Il Mulino: Storie italiane
Dal buio del Novecento. Diari e memorie di ebrei italiani di fronte alla Shoah
editore: Il Mulino
pagine: 184
Con le leggi razziste del 1938 tutto cambiò per gli ebrei italiani e la «vita di prima», con la sua quotidianità, le sue spera
Il sale della vita
di Anna De Simone
editore: Il Mulino
pagine: 120
La vita di Anna è un susseguirsi di fughe
Se verrà la guerra chi ci salverà? Lo sguardo dei bambini sulla guerra totale
di Patrizia Gabrielli
editore: Il Mulino
pagine: 264
I disegni sulla mobilitazione dell'infanzia sostenuti dal regime fascista sono ben definiti e la macchina di propaganda ha da
Abasso di un firmamento sconosciuto. Un secolo di emigrazione italiana nelle fonte autonarrative
di Amoreno Martellini
editore: Il Mulino
pagine: 264
«Per aprire li occhi bisogna caminare il mondo», scrive nel suo memoriale, con la sua sintassi incerta, un italiano emigrato i
Anni di novità e di grandi cose. Il boom economico fra tradizione e cambiamento
di Patrizia Gabrielli
editore: Il Mulino
pagine: 304
Tra gli anni Cinquanta e gli anni Sessanta l'Italia si trasforma da paese agricolo a paese industriale. Fenomeno che altera i tradizionali schemi mentali delle italiane e degli italiani che, nel volgere di qualche anno, vedono profondamente mutate le proprie vite, dagli spazi che abitano agli alimenti che mangiano, dai mezzi di trasporto che utilizzano fino alla musica che ascoltano e agli abiti che indossano. Proprio l'ampiezza e la profondità del cambiamento sollecitano il racconto. Davanti alla pagina bianca di un quaderno o di un foglio, armati di biro o di macchina per scrivere, gli autori dei diari qui presentati hanno spostato lo sguardo sul passato e riattivato ricordi, immagini, sentimenti. Patrizia Gabrielli, attingendo ad una copiosa bibliografia e alle fonti a stampa, si dispone all'ascolto di queste voci, le inquadra nello scenario politico e sociale di quella fase e, ponendo l'accento sulle differenze di genere, intesse un racconto corale dal quale emergono oltre alla soddisfazione per il nuovo benessere raggiunto - la consapevolezza degli squilibri e delle disfunzioni di quel momento storico e i cambiamenti esistenziali che investono prepotentemente le nuove generazioni. Entusiasmi, illusioni e disincanti sono parte integrante, l'anima diremmo, delle storie narrate dai tanti protagonisti di quella stagione, che donano un quadro di grande interesse su uno dei decenni più significativi della storia italiana recente.
Giornale del tempo di guerra. 12 giugno 1940-7 maggio 1945
di Magda Ceccarelli De Grada
editore: Il Mulino
pagine: 314
"È la prima notte di pace", il 7 maggio 1945: con queste parole si conclude il diario di Magda Ceccarelli De Grada. Cinque anni di vita, cinque anni di guerra, affidati dalla scrittrice a un diario segreto: piccoli quaderni tenuti nascosti perché Magda, moglie del pittore Raffaele De Grada, militante antifascista come l'intera famiglia, partecipa alla resistenza, in aiuto ai volontari della Libertà; e le sue pagine non possono cadere in mani sbagliate. Il marito emarginato dal regime, il figlio Raffaele jr., partigiano, incarcerato, la figlia Lidia riparata all'estero: è pericoloso per Magda scrivere, ma ne vengono esiti per noi felici. La Ceccarelli è una scrittrice nata, e si ha l'impressione di vedere e di vivere, più che di leggere, quel che scorre nelle sue pagine: la vita di una famiglia particolare, in un ambiente di livello intellettuale alto, e insieme la vita quotidiana difficile e dura di ogni famiglia durante la guerra, gli eventi politici nazionali e internazionali, gli eventi bellici, gli spostamenti, i bombardamenti. Prefazione di Melania G. Mazzucco.
Più della fame e più dei bombardamenti. Diario dell'occupazione di Roma
di Corrado Di Pompeo
editore: Il Mulino
pagine: 154
Ottobre 1943: al settimo piano di un condominio romano nei pressi della stazione Tuscolana vive come un recluso Corrado Di Pompeo, impiegato del ministero delle Corporazioni. Rientrato da Campobasso - dove ha lasciato moglie e figli presso parenti - nell'intento di salvaguardare il posto di lavoro e difendere la propria casa, è sicuro che la guerra stia per finire. La linea di Cassino demarca la separazione dalla famiglia e non trapelano notizie. Così Corrado, con l'orecchio sempre teso alla radio, si mette a scrivere il diario dei lunghi mesi dell'occupazione di Roma e lo dedica all'amata consorte. Il 4 giugno 1944 Roma è liberata e, ormai certo di riabbracciare presto i suoi cari, egli interrompe la scrittura. (Prefazione di Alessandro Portelli)
In bicicletta. Memorie sull'Italia a due ruote
editore: Il Mulino
pagine: 244
Sogni e spavalderie di chi si inerpica nella vita pedalando col vento in faccia, paura e senso del dovere della staffetta partigiana che pedala per la libertà d'Italia. I brani di diari raccolti in questo volume ci parlano di un mezzo di locomozione che ha rivoluzionato i costumi del paese. Bicicletta sovversiva, giudicata inadatta a donne e sacerdoti in quanto "macchina infernale", pericolosa incarnazione della modernità. Bicicletta dapprima aristocratica, mezzo costoso e inadatto alle disponibilità economiche dei più. Poi, col Novecento, bicicletta democratica, mezzo di trasporto di impiegati e di operai, uomini della strada che non faticano a identificarsi negli eroi di quel Giro d'Italia che inizia a entusiasmare gli animi. Parlare della bicicletta, dice Marc Augé - e ce lo rammenta Stefano Pivato nell'Introduzione a questa raccolta - non significa rievocare soltanto ricordi personali, ma ripercorrere una storia condivisa da milioni di altre persone. Così la dimensione autobiografica delle pagine qui pubblicate si apre, prende respiro e ci regala un quadro inedito della nostra storia recente. Tracciato da un punto di vista particolare e privilegiato: il sellino della bicicletta.