Libri di C. Sbarbaro
Edipo Re-Antigone
di Sofocle
editore: Se
pagine: 160
La grandezza di Sofocle e del mondo greco che l'ha prodotto è inesprimibile a parole
Tre racconti
di Gustave Flaubert
editore: Feltrinelli
pagine: 144
Pubblicati nel 1877, i "Tre racconti" furono scritti mentre il loro autore stava componendo quell'invettiva contro la stupidit
La certosa di Parma
di Stendhal
editore: Einaudi
pagine: 536
Stendhal fu un profondo conoscitore e ammiratore dell'Italia
Bouvard e Pécuchet
di Gustave Flaubert
editore: Einaudi
Quasi un testamento spirituale incompiuto di Flaubert, quest'opera vede in un certo senso coincidere i due temi di santità e s
Controcorrente
di Joris-Karl Huysmans
editore: Garzanti Libri
pagine: 243
"Controcorrente", tipica espressione dello spirito decadente, avvia la transizione alla complessità e alle inquietudini del gusto letterario moderno. Il protagonista, rifiutando l'insostenibile mediocrità del mondo contemporaneo, si ritira in una sorta di squisita clausura, popolata di sogni, di profumi esotici e di artificiose bellezze, alla quale deve poi rinunciare a causa di profondi turbamenti psichici. "Ma perché questo nevrotico - scriveva Maupassant recensendo il libro - mi appare come un uomo che, se esistesse, sarebbe il solo uomo intelligente, saggio, veramente idealista e poeta dell'universo?"
Le diaboliche
di Jules-Amédée Barbey d'Aurevilly
editore: Se
pagine: 241
"Jules-Amédée Barbey d'Aurevilly (1808-1889) fu dandy, cattolico e legittimista proprio nei tempi in cui questi tre modi di essere potevano a buon diritto dirsi passati di moda. E lo fu con un'intransigenza tale da lasciar dubitare che a sorreggere la sua convinzione partecipasse in misura niente affatto indifferente il piacere di contraddire, di non uniformarsi alle "idées reçues" dei suoi giorni, il che varrebbe forse a spiegare il suo amore per l'eccezionale, la sua tesa e instancabile ricerca del grandioso nel bene come nel male, il continuo e trasparente desiderio di sorprendere, quando non addirittura di "épater" un lettore assunto sempre in una duplice veste di complice e tuttavia di nemico." (Mario Praz)