Libri di D. Gibelli
La guerra grande. Storie di gente comune
di Antonio Gibelli
editore: Laterza
pagine: 343
Uomini che furono chiamati a far parte della grande macchina della guerra e ne conobbero la dimensione smisurata e ineluttabil
La guerra grande. Storie di gente comune
di Gibelli Antonio
editore: Laterza
pagine: XVI-327
Uomini che furono chiamati a far parte della grande macchina della guerra e ne conobbero la dimensione smisurata e ineluttabil
Il colpo di tuono. Pensare la Grande Guerra oggi
di Antonio Gibelli
editore: Manifestolibri
pagine: 255
Perché il tema della prima guerra mondiale continua ad affascinare ad attrarre gli studiosi e persino o mantenere una non trascurabile presenza nella memoria collettiva? Forse perché ancora oggi avvertiamo che proprio allora, in quel trionfo della tecnologia e in quell'abisso di morte, l'Europa e il mondo persero per sempre l'innocenza, misurando per lo prima volta in tutta lo sua profondità lo minaccia di una smisurata potenza produttiva che poteva convertirsi in un'immane potenza distruttiva. Da quel momento, tutto diventava possibile. Nella sua dimensione abnorme, lo guerra rese familiare il meraviglioso e normale l'orrore. In una serie di saggi Gibelli presenta e discute alcuni degli autori che hanno segnato la riflessione in questo senso (Eric Leed, Paul Fussell, Stephane-Audoin Rouzeau e Annette Becker), e inoltre esplora e mette a fuoco diversi aspetti di questa svolta: dal massiccio ricorso alla scrittura da parte delle classi illetterate allo sviluppo dei mezzi di comunicazione di massa, dal mutamento della percezione visiva e sonora alle nuove dimensioni del disagio mentale, dalla spettacolarizzazione pubblicitaria del conflitto alle nuove forme di mobilitazione e di controllo delle masse.
Berlusconi passato alla storia. L'Italia nell'era della democrazia autoritaria
di Gibelli Antonio
editore: Donzelli
pagine: V-168
È legittimo parlare di "età berlusconiana" allo stesso modo in cui si parla di "età crispina" o di "età giolittiana"? E quando
L'officina della guerra. La grande guerra e le trasformazioni del mondo mentale
di Antonio Gibelli
editore: Bollati Boringhieri
pagine: 300
Indagare sul processo di adattamento di milioni di uomini alla realtà della Grande Guerra - una guerra smisurata, radicalmente nuova, la prima guerra tecnologica di massa - è l'obiettivo che si pone l'autore per capire il primo conflitto mondiale e i mutamenti che segnarono l'avvento della modernità. Il libro non si occupa dell'"esperienza di guerra" in senso circoscritto. Ciò di cui milioni di uomini fecero simultaneamente esperienza tra il 1914 e il 1918 non era solo la guerra, ma il mondo moderno: un mondo pienamente pervaso dall'industrialismo e dai principi di efficienza e standardizzazione, in cui lo Stato si insediava capillarmente nella vita privata e nell'interiorità di ciascuno mobilitando sentimenti, immagini, nuove forme di comunicazione. Un mondo in cui si affermavano la scrittura e la fotografia, il grammofono e il cinema. L'esperienza della guerra è perciò vista in stretto contrappunto con quella del lavoro: il lavoro della guerra era una nuova manifestazione delle condizioni del lavoro nella società industriale. Strumenti essenziali per quest'analisi sono le testimonianze scritte (epistolari, diaristiche, memorialistiche) dei fanti e accanto a esse, intrecciate con la memorialistica colta, le testimonianze di medici, psichiatri, psicologi che permettono non solo di esplorare il versante traumatico del conflitto, ma di penetrare nella loro soggettività e di delineare i contorni di quel "mondo nuovo". Questa terza edizione è arricchita da un saggio inedito dell'autore.
La grande guerra degli italiani 1915-1918
di Antonio Gibelli
editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pagine: 392
La Prima guerra mondiale fu un evento di dimensioni inaudite che sterminò un intera generazione e segnò la fine della vecchia Europa, ma fu anche la prima grande esperienza collettiva degli italiani. Per la prima volta si trovarono fianco a fianco giovani provenienti da più regioni che parlavano dialetti diversi e la vita di coloro che non andarono al fronte fu segnata da uno sforzo che assorbì tutte le energie della nazione: le donne dovettero assumersi la responsabilità delle famiglie, svolsero lavori tradizionalmente maschili ed ebbero un'inedita presenza pubblica; i bambini, che vedevano il padre e i fratelli maggiori partire per il fronte, vissero per anni in un mondo che, attraverso i giornalini e i libri di scuola, parlava loro unicamente di guerra.
Il popolo bambino. Infanzia e nazione dalla Grande Guerra a Salò
di Antonio Gibelli
editore: Einaudi
pagine: 412
Nella prima metà del Novecento, il mondo viene investito da un potente processo di arruolamento nella nazione, nelle politiche di potenza, nella mobilitazione bellica, nell'organizzazione del consenso allo Stato totalitario. La nazionalizzazione dei bambini e degli adolescenti costituisce un tassello fondamentale e un modello della nazionalizzazione delle masse, ugualmente considerate infantili, immature, bisognose di suggestioni e raggiri. Tali fenomeni si intrecciano con l'emergere dei bambini come nuovo segmento del mercato e con l'irruzione prepotente della loro immagine nella pubblicità commerciale. Il libro cerca di esplorare il punto di vista dei bambini e di rivisitarne le emozioni, i sogni, i percorsi dell'immaginario.
Memorie di cose. Attrezzi, oggetti e cose del passato raccolti per non dimenticare
di Luciano Gibelli
editore: Priuli & Verlucca
pagine: 880
Edizione integrale in lingua italiana del volume "Dnans ch'a fàssa neuit" con i nomi degli oggetti e delle cose anche in lingu
Armus-ciand. Frugando nell'ambito Piemonte fra parole, fatti, cose, personaggi veri e non
di Luciano Gibelli
editore: Priuli & Verlucca
pagine: 108
Il rapporto con i giovani evidenzia in modo particolare la diversità del linguaggio che separa le generazioni, e proprio da qu