Domani è un altro giorno» disse Rossella O'Hara
di Laura Pariani
editore: Einaudi
pagine: 235
Pace è una parola che la Bambina non concepisce
I quarantuno colpi
di Yan Mo
editore: Einaudi
pagine: 456
Per espiare i suoi peccati e pervenire, attraverso l'adesione al buddhismo, alla suprema saggezza, il giovane Luo Xiaotong rac
Exit west
di Mohsin Hamid
editore: Einaudi
pagine: 152
«In una città traboccante di rifugiati ma ancora perlopiú in pace, o almeno non del tutto in guerra, un giovane uomo incontrò
Il ritorno. Padri, figli e la terra fra di loro
di Hisham Matar
editore: Einaudi
pagine: 246
Hisham Matar ha diciannove anni quando suo padre Jaballa, fiero oppositore del regime di Muammar Gheddafi, viene sequestrato n
Nel guscio
di Ian McEwan
editore: Einaudi
pagine: 173
La gravidanza di Trudy è quasi a termine, ma l'evento si prospetta tutt'altro che lieto per il suo piccolo ospite
Velvet
di Gaitskill Mary
editore: Einaudi
pagine: 469
Velvet ha undici anni e vive a Crown Heights, un sobborgo degradato di Brooklyn, con la madre e un fratellino più piccolo
Rapsodia francese
di Antoine Laurain
editore: Einaudi
pagine: 194
Il medico cinquantenne Alain, che da giovanissimo suonava in una band musicale a Parigi, riceve dopo trentatre anni una letter
Quella cosa intorno al collo
di Chimamanda Ngozi Adichie
editore: Einaudi
pagine: 213
In questi racconti Chimamanda Ngozi Adichie delinea lucidamente e senza reticenze patriottiche gli aspetti più problematici della società nigeriana, attraversata da scontri religiosi, omicidi politici, corruzione, brutalità nelle carceri e maschilismo. Tra senso di smarrimento e più concreti problemi di soldi e di documenti, risulta però altrettanto chiaro che neppure l'emigrazione assicura una vita felice, nello specifico in quell'America che, seppure tanto vagheggiata, vista da vicino è ben diversa dal paradiso di ordinate villette unifamiliari dipinto in certi film. Gli affetti, i sapori e le usanze di casa continuano infatti a tormentare le protagoniste dei racconti di Adichie, che siano arrivate negli Stati Uniti quasi per caso, sposando un uomo ricco che poi le ha parcheggiate nell'agio di una terra straniera con figli e domestica, oppure dopo aver atteso per anni il ricongiungimento con il compagno. A dare il titolo alla raccolta è la storia di Akunna, una ragazza che vince la Green Card e che, dopo essersi scontrata con la dura filosofia del «dare per avere», ha quello che nell'opinione di molti sarebbe un incredibile colpo di fortuna. Ma liberarsi di «quella cosa intorno al collo», un soffocante senso di solitudine e non appartenenza, è tutt'altra cosa. Particolarmente toccanti sono i racconti "L'ambasciata americana" e "Domani è troppo lontano". Nel primo la protagonista, che all'improvviso si è ritrovata in un incubo, attende in fila sotto un sole cocente l'apertura dei cancelli dell'ambasciata americana, dove si appresta a fare domanda di asilo politico. Insensibile alla folla, riesce a pensare solo al figlio e alla macchia, rossa come olio di palma fresco, che ha visto allargarsi sul suo petto. Nel secondo, invece, sullo sfondo di un afoso e lussureggiante giardino pieno di ricordi, una ragazza è costretta dalla morte della nonna a rivivere la tragica sera dell'infanzia in cui ha perso l'amato fratello maggiore.
Il giro del miele
di Sandro Campani
editore: Einaudi
pagine: 242
«In quei giorni splendenti la vedevi e non riuscivi a immaginare che potesse essere stata da nessun'altra parte: guardava suo marito lavorare al sole che bruciava piacevolmente il collo, e le api stordite camminavano sul muro». Davide è un uomo semplice che ha un lavoro semplice: consegna il miele a domicilio nel paese dell'Appennino dove è nato e cresciuto. La faccia pulita, le spalle e le mascelle larghe: ha l'aspetto di quello che le signore anziane chiamano "figliolo", o "giovanotto". Le ragazze l'hanno sempre snobbato, «ma tanto, lui, era innamorato della Silvia fin da quando erano piccoli». Perso il lavoro, perso il grande amore, spinto dalle circostanze della vita ha iniziato a bere, lasciando entrare in sé una violenza che non è in grado di gestire. Il vecchio Giampiero invece è stato l'aiutante del padre di Davide. Ha una mano bruciata in seguito all'incendio della falegnameria in cui lavorava, ma soprattutto ha una moglie amata, l'Ida. Non sono riusciti ad avere figli. Ha visto crescere Davide, e lo accoglie ora, a tarda notte, quando viene a bussare alla sua porta.
Lame
di Gabriele Pedullà
editore: Einaudi
pagine: 151
«... E poi li ho visti: cosi colorati, cosi dinamici, soprattutto cosi allegri! Trascinanti è il termine. Per non parlare dei vestiti e della musica, con quella spudorata celebrazione degli anni Ottanta, ironica e filologica al tempo stesso. Ma almeno altrettanto ti colpivano gli spettatori che si erano raccolti da tutta la Bay Area per assistere alle piroette sui pattini di quella infaticabile compagnia di dilettanti: anche loro facevano chiaramente parte dello show. [...] Soprattutto, nei giorni successivi non riuscivo a smettere di pensarci. Sai quando hai l'impressione di aver assistito a qualcosa di importante, ma non riesci a dire cosa? E non era solo per via dei pattinatori. Tutta quella gente, affascinata come me dal loro girare all'infinito, ovale dopo ovale, ancora e ancora. Perché anch'io, oramai, ero preso in trappola: questo era chiaro. Allora ho sentito che li c'era una storia che dovevo assolutamente raccontare, che quel movimento senza una meta ci riguardava tutti, insomma che non si trattava solo di un gruppo di ragazzi di mezza età che cercava di passare una domenica all'aperto volteggiando in aria. Ecco, non saprei come altrimenti dirlo, ma quel pomeriggio al Golden Gate Park per un paio d'ore ho avuto l'impressione di vedere qualcosa come lo Spirito-del-nostro-tempo che si incarnava in una singola, concretissima figura. Li, improvvisamente, c'era il meglio e il peggio di tutti noi. Le nostre angosce. I nostri errori. Le nostre speranze, forse. Avevo bisogno di capire. E cosi ho cominciato a scrivere... » (da una lettera dell'autore all'Editore)
La donna dai capelli rossi
di Orhan Pamuk
editore: Einaudi
pagine: 262
Cem era un liceale nella Istanbul di metà anni Ottanta come tanti altri quando suo padre farmacista viene arrestato dal governo e torturato dalla polizia a causa delle sue frequentazioni politiche. Non farà mai più ritorno a casa. Per aiutare la madre Cem andrà a lavorare in una libreria: è qui, tra i romanzi e gli scrittori che vengono a trovare il padrone della libreria, che Cem inizierà a sognare di diventare uno scrittore. Rimarrà sempre con questo desiderio, con questa fame di storie, anche se la vita ha in serbo altro per lui: quando la libreria chiude, Cem diventa l'apprendista di mastro Mahmut, un costruttore di pozzi. Tra maestro e allievo si stabilisce un legame profondo, e il ragazzo sente di aver trovato in Mahmut quel padre che da lungo tempo ha perso. Mahmut e la sua ditta hanno un nuovo incarico: scavare un pozzo in un paese nei dintorni di Istanbul. Ed è li che Cem incontrerà l'attrice dai capelli rossi. Inizierà a spiarla mentre è in scena, indifferente alla tragedia a cui sta assistendo, concentrato solo su di lei, e poi nella casa dove vive col marito, per strada. Fino a quando l'ossessione erotica per questa donna più grande di lui si trasformerà in un'unica, folle, indimenticabile notte di sesso. Cem non potrebbe essere più felice: non sa che la sua vita cambierà per sempre e che il destino ha già iniziato a tessere la sua complicata, crudelissima, imprevedibile trama. Con la storia di Cem, personale e universale allo stesso tempo, Orhan Pamuk interroga i fondamenti letterari della civiltà occidentale e orientale, intrecciando l'Edipo Re di Sofocle con il Rostam e Sohrab di Ferdowsi per scrivere il suo romanzo più sorprendente e fulminante.
Una cosa che volevo dirti da un po'
di Alice Munro
editore: Einaudi
pagine: 272
"Le tredici storie che compongono la seconda raccolta di Alice Munro, pubblicata nel 1974 e ora per la prima volta in Italia, sono accomunate in larga misura da uno sguardo retrospettivo sulle cose e da riflessioni postume su un passato che tramanda i suoi misteri senza risolvere rancori, gelosie e amori complicati e cattivi. Gli anni non possono spegnere gli incendi della giovinezza, i quali continuano imperterriti a consumare l'ossigeno delle relazioni. Quella tra le due sorelle Et e Char, per esempio, avvinghiate l'una all'altra dal risentimento non meno che dall'affetto, dall'invidia dell'una per la luminosa e invincibile bellezza dell'altra, dal ricordo di piombo di un fratellino annegato, e dalla loro futile rivalità sentimentale. O la danza macabra fitta di tradimenti e amarezze fra la narratrice del racconto 'Dimmi se sì o no' e il suo amante, al quale la donna si rivolge, ora che il caso l'ha messa in contatto con una lancinante verità su di lui. E nel solco delle relazioni difficili, in bilico tra generosi silenzi e slanci superflui, si colloca pure il racconto 'Cerimonia di commiato', nel quale la morte di un figlio adolescente riporta dopo anni sotto lo stesso tetto due sorelle, madre e zia del ragazzo, senza tuttavia riuscire a produrre un autentico riavvicinamento. Su tutte queste relazioni dilaga naturalmente l'acqua torbida e scura del rapporto tra madre e figlia del racconto finale, 'L'Ottawa Valley', costruito come una sorta di album di famiglia per viaggi paralleli nel passato." (Susanna Basso)