Libri di Jean-Paul Sartre
Simone de Beauvoir interroga Jean-Paul Sartre sul femminismo
editore: Il Saggiatore
pagine: 50
Nel 1975, mentre sono ormai all'apice della loro fama e della loro influenza sul panorama culturale europeo, Simone de Beauvoi
Il muro
di Jean Paul Sartre
editore: Einaudi
pagine: 198
Il muro uscito in Francia nel 1939, a un anno di distanza da La nausea, è probabilmente l'opera letteraria più forte e rappres
L'immaginazione. Idee per una teoria delle emozioni
di Jean Paul Sartre
editore: Bompiani
pagine: 251
"L'immagine non è una cosa" e "l'emozione è una condotta magica": queste due tesi svolte in 'L'Immaginazione' (1936) e in 'Idee per una teoria delle emozioni' (1939) documentano gli esordi intellettuali di un grande interprete e protagonista delle vicende filosofiche e letterarie del Novecento. In nome della "realtà umana" il giovane Sartre sottopone a una critica serrata le teorie psicologiche del suo tempo e propone una loro comprensione esistenziale".
Autoritratto a settant'anni e Simone de Beauvoir interroga Sartre sul femminismo
editore: Net
pagine: 156
Questo libro comprende i testi integrali di due conversazioni che Sartre ebbe nel 1875 con l'amico Michel Contat e con Simone de Beauvoir, campagna di una vita, pubblicate rispettivamente su Le Nouvel Observateur e su L'Arc. Questi lunghi colloqui-confessione offrono a Sartre la possibilità di rivelarsi in pubblico, di dare al lettore un ritratto di sé completo e disincantato: il filosofo, il cittadino, l'uomo che forse più di ogni altro seppe dare espressione al suo tempo. Con de Beauvoir la conversazione verte innanzitutto sui rapporti tra i due sessi, sulla lotta di liberazione della donna e sulle modalità di rinnovamento dei ruoli professionali e sociali maschili e femminili.
Le parole
di Jean-Paul Sartre
editore: Net
pagine: 176
Un grande scrittore e filosofo gioca con i ricordi, si confronta con il tempo ritrovato dell'infanzia. Le fantasie del bambino raccontate dall'adulto passano attraverso la scrivania e la libreria del nonno materno, luoghi carichi di magia e mistero. È qui che si svolgono le esperienze cruciali di iniziazione per il futuro intellettuale. È nella casa di una famiglia piccoloborghese che, ben prima dei dieci anni, Sartre scopre il significato profondo della letteratura. Scopre che gli autori morti, nei loro libri, sono le voci più vive che gli parlano. E con la lettura arriva anche la vocazione della scrittura, la passione per le parole.
Il muro
di Jean Paul Sartre
editore: Einaudi
pagine: 249
Il muro uscito in Francia nel 1939, a un anno di distanza da La nausea, è probabilmente l'opera letteraria più forte e rappres
Bariona o il figlio del tuono. Racconto di Natale per cristiani e non credenti
di Jean Paul Sartre
editore: Marinotti
pagine: 170
Racconto scritto e rappresentato da Sartre nel Natale del 1940 per i suoi compagni di prigionia nel campo di Treviri. La storia ruota intorno alla figura di Bariona, capo di un villaggio vicino a Betlemme, ed è ambientata nell'epoca in cui la Giudea era oppressa dai Romani e vessata da continue richieste di tributi. Il testo si offre al lettore come l'immagine di un'esperienza religiosa che raggiunge il suo apice nella descrizione del rapporto di intimità che lega la Madonna al Bambino, e nel contempo come esperienza politica che, nella chiara allusione alla Francia occupata dai nazisti, vuole creare aggregazione e solidarietà tra i prigionieri, credenti e non credenti, e sollecitarli alla resistenza contro gli invasori.
Tintoretto o il sequestrato di Venezia
di Jean Paul Sartre
editore: Marinotti
pagine: 322
Questo libro raccoglie in un unico volume tutti gli scritti di Sartre sul Tintoretto. Si tratta della prima edizione autorizzata di un'opera alla quale Sartre lavorò per quasi un decennio, dal 1951 ai primi anni Sessanta, senza poi darle una forma definitiva. L'interesse per Tintoretto nasce probabilmente nel corso dei frequenti viaggi compiuti da Sartre a Venezia. L'approccio alla materia è originalissimo: la storia della città e della società veneziana, i rapporti con gli altri pittori (Tiziano, Veronese) e con la pittura fiorentina sono fatti ruotare attorno alla figura del Tintoretto, che Sartre definisce "braccato", in continua lotta con se stesso e con la sua città. "Tintoretto è Venezia - scrive Sartre - anche se non dipinge Venezia".