Libri di M. Dallatorre
Addio, Sweet Mister. La serie di West Table
di Daniel Woodrell
editore: NN Editore
pagine: 181
Shuggie è un tredicenne sovrappeso e solitario; vive ai margini di West Table con la madre Glenda e si occupa del cimitero loc
Ritratti di Praga
di John Banville
editore: Guanda
pagine: 208
Dal suo primo soggiorno nella città boema, nei mesi più bui della Guerra fredda, fino ai più recenti viaggi di questi anni, John Banville racconta una Praga misteriosa e intrigante, da sempre covo di maghi, alchimisti e scrutatori di stelle. Una città che nel corso dei secoli è stata ripetutamente assediata e violentata, vittima di guerre e calamità naturali prima, poi dell'oppressione del regime comunista sovietico e infine, dopo il 1989, oggetto di una spaventosa invasione turistica, che ne ha messo a dura prova la capacità di sopravvivenza. Eppure Praga e il suo fascino resistono, la sua magia non è morta e vibra con tutta la sua forza nelle pagine che la raccontano.
Il papà della domenica
di Claire Calman
editore: Bompiani
pagine: 446
Questa è la storia di una famiglia come tante
Oltre il fiume
di David Guterson
editore: Longanesi
pagine: 342
Da poco rimasto vedovo, Ben Givens è un cardiochirurgo stimato per la sua precisione e abilità. Ora, però, è andato in pensione e, avendo scoperto di essere stato colpito da una malattia incurabile, ha deciso di compiere un ultimo viaggio. In compagnia dei suoi due cani, parte per raggiungere la terra della sua giovinezza, il mitico West: deserti, canyon, fattorie polverose, vasti frutteti... L'onda della memoria porterà Ben a riflettere sulla propria esistenza in modo totalmente nuovo, aiutato in questo anche dalle persone che il destino metterà sulla sua strada.
Una civiltà ferita: l'India
di Vidiadhar S. Naipaul
editore: Adelphi
pagine: 260
Il rapporto di Naipaul con la terra, l'India, da cui i suoi antenati partirono un secolo fa per Trinidad è sempre stato molto teso, aspro, oscuro: "Per me l'India è un paese difficile. Le sono al tempo stesso troppo vicino e troppo lontano". Ma proprio questo sentimento di consanguineità e insieme di opposizione sembra avere acuito lo sguardo dello scrittore, conferendogli il dono di una percezione snebbiata di cui molto raramente gli occidentali sono capaci in India. E l'occhio, in questo libro, segue quasi ossessivamente le tracce e i sintomi di una sola realtà: l'antica, non rimarginata ferite che, anche dopo l'indipendenza, sembra condannare l'India a uno stato di cronica inadeguatezza.
La decadenza della menzogna e altri saggi
di Oscar Wilde
editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pagine: 346
"Wilde era riuscito a creare di sé un romanzo a forti colori; aveva giuocato l'anima e il corpo al gioco d'azzardo della celeb