Libri di G. Fofi
Agenti segreti. I maestri della spy story inglese
di Paolo Bertinetti
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 416
Torna in libreria, in una edizione aggiornata e accresciuta, l'ormai introvabile Agenti segreti di Paolo Bertinetti, una accur
L'avventurosa storia del cinema italiano. Da «La canzone dell'amore» a«Senza pietà»
editore: Cineteca di bologna
pagine: 256
Un romanzo del cinema italiano costruito per testimonianze, raccolte sul campo o scovate negli archivi. Un lungo romanzo corale che torna a dar voce ai registi, ai produttori, agli sceneggiatori, alle attrici e agli attori, agli operatori e ai montatori, ai protagonisti e ai comprimari della più avventurosa storia della cultura italiana del Novecento. Il concerto di voci, risultato di decennali ricerche e di un acutissimo montaggio, è un tessuto vivo di connessioni e discrepanze, di riflessioni e furori, di amarezze e risate. Parlano Rossellini e Fellini, Alida Valli e Anna Magnani, Camerini e Blasetti, Fabrizi e Sordi, Sergio Amidei e Suso Cecchi D'Amico, Soldati e Monicelli, parlano di set infuocati, di battaglie ideologiche, di passione e di cinismo, d'arte e d'industria, di soldi e di amori: ricostruendo la storia del cinema italiano, queste pagine seguono in realtà l'evoluzione e l'involuzione di un Paese, l'alto e il basso della sua cultura, il bene e il male della sua storia politica e sociale.
Del meraviglioso. Scritti di cinema e sul cinema
di Antonin Artaud
editore: Minimum fax
pagine: 145
Artaud pensava che "dal buon senso dei sogni possa nascere una nuova maniera di pensare". Ed è questo principio che il grande teorico francese tenta di applicare al cinema, un'arte allora giovane e capace di suscitare ogni audacia. Non si tratta però di dare realizzazione visuale a qualsivoglia sogno: bensì di scoprirne le leggi e di ricostruirne la meccanica, di far ritrovare al cinema la violenza e l'anarchia del sogno. Da questa idea centrale nascono la gran parte dei soggetti, dei saggi e delle lettere qui raccolti.
L'oro di Hollywood
di Giuseppe Marotta
editore: Avagliano
pagine: 228
Il volume raccoglie le recensioni di Marotta ai film americani degli anni Cinquanta e Sessanta. Si avvicendano attori come Humphrey Bogart e Marlon Brando, la Garbo e James Dean, e registi come Chaplin e Ford, Capra e Wilder. Nel panorama del cinema più "imperiale" del mondo, lo scrittore si aggira come un autentico guastafeste senza bussole ideologiche, ma con il suo fiuto e il suo fiato narrativo, che gli fanno raccontare in modo gustoso e intelligente le trame dei film, la genialità o la pochezza di registi e interpreti, e tutto il mondo che si muove loro intorno, senza dimenticare che al di là dello schermo si agita il mondo vero, la vita vera degli uomini.
La terra inquieta. Memoria del Sud
di Giovanni Russo
editore: Avagliano
pagine: 276
A partire dai suoi primi scritti nel "Mondo" di Mario Pannunzio, e poi come inviato speciale del "Corriere della Sera", Giovanni Russo racconta da cinquant'anni le trasformazioni e i personaggi dell'Italia, con particolare attenzione ai problemi sociali e civili della società meridionale. Si ritrovano nei suoi libri i temi della civiltà contadina, delle lotte per la riforma agraria e per l'occupazione delle terre, la Napoli del contrabbando, la Roma della speculazione edilizia, l'emigrazione in Germania, in Svizzera e Belgio, la difficile integrazione dei meridionali a Torino e le novità dell'industrializzazione in Sicilia e nel Sud. Goffredo Fofi ne ha scelto i capitoli più suggestivi e significativi.
Prima e dopo il '68. Antologia dei Quaderni piacentini
editore: Minimum fax
pagine: 200
"Quella dei 'Quaderni piacentini' fu una rivoluzione di carta. Una storia di generazione e di amicizia. Nacque destinata a singoli e finì dentro le moltitudini della politica. Cominciò con un pranzo, anno 1962, mese di marzo, Piacenza. La casa era quella di Piergiorgio Bellocchio, via Poggiali, luce e libri. All'altro capo del tavolo Grazia Cherchi. Lui trentun anni, lei venticinque. Solitudine di provincia italiana. L'idea che si dovesse smuovere l'aria e la politica, "capire il mondo, provare a opporsi alle sue tendenze peggiori". Primo numero, sedici pagine dattiloscritte, cento lire. "Vogliamo sia un foglio di battaglia". Impegnato, vivo, serio. Provando "che si può essere seri senza essere noiosi. Con allegria". Le pagine di questa antologia sono un pezzo di quella storia. Da leggere non più con il cuore di allora e, com'è giusto, con occhi nuovi. Scoprendo la trama di quei giorni, la ricchezza, le illuminazioni e anche gli errori. Perché poi le donne e gli uomini fanno la storia, ma non sanno mai quale storia stanno facendo".
Eia eia baccalà. La guerra è finita!
di Benito Jacovitti
editore: Stampa alternativa
pagine: 175
"Consideriamo questo periodo della vita artistica di Jacovitti come un contributo importante alla conoscenza di un'epoca e dei suoi passaggi, tra fascismo e democrazia, tra monarchia e repubblica, tra pensiero unico e pensiero plurimo, e dei suoi effetti sulla parte del popolo italiano che la guerra prima e la democrazia poi hanno travolto e sconvolto, rendendole difficile saper vedere e capire. La 'zona grigia' diventò col tempo una 'maggioranza silenziosa' fortemente condizionabile, ma negli anni che ci interessano fu essa a subire l'aggressione di cento tensioni, a essere la destinataria di cento messaggi contrastanti. La satira proposta da Jacovitti del sistema dei tanti partiti, con le loro varianti e sovrapposizioni, è tra le più spassose che l'arrivo rintronante della democrazia abbia prodotto nell'Italia del dopoguerra, e lì davvero ce n'è per tutti. Jacovitti non si tira indietro, non si crede diverso e superiore rispetto ai suoi personaggi, si fa, come mai più dopo, protagonista egli stesso, rischia, si mette in gioco, si confessa, e apprezza o detesta da perfetto rappresentante e specchio di un'epoca unica e irripetibile, ma soprattutto immensamente vitale. Della quale, sì, è possibile oggi avere qualche nostalgia. Non è il più grave dei peccati di oggi condividere anche noi, per una volta, il luogo comune secondo il quale 'si stava meglio (culturalmente, democraticamente) quando si stava peggio (economicamente)'." (G. Fofi)
Dopo il cinema. Le domande di una regista
di Alice Rohrwacher
editore: E/O
pagine: 74
Alice Rohrwacher ha diretto film amati e apprezzati a livello internazionale - "Corpo celeste", "Le meraviglie" e "Lazzaro fel