Libri di Jean-Luc Nancy
Dio in quanto Dio
editore: Inschibboleth
pagine: 140
"Ci troviamo davanti a un'opera esemplare, che si impone tanto per la firma di due immensi filosofi francesi, Jean-Luc Marion
Le Muse
di Jean-Luc Nancy
editore: Diabasis
pagine: 175
Le Muse prendono il loro nome da una radice che indica l'eccitazione, la tensione viva che s'impenna, si fa impazienza, deside
Un silenzio interiore. I ritratti di Henri Cartier-Bresson
editore: Contrasto
pagine: 159
"Più di tutto, io cerco un silenzio interiore. Cerco di tradurre la personalità e non una sua sola espressione". Henri Cartier-Bresson (1908-2004) è stato il più grande e innovativo "realizzatore di immagini" del ventesimo secolo. La sua fotografia ha fatto scuola e i suoi ritratti sono una parte dell'inestimabile patrimonio che ci ha lasciato. Per oltre cinquantacinque anni ha ritratto le personalità importanti del suo tempo, ma anche gente comune e anonimi passanti, scelti per uno sguardo inusuale, per volto interessante. I ritratti di questo libro, discreti, realizzati senza alcun artificio, confermano una volta di più lo speciale talento di Cartier-Bresson che istintivamente sapeva far scattare l'otturatore della sua macchina fotografica in una precisa frazione di secondo rivelatore.
Corpo teatro
di Jean Luc Nancy
editore: Cronopio
pagine: 68
"Il teatro è la cessazione del segreto, se il segreto è quello dell'essere in sé o quello di un'anima ritratta in un'intimità. È l'in se stesso o l'intimità che come tale esce e si espone. È il "mondo come teatro" così come lo conosciamo fin da Calderon e da Shakespeare, ma così come in effetti tutta la nostra tradizione - almeno fin dalla caverna platonica - l'ha rimuginato, quel "mondo come teatro" in quanto verità, proprio come e proprio perché il corpo si rivela la verità dell'anima: verità che si spinge anch'essa sulla scena o più precisamente verità che fa scena." (Jean-Luc Nancy)
Il peso di un pensiero, l'approssimarsi
di Jean-Luc Nancy
editore: Mimesis
pagine: 142
Il peso di un pensiero è ciò che resta ancora da pensare. E tale peso non si mostra che attraverso "tocchi, abbozzi, profili sottratti, calchi perduti". In questi saggi Nancy ci porta a sperimentare la caduta del pensiero verso un centro di gravità mai raggiunto, ma sempre prossimo, a venire. E quindi, da qui, ci invita a ripensare il senso del mondo, del corpo, dell'esistenza, affrontando e riconoscendo tutti i fondamentalismi e tutte le follie identitarie. Il gesto filosofico di Nancy vuole essere quello della messa in opera di una "resistenza" pesante del pensiero che sia capace di mettere fuori gioco ogni volontà di rappresentazione, ogni logica del fondamento, ogni hybris metafisica "misurando il quotidiano" dell'esistenza. Tutto questo comporta una riflessione radicale sulla nostra provenienza e sulla nostra traiettoria, insomma su ciò che vogliamo essere: "né luoghi, né cieli, né dei: smantellamento e decostruzione degli spazi chiusi, dei recinti, delle chiusure".
Cascare dal sonno
di Jean-Luc Nancy
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 90
Il sonno non ha mai interessato il pensiero se non come antitesi alla veglia o come luogo del sogno attraverso cui esercitare
La nascita dei seni
di Jean-Luc Nancy
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 112
I seni sono qui l'atto di un'elevazione, di un sollevamento che non ha però nulla della violenza, della sopraffazione o del po
Il giusto e l'ingiusto
di Jean-Luc Nancy
editore: Feltrinelli
pagine: 59
Jean-Luc Nancy riesce a tratteggiare con misura e leggerezza i contorni fondamentali della questione fondamentale del volume: che cosa significa essere giusti, in che senso la giustizia non è solo applicazione della legge, qual è la tensione tra l'universalità della legge e la singolarità irripetibile delle persone sottoposte a essa, che cosa significa dare a ciascuno secondo i propri bisogni, che cosa sono i "bisogni" di cui parlava Marx. Tutto questo, senza rinunciare a un discorso rigoroso, capace di problematizzare le cose dette e le opinioni correnti, e senza rinunciare al tentativo di parlare anche ai più lettori più giovani.
Tre saggi sull'immagine
di Jean Luc Nancy
editore: Cronopio
pagine: 90
"L'immagine pura è, nell'essere, il terremoto che apre la falla della presenza". Questa frase riassume il nucleo della nuova teoria dell'immagine che da qualche anno si va delineando con sempre maggiore chiarezza nel pensiero di Nancy e che accompagna il suo progetto di una decostruzione del cristianesimo. Attraverso tre punti di vista o tre angolature diverse l'immagine nel suo rapporto con la violenza e con la verità, nel suo rapporto con il sacro, nel suo rapporto con la rappresentazione possibile o impossibile della Shoah - si critica la concezione dell'immagine come mimesi o copia della cosa per attribuirle invece una "presenza reale", una presenza che non è in alcun modo quella dell'empiria, ma che anzi ne attraversa e ne incrina la compattezza opaca.
Del libro e della libreria. Il commercio delle idee
di Jean-Luc Nancy
editore: Raffaello Cortina Editore
pagine: 62
Questo è un libro sul libro, su questo strano oggetto, o merce, e sul luogo in cui esso viene messo in vendita, la libreria, a
L'intruso
di Jean Luc Nancy
editore: Cronopio
pagine: 48
Che ne è dell'io, che ne è di un io, se nel suo petto batte il cuore di un altro? Che cos'è un corpo, che cos'è il mio corpo, se la continuità della sua esistenza, se la sua sopravvivenza è affidata a uno straniero irriducibile e inassimilabile, a un intruso? Raccontando per la prima l'esperienza del suo trapianto cardiaco, Jean-Luc Nancy si interroga sulle trasformazioni che le categorie di identità e di estraneità subiscono quando il corpo entra nel regno della biopolitica. E la vita e la morte, separate ormai da una parete sottilissima, fanno continuamente incursione l'una nel terreno dell'altra. "L'intruso" è seguito da un'intervista inedita.
Visitazione (della pittura cristiana)
di Jean-Luc Nancy
editore: Abscondita
pagine: 65
"La Visitazione è un soggetto relativamente poco trattato rispetto all'Annunciazione di cui potrebbe essere il complemento naturale, per non parlare ovviamente della nascita e dell'infanzia di Gesù [...] Nella Visitazione il divino resta celato e cifrato, ed è proprio questa dissimulazione o questo ritiro, questa assenza a costituire la manifestazione stessa [...] Dal punto di vista teologico la Visitazione non ha una particolare importanza. Ma dal punto di vista dell'arte, enuncia una verità di fondamentale importanza: quando l'arte era religiosa, non si identificava mai senza resto al religioso. Essa mescolava sempre al sacro anche il suo segreto, o anche: glielo sostituiva."