Libri di M. Galli
Tutti i miei fantasmi
di Uwe Timm
editore: Sellerio Editore Palermo
pagine: 328
Uwe Timm, come un Philip Roth tedesco, riesce a fissare sulla pagina un'epoca, una generazione, un popolo, senza mai alzare il
Mamma parla con me. Usa i segni per comunicare con il tuo bambino
di Nancy Cadjan
editore: Cairo Publishing
pagine: 301
Volete sapere se vostro figlio piange perché ha fame, ha bisogno di un cambio di pannolino o è solo stanco? Volete capire se vostro figlio ha voglia di giocare oppure ha sonno ma è ancora troppo piccolo per dirvelo? Ora c'è Mamma parla con me, lo strumento ideale per imparare insieme al vostro bambino la lingua dei segni in modo da interpretare tutte le sue necessità, materiali o affettive, prima che lui/lei sia in grado di verbalizzarle. In America questo metodo semplice ed efficace è sempre più diffuso e radicato: viene applicato da decine di migliaia di genitori, è praticato negli asili e monitorato dalla American Academy of Pediatrics. E adesso finalmente è approdato anche in Italia. La lingua dei segni vi consentirà di ridurre significativamente la frustrazione di vostro figlio - perché ogni volta che può farsi capire è felice! - aumentando in compenso il grado di soddisfazione di entrambi: meno incomprensioni significano una relazione migliore. Questa tecnica raccoglie una vasta gamma di segni declinati secondo le diverse fasce d'età cui corrispondono diverse abilità fisiche e cognitive. Segni intuitivi e semplici da imparare che mimano attività (mangiare, dormire, giocare, ballare...), oggetti (maglietta, ciuccio, scarpe...), persone (mamma, papà, zia, nonna...), sensazioni (caldo, freddo, dolore...), emozioni (felicità, tristezza, rabbia...), animali (gatto, cane, orso...) e molto altro ancora, per comunicare col vostro piccolo. Introduzione di Adriana Cantisani.
Smells like dead elephants. Rapporto dall'impero del marcio
di Matt Taibbi
editore: Isbn Edizioni
pagine: 233
Matt Taibbi è un provocatore nato e uno tra i giornalisti americani più incisivi e irriverenti. "Smells like dead elephants" è una collezione dei suoi articoli per Rolling Stone che ritraggono una classe politica americana con "una vita intellettuale pari a quella di un elefante". Nei suoi saggi non c'è solo il sarcasmo dell'editoriale ma anche il valore giornalistico dei grandi reportage che hanno ridato un profilo più politico al magazine di musica. Matt Taibbi si è infiltrato e ha passato tre notti ad Abu Ghraib, ha fatto l'inviato embedded tra i soldati americani, ha visitato la New Orleans devastata da Katrina in compagnia di Sean Penn, ha raccontato dalle pagine della sua rubrica alcuni dei processi più assurdi che si siano svolti negli ultimi anni negli Stati Uniti: quello a Micheal Jackson. Il linguaggio è cinico, il disgusto per l'establishment politico-mediatico totale.
L'intruso
di Antoine Wilson
editore: Cairo Publishing
pagine: 254
Owen e Party sono giovani, si amano
La grande baldoria. Come i ragazzi della City hanno distrutto il capitalismo globale
di Seth Freedman
editore: Isbn Edizioni
pagine: 187
A tempi della cosiddetta "bolla" delle dotcom, tra i primi segnali della nascita dell'economia di carta, Seth Freedman è stato uno dei broker d'assalto che hanno trasformato la Borsa di Londra da club per gentiluomini in una specie di enorme sala giochi. Il racconto da insider di quegli anni ruggenti, il senso di onnipotenza dei ragazzi che muovevano milioni di sterline passando le giornate davanti allo schermo di un computer come se stessero continuando a giocare a un videogame, e si concedevano lunghe nottate di lusso, sesso, cocaina, è soltanto la premessa a questo lavoro. Vent'anni dopo, nel pieno della crisi globale, Freedman ritorna sul luogo del delitto. Incontra vecchi colleghi e nuovi squali che, spesso nascosti dietro nomi di finzione, compongono una sorprendente narrazione etnografica degli uomini che hanno rischiato di far esplodere il capitalismo planetario. Loro malgrado.
Penombra
di Uwe Timm
editore: Mondadori
pagine: 222
Berlino, cimitero degli Invalidi. In questo luogo di cupe memorie, dove sono riuniti gli eroi di guerra della storia tedesca ma anche le vittime della caduta di Berlino del 1945, si trovano un giorno d'inverno il narratore e la sua guida. Per Uwe Timm comincia così una discesa agli inferi, perché quei morti hanno voci e parlano, sono una strana, a volte sinistra compagnia. Ma tra Heydrich, l'inventore della "soluzione finale", e altri ufficiali delle SS, ad attirare l'attenzione dello scrittore è la figura di Marga von Etzdorf, aviatrice, tra i primi a compiere trasvolate intercontinentali in solitaria. Seguendo le tracce di questa donna risoluta ed emancipata, ma anche fragile e vulnerabile, il narratore si spinge fino in Giappone, dove durante uno dei suoi spettacolari voli la giovane donna conosce un diplomatico tedesco ed ex pilota da caccia della Prima guerra mondiale, Christian von Dahlem. Con lui trascorre un'insolita notte, durante la quale, insieme nella stessa stanza eppure divisi da una tenda, i due si abbandonano al racconto delle proprie vite in una strana intimità che è al contempo pudica distanza e reciproca curiosità. Ma l'attrazione che Marga prova per il diplomatico resta non corrisposta, e anche l'incontro dei due giovani a Berlino un anno dopo non farà che alimentare l'ambiguità della loro relazione. Poco tempo dopo, nel maggio del 1933, Marga, appena venticinquenne, si uccide con due colpi di pistola ad Aleppo, in Siria, dopo l'ennesimo atterraggio di fortuna.
Il mio dolce gemello
di Nino Haratischwili
editore: Mondadori
pagine: 271
Stella si è costruita un'esistenza di affetti sereni e sicurezze quotidiane: un bambino amatissimo, un marito attento, un buon lavoro, una bella casa. Un giorno Ivo suona alla sua porta spalancandola d'un colpo sul passato. Ivo e Stella hanno condiviso un'infanzia faticosa, impigliati nelle trame sentimentali dei loro genitori, lanciati verso una tragedia che legherà per sempre l'uno all'altra i figli. Bambini, sono cresciuti nella simbiosi dolce e disperata di due fratelli adottivi affidati all'amore eccentrico di una vecchia zia che li ha lasciati correre pomeriggi interi a piedi nudi nel forte vento del Mare del Nord, sulle sue spiagge luminose. Più grandi, sono diventati quegli amanti che non riescono a stare lontani e finiscono per distruggersi per troppa vicinanza. Poi si sono separati con uno strappo violento. Ma ora Ivo è tornato e Stella capisce che tutto il mondo che ha così caparbiamente costruito e tutte le sue difese stanno per crollare. Non resta loro che un'ultima possibilità, un lungo viaggio in Georgia, per liberarsi dal trauma sepolto che li lega e per liberare, forse, il loro amore. Nino Haratischwili ha scritto un romanzo dal cuore arcaico e dal febbrile battito contemporaneo, la storia bruciante di una passione che riesce, al contempo, a compiere il suo destino e sottrarsi a esso.
La volatilità dell'amore
di Uwe Timm
editore: Mondadori
pagine: 255
Cosa succede nella vita di persone adulte quando l'equilibrio che hanno costruito è messo a repentaglio dalla forza di un'attrazione amorosa più profonda di qualsiasi desiderio momentaneo o bisogno di gratificazione passeggero? Christian Eschenbach, unico abitante di un'isola minuscola del Mare del Nord, nelle lunghe sere che seguono il suo lavoro di birdwatching, vorrebbe coltivare quelle domande come un esercizio di distaccata meditazione. Ma quando Anna telefona a sei anni dalla sua fuga a New York e dice che verrà a trovarlo, lui deve confrontarsi con il passato che lo ha fatto sbarcare lì quasi come un naufrago. Era il titolare di un'azienda informatica a Berlino, il compagno di una fantasiosa designer di gioielli, un uomo che credeva di aver già fatto i propri errori e rinunciato alle vocazioni impossibili della giovinezza. Era un uomo sereno e appagato sino a quando non aveva conosciuto Anna, la moglie di un amico, la donna per cui aveva perso tutto e che ora vorrebbe tornare da lui per un'ultima volta. Uwe Timm, in questo omaggio alle "Affinità elettive", tesse la storia di due coppie stabili - Eschenbach e Selma; Ewald e Anna - che si rompono e ricompongono in maniera imprevedibile. Ma soprattutto si tuffa nel conflitto tra ciò che pensiamo giusto e ciò che s'impone al nostro desiderio, conflitto che può scatenarsi anche in un'epoca satura come la nostra; per seguire ognuno dei protagonisti in quelle ragioni del cuore che la ragione non conosce.
Tempo e ricordo nella Recherche di Marcel Proust
di Hans R. Jauss
editore: Le Lettere
pagine: 320
Con la sua analisi delle figurazioni del tempo all'interno della narrazione, del doppio gioco di io che ricorda e io ricordato, della genesi dell'opera implicita nell'opera stessa, il testo di Jauss porta alla luce l'architettura nascosta dell'intero ciclo e il percorso attraverso il quale Proust, dal suo debutto con "Les Plaisirs et les Jours" fino a "Jean Santeuil", è giunto finalmente alla scoperta della genuina e non più platonica poesia della memoria e di una nuova "psicologia nel tempo". Si arriva così a comprendere anche il contributo di Proust alla formazione di un'estetica della modernità, che avvicina l'autore all'avanguardia del primo Novecento.