Libri di C. Formenti
Red Africa. Questione coloniale e politiche rivoluzionarie
di Kevin Ochieng Okoth
editore: Meltemi
pagine: 172
In questa sua prima opera, finora inedita in italiano, Kevin Ochieng Okoth rivisita le teorie dei rivoluzionari africani del v
Ontologia dell'essere sociale
di György Lukács
editore: Meltemi
pagine: 594
"Ontologia dell'essere sociale" è l'opera sistematica cui Lukács dedicò gli ultimi anni della sua vita
Ontologia dell'essere sociale
di György Lukács
editore: Meltemi
pagine: 408
"Ontologia dell'essere sociale" è l'opera sistematica cui Lukács dedicò gli ultimi anni della sua vita
Ontologia dell'essere sociale
di György Lukács
editore: Meltemi
pagine: 520
"Ontologia dell'essere sociale" è l'opera sistematica cui Lukács dedicò gli ultimi anni della sua vita
Ontologia dell'essere sociale
di György Lukács
editore: Meltemi
pagine: 478
"Ontologia dell'essere sociale" è l'opera sistematica cui Lukács dedicò gli ultimi anni della sua vita
Abecedario
di Mario Tronti
editore: DeriveApprodi
pagine: 64
In questo film-intervista di sette ore, Mario Tronti espone i tratti salienti del suo pensiero filosofico e politico, con particolare attenzione alle vicende del Novecento: il conflitto tra capitale e lavoro, le guerre e le rivoluzioni, la crisi della politica, ma anche concetti come amico/nemico, crisi, fede, libertà, operai, realismo, Stato, teoria, verità... Le parole chiave di una ricerca ininterrotta che dalla critica dei rapporti di produzione è divenuta critica di un'intera civiltà. Include un libro con testi di Carlo Formenti e Pasquale Serra.
Mariangela Melato. Tra cinema, teatro e televisione
editore: Mimesis
pagine: 235
Il volume, che costituisce il primo studio interamente dedicato a Mariangela Melato, esplora la figura divistica di questa interprete di origine milanese, prendendo in esame il suo lavoro per i tre media che più l'hanno vista attiva: il teatro, il cinema e la televisione.
La condizione postmoderna. Rapporto sul sapere
di J. François Lyotard
editore: Feltrinelli
pagine: 122
Uscito nel 1979, il libro di Lyotard si è imposto fin da subito, e non solo nel dibattito filosofico, come un testo di riferimento. In questo libro l'autore, con radicalità, chiude i conti con la tradizione storico-filosofica del pensiero classico. Una tradizione che aveva segnato con forza, nel bene e nel male, la storia del Novecento. Non più quindi sistemi filosofici e grandi narrazioni basate sull'eredità dell'Illuminismo e sui grandi sistemi emancipativi, in primo luogo l'hegelismo e il marxismo, ma comprensione piena e accettazione di un nuovo modello di pensiero che identifica una nuova idea di modernità, basata essenzialmente sulla rottura netta con il passato: il "postmodernismo" per l'appunto. Questa espressione del filosofo francese fu immediatamente usatissima in tutto il dibattito culturale. Nel cambiamento epocale di paradigma Lyotard identifica un fattore centrale di trasformazione: il sorgere e il mutare di senso dell'apparato di pensiero tecnoscientifico, e con esso l'avanzare impetuoso delle nuove tecnologie, in grado di diventare vere e proprie protesi di linguaggio, cioè modi del pensiero dalla struttura innovativa. Lyotard non intendeva solo valorizzare la tecnoscienza, ma anche, e soprattutto, dare pari dignità a tutti i linguaggi, senza più porre una modalità di pensiero come "superiore" alle altre.