Il saggiatore: Terre. Idee
Cercasi paradiso disperatamente. Il viaggio di un musulmano scettico
di Ziauddin Sardar
editore: Il saggiatore
pagine: 348
L'avventura spirituale e religiosa di Ziauddin Sardar ha inizio nel 1972 in Inghilterra, quando, studente universitario, si vede piombare in casa due "fratelli" musulmani decisi a riportare sulla retta via i fedeli che non praticano in modo ortodosso. Alle proteste del giovane Zia che deve preparare un esame i due uomini di fede rispondono, implacabili: "Vuoi andare in paradiso? Sei sicuro di essere pronto per l'Esame Finale?". Inizia quindi un lungo viaggio in terra britannica per partecipare ad alcuni raduni islamici, fermandosi regolarmente a pregare anche in caso di pioggia torrenziale. Il libro, scritto in prima persona, racconta con sguardo profondo, partecipe e ironico le contraddizioni della rivoluzione iraniana, i viaggi in Pakistan, Cina e Nigeria (dove vivono gruppi desiderosi di essere governati dalla rigida legge della "shariah") e uno sconcertante pellegrinaggio alla Mecca, dove la famiglia Bin Laden ha fatto abbattere la città antica per costruire orrendi edifici in cemento.
Rivolta nel deserto
di Thomas Edward Lawrence
editore: Il saggiatore
pagine: 360
La rivolta degli arabi contro il potere ottomano tra il 1916 e il 1918 è uno degli episodi più emozionanti della Prima guerra
Passaggio a Teheran
di Vita Sackville-West
editore: Il saggiatore
pagine: 245
"Viaggiare è il più personale dei piaceri": con questa frase Vita Sackville-West introduce i sui ricordi di viaggio in Persia. Si tratta infatti di un piacere privato difficile da comunicare attraverso la scrittura o la parola, che rischiano piuttosto di sortire l'effetto contrario, poiché "non c'è niente di più noioso del viaggiatore che ti assilla con i suoi racconti". Ma la scrittirce inglese conosce il segreto per trasformare le sue esperienze in una lettura godibile e cercare di trasmettere la curiosità, il costante senso di sorpresa e la capacità di osservazione che accompagnano i veri viaggiatori.
E i loro figli dopo di loro
editore: Il saggiatore
pagine: 396
Nel 1936 la rivista americana "Fortune" commissionò allo scrittore James Agee e al fotografo Walker Evans un ampio servizio su
Il ritorno dell'huligano
di Norman Manea
editore: Il saggiatore
pagine: 366
Dopo una dura infanzia in un campo di concentramento per ebrei e un lavoro frustrante come ingegnere sotto il regime di Ceausescu, Manea scopre la scrittura ed emigra a New York. Questo libro è il racconto del suo ritorno in Romania alla ricerca della propria identità. Il viaggio s'interseca con i ricordi dell'infanzia in una trama di flashback popolata dal conflitto tra vita e letteratura, passato e presente. Manea ricorda i genitori, le speranze di una nazione devastata dalla guerra e l'importante ruolo dell'amore, dell'amicizia e della lettura nella sua vita.
Tristi tropici
di Claude Lévi-Strauss
editore: Il saggiatore
pagine: 425
Dal mato Grosso all'amazzonia, lo straordinario racconto delle spedizioni etnologiche di Lévi-Strauss presso le tribù indigene del Brasile mescola felicemente il pittoresco al rigore scientifico, l'avventura alla testimonianza appassionata e commossa. Difficilmente esauribile in una definizione di genere, "Tristi Tropici" è un'esplorazione condotta all'interno dell'antropologia stessa, alla ricerca delle sue leggi e del suo campo d'azione. Il libro rappresenta un'autobiografia intellettuale in cui convivono l'esperienza del viaggiatore, la ricerca sul campo e il confronto fra società moderne e primitive, che si risolve spesso a favore di queste ultime.
Il leone di Lissa. Viaggio in Dalmazia
di Alessandro Marzo Magno
editore: Il saggiatore
pagine: 222
Nella seconda metà del XVIII secolo, l'abate Alberto Fortis, intellettuale di cultura illuministica, fece diversi viaggi in D
Trieste. O del nessun luogo
di Jan Morris
editore: Il saggiatore
pagine: 224
In questo libro Jan Morris racconta, fondendo la melanconia dei propri ricordi di viaggiatrice e la passione della storica, l'intenso rapporto con Trieste, la propria vita attraverso quella della città, dei suoi conflitti del suo splendore e del suo declino. Muovendosi nel tempo, evocando i caffè e i moli visitati da Joyce, l'autrice passa per gli anni '40, quando vide Trieste per la prima volta e arriva al presente di questa città fuori dal tempo. Trieste è una città in nessun luogo, un luogo dove ciascuno è libero di vivere senza costrizioni, di scoprire la propria identità più autentica. La Trieste, di Jan Morris, è la città ideale per spiriti erranti, solitari e rinnegati, per tutti coloro che non trovano un proprio luogo su nessuna mappa.