Libri di G. Guidorizzi
Miti
di Igino l'Astronomo
editore: Adelphi
pagine: 695
Insieme ad Apollodoro, Igino è autore della più preziosa opera strettamente mitografica che ci sia giunta dall'antichità class
Matrimonio e parentela
di James George Frazer
editore: Il saggiatore
pagine: 352
«Frazer prende lo spunto dall'episodio relativo alle nozze di Giacobbe
All'alba ti donerò gocce di rugiada
di Meleagro
editore: Archinto
pagine: 100
Raffinato, ironico, appassionato, Meleagro chiude degnamente la grande stagione della poesia d'amore greca. I suoi versi delineano situazioni che coinvolgono varie donne e una nutrita serie di giovinetti descrivendo gli itinerari psicologici di un'anima ondeggiante tra paura e desiderio che viene trascinata verso la passione e tuttavia sembra arrestarsene alla soglia. Lo sguardo che lancia un messaggio, una lampada che si spegne, una coppa sfiorata da due labbra: la storia d'amore si fissa negli epigrammi di Meleagro in un gesto, in una sensazione, in un atomo di desiderio. Questi componimenti raffigurano in forma fastosa, quasi barocca, gli amori di una personalità inquieta, percorsa dalla consapevolezza di quanto fragile e precaria sia la natura dell'amore.
Il mito greco
editore: Mondadori
pagine: 1599
I Greci non ebbero un libro sacro. Espressero la loro visione della vita attraverso il libero gioco dei miti, che circolavano oralmente in un intreccio di versioni spesso contraddittorie: un sistema solo in apparenza caotico, ma in realtà coerente e animato da inesauribile energia fantastica. Di ciò da conto questa antologia in due volumi (il secondo sarà dedicato agli eroi): Guidorizzi ha infatti costruito un percorso strutturato attraverso i miti usando parole e racconti degli antichi. Ne risultano dei capitoli collegati tra loro che offrono una visione complessiva del mito e dei suoi valori culturali e religiosi. Il primo volume prende le mosse da teogonia e cosmogonia, per poi narrare nascite, matrimoni, sofferenze, punizioni e amori divini; degli dèi descrive il mondo (celeste, infero o marino) ed enumera poteri e prerogative. Si conclude catalogando, accanto alle divinità maggiori, esseri meravigliosi a metà tra l'umano e il divino, e mostri inquietanti e spaventosi.
Mitologia astrale
di Igino l'Astronomo
editore: Adelphi
pagine: 264
Il cielo dei Greci antichi - quindi anche quello dei Romani e, di conseguenza, il nostro - risale nel suo insieme all'epoca alessandrina. Ed è un cielo tutto trapunto di forme del mito, affollato di personaggi che, con cadenza esatta, attraversano la volta celeste mostrando agli occhi umani un intero mondo di narrazioni, vera e propria mitologia astrale che ogni notte si accende, sopra le teste dei mortali, come un soffitto dipinto con immagini di dèi ed eroi. Creare costellazioni - come insegna Arato - aiutò a orizzontarsi nell'apparente disordine del cielo, permise di individuare un assetto, conforme alla prospettiva umana, nello spazio infinito dell'universo, cogliendovi un ritmo cosmico. E dietro a ogni costellazione sta un racconto, o meglio una pluralità di racconti. Di questi racconti la "Mitologia astrale" di Igino, testo di astronomia e insieme manuale di mitografia, offre la più ampia e documentata testimonianza. Raccogliendo un'affascinante tradizione che in molti casi rimane attestata soltanto dalle sue parole, costituisce dunque la via regia per comprendere l'antica scienza del ciclo fondata sul catasterismo, ovvero "trasformazione in stella", versante narrativo antitetico rispetto alla trasformazione animalesca di cui le "Metamorfosi di Ovidio" presentano il quadro più variegato della letteratura classica.
Edipo a Colono. Testo greco a fronte
di Sofocle
editore: Mondadori
pagine: 511
Vecchio e cieco, Edipo giunge a Colono, poco fuori di Atene. È accompagnato dalla figlia Antigone e subito raggiunto dall'altra figlia, Ismene. Lui, il già potente "tiranno" di Tebe, uccisore del padre e marito della madre, non è più, ora, che un vagabondo, uno "straniero in terra straniera". Chiede agli abitanti di Colono e a Teseo ospitalità e protezione. E Atene, la città della legge, della "pietas" e della civiltà, gliele concede: in cambio della protezione che Edipo, dopo la morte, le garantirà. Invano Tebe lo reclama: con la forza del cognato Creonte, che ne rapisce le figlie, o con le implorazioni del primogenito Polinice perché prenda le sue parti contro il fratello Eteocle. Edipo non dimentica per un solo attimo le colpe orrende delle quali, senza saperlo, si è macchiato, e neppure il modo in cui Creonte e i figli lo hanno trattato. Ma guarda ormai oltre, alla morte imminente, al destino eterno di eroe che lo attende. Non a caso egli è giunto a Colono: il luogo dove era nato Sofocle costituisce una vera e propria soglia sacra, meravigliosa e inquietante, e prefigura, con il suo bosco delle Eumenidi, l'oscura vita dell'Ade.
Senza frontiere. Memoria, mito e politica
di Jean-Pierre Vernant
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 194
La vita breve, l'ideale eroico, la bella morte: sono questi temi a creare una rete invisibile di corrispondenze tra la lettura
L'individuo, la morte, l'amore
di Jean-Pierre Vernant
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 219
Per un greco dell'antichità, cosa significa essere se stesso di fronte agli altri? Perché negli occhi dell'essere amato è la p
Le nuvole
di Aristofane
editore: Mondadori
pagine: 464
Con Le Nuvole, commedia composta nel 423 e successivamente rifatta, Aristofane crea una mordace satira della nuova filosofia e
Biblioteca
di Apollodoro
editore: Adelphi
pagine: 797
La "Biblioteca" (falsamente attribuita ad Apollodoro, famoso storico ed erudito del II secolo a