La vita felice: VARIA
Verso Oriente. Viaggi e letteratura degli scrittori italiani nei paesi orientali (1912-82)
di Angelo Pellegrino
editore: La vita felice
pagine: 300
Il viaggio ha sempre affascinato gli scrittori
Le preghiere della tradizione
di Giovanni Santambrogio
editore: La vita felice
pagine: 185
Perché un libro di preghiere? Credo sia la prima domanda che ciascuno si ponga davanti a questa raccolta
L'epopea del buffone
di Ferdinando Gabotto
editore: La vita felice
pagine: 111
Così come il "pedante", il "cortigiano" o il "dotto", la figura atipica e colorata del buffone è da sempre presente nelle novelle rinascimentali. Sin dall'antichità, infatti, compito dei buffoni era di divertire, con i loro comportamenti ridicoli e grotteschi, i sovrani e i signori che li mantenevano. Utilizzando non solo attitudini personali, come la prontezza di parola e l'arguzia, ma persino menomazioni ritenute comiche o divertenti, erano per esempio destinati a quel mestiere i nani e i gobbi, o persone in qualche modo deformi come gli obesi, i buffoni dovevano attirare l'attenzione del pubblico e scatenare il riso. Ferdinando Gabotto ripercorre in questo saggio l'evoluzione della figura del buffone nella Commedia dell'Arte, soffermandosi soprattutto sul caso del Gonnella. In appendice "Le buffonerie del Gonnella".
Visibili. Invisibili. Reportage
di Lazzati Margherita
editore: La vita felice
Guardare e non vedere [
Lettere di Antonio Pizzuto a Felice Accame. Annotate e commentate dal destinatario
di Felice Accame
editore: La vita felice
pagine: 63
«In una lettera a Vanni Scheiwiller, Antonio Pizzuto parla di me come di un enfant prodige e, in un'altra a Laura Barile, come
Valerio Gaeti. Reggo lo specchio alla natura
editore: La vita felice
pagine: 159
"Reggo lo specchio alla natura è una frase tratta dall'Amleto di Shakespeare. Appena l'ho sentita, a teatro, ho avuto la sensazione che sintetizzasse perfettamente il mio atteggiamento creativo. Spesso, rivedendo i miei lavori, avevo l'impressione di non averli realizzati io, ma di averli recuperati dalla natura, quasi fossero dei reperti archeologici o fossili, lo non creavo: semplicemente orientavo lo specchio e presentavo quello che della natura riuscivo a cogliere." Questo diario/catalogo/album di Valerio Gaeti è una raccolta di quei "riflessi" e riassume in parte il suo lavoro di scultore dal 1971 ad oggi.
Battista Luraschi. Codici segreti. Catalogo della mostra (Cantù, 17 gennaio-20 marzo 2010)
editore: La vita felice
pagine: 127
"Battista Luraschi è persona concentrata, chiusa nel proprio mondo, quasi al limite dell'introversione, il che senza dubbio non ha giovato a far conoscere al mondo esterno, e soprattutto a quello un po' fatuo dove si compiono i riti dell'ufficialità e della moda, un lavoro che invece ha proceduto, lungo un trentennio, con assoluta perfezione e sicurezza nelle proprie scelte. Luraschi ha via via selezionato i suggerimenti venuti dall'esterno, dalle proposte altrui, che più potessero risultare confacenti ai propri interessi, scartando viceversa con altrettanta sicurezza quanto poteva costituire per lui un motivo di distrazione o di smarrimento." (R. Barilli)