Libri di Leo Strauss
Sul Simposio di Platone
di Leo Strauss
editore: Ets
pagine: 284
Leo Strauss, storico e filosofo politico tra i più importanti del Novecento, è stato un magistrale interprete della filosofia
Socrate e Aristofane
di Leo Strauss
editore: Ets
pagine: 3363
Leo Strauss parlava di Socrate e Aristofane come del suo "real work" e, a tutti gli effetti, si tratta di una summa del suo pe
Al-Farabi. La filosofia politica nell'islam medievale
di Leo Strauss
editore: Ets
pagine: 128
Agli occhi di Leo Strauss, al-Farabi è l'autore che "traduce" la filosofia politica classica nel mondo islamico medioevale
Scritti su religione e filosofia
di Leo Strauss
editore: Ets
pagine: 274
Questo volume presenta alcuni scritti di Leo Strauss sul problema teologico-politico, ovvero sull'alternativa fra Gerusalemme
Una nuova interpretazione della filosofia politica di Platone
di Leo Strauss
editore: Quodlibet
pagine: 96
Presentiamo la traduzione di "On a New Interpretation of Plato's Political Philosophy" (1946), di Leo Strauss. Sotto le spoglie di una lunga e polemica recensione al volume di John Wild, "Plato's Theory of Man", Strauss espone le tesi principali della sua interpretazione di Platone, un impianto ermeneutico che troverà ampia espressione successivamente, negli anni Sessanta e Settanta del Novecento, nei commentari che egli dedicherà a singoli dialoghi platonici come "la Repubblica", "le Leggi" e "il Simposio." Secondo Strauss, la filosofia di Platone coincide con un radicale scetticismo zetetico, che trova nella rappresentazione dialogica la forma espressiva più adeguata. Il Platone che Strauss ci consegna risulta tutt'altro che rassicurante, poiché ha la forza di interrogare direttamente le nostre autorappresentazioni morali e politiche, di mettere in discussione la perfetta autoreferenzialità della "democrazia moderna" - quando intesa come il migliore degli ordini possibili -, nonché di porre sotto accusa tanto il relativismo quanto il normativismo quali inadeguati posizionamenti della filosofia rispetto alla politica.
Il testamento di Spinoza
di Leo Strauss
editore: Mimesis
pagine: 92
Tradotti in italiano dall'originale tedesco, si pubblicano qui tre saggi giovanili di Strauss su Spinoza: "L'analisi di Cohen della scienza biblica spinoziana" (1924), "Sulla scienza biblica di Spinoza e dei suoi precursori" (1926), "Il testamento di Spinoza" (1932). Composti a cavallo della monografia del 1930 ("La critica della religione in Spinoza"), si tratta di studi acuti, e per diversi aspetti originali rispetto a questa stessa monografia, sui rapporti tra fede e ragione, teologia e politica, tradizione ebraica ed esegesi biblica. Prime prove filosofiche di Strauss e già testimonianze emblematiche di un "dialogo", quello con Spinoza, che non verrà mai meno nella lunga e complessa biografia intellettuale del loro autore.
Che cos'è la filosofia politica?
di Strauss Leo
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 68
Per loro natura, le cose politiche sono soggette ad approvazione e disapprovazione, scelta e rifiuto, lode e biasimo
La città e l'uomo. Saggi su Aristotele, Platone e Tucidide
di Leo Strauss
editore: Marietti
pagine: 352
Una ricerca di storia della filosofia sui classici greci che diventa immediatamente una riflessione filosofica e politica sull
Diritto naturale e storia
di Leo Strauss
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 310
"Diritto naturale e storia" è l'opera fondamentale di Leo Strauss. La tesi provocatoria secondo cui la filosofia politica degli antichi pensatori greci è di gran lunga superiore alla scienza politica dei moderni, viene sostenuta e esposta nel corso di un'ampia trattazione che ha per oggetto la storia del concetto di diritto naturale. Strauss vuole dimostrare che la teoria classica del giusnaturalismo è l'unica capace di conferire un genuino fondamento filosofico non solo ai diritti inalienabili dell'uomo e del cittadino sanciti nelle costituzioni delle democrazie occidentali, ma anche ai nuovi diritti di cui la società contemporanea avverte l'esigenza.
Oltre Itaca
La filosofia come emigrazione. Carteggio (1932-1971)
editore: Carocci
pagine: 214
Questo volume raccoglie per la prima volta in lingua italiana l'intero carteggio tra due grande filosofi politici del Novecent
Sulla tirannide
editore: Adelphi
pagine: 397
Durata più di un trentennio, la contesa fra due dei massimi pensatori del Novecento - Leo Strauss e Alexandre Kojève - ha come oggetto la relazione tra il potere politico e la filosofia come saggezza, e dunque la responsabilità della filosofia in rapporto alla società. Nella prospettiva hegeliana di Kojève: la stessa ragione d'essere della filosofia. I due sono pienamente d'accordo sull'esistenza di una opposizione tra filosofia e società, ma non concordano sulla soluzione del conflitto. Per Strauss quest'ultimo è inevitabile, e la filosofia deve procedere per la sua strada giacché non vi è soluzione politica compatibile con la verità. Dunque la piena conciliazione tra filosofia e società non è necessaria, non è auspicabile, non è nemmeno possibile, e lo sforzo in quella direzione è destinato solo a essere distruttivo per entrambe. Per Kojève, invece, la filosofia è essenzialmente politica e la politica filosofica, il progresso filosofico e quello politico devono procedere di pari passo verso il loro compimento: un uomo libero che riconosca universalmente di esserlo. E già dietro questa elementare contrapposizione si intravede come la disputa Strauss-Kojève investa tutto il Novecento, secolo dei totalitarismi e dell'invadenza capillare della società nel pensiero. Condotta in pubblico e in privato - come testimoniano i saggi e la densa corrispondenza che compongono questo volume -, la lunga sfida speculativa non era destinata a finire con una conciliazione.
Lettere dall'esilio. Carteggio (1933-1973)
editore: Giuntina
pagine: 252
Uno sguardo superficiale alle opere di Gershom Scholem e Leo Strauss condurrebbe alla conclusione che non esiste uno stretto rapporto tra i due autori: infatti, che cosa potrebbero avere da dirsi lo storico delle religioni studioso della Kabbalah e il filosofo della politica che ha elaborato la teoria della scrittura reticente? In verità, Scholem e Strauss - nati in una Germania che si sarebbe avviata alle tragedie delle guerre mondiali e del nazismo - hanno condiviso molte vicende e inquietudini, simbolicamente rappresentate da tre città: Berlino (la cultura tedesca), Atene (la filosofia), Gerusalemme (l'ebraismo). Pensatori originali ed eterodossi, sempre sulla frontiera tra filosofia e religione, tra storia e politica, le loro lettere - che testimoniano un'amicizia e uno scambio intellettuale attraverso cui diventano leggibili molte vicende che hanno caratterizzato il Novecento - parlano di un esilio che non è solo politico o sociale, ma intrinseco alla condizione dell'uomo moderno che vive nell'epoca "del non più e del non ancora".