Libri di M. Rizzante
Il geografo e il viaggiatore. Lettere, dialoghi, saggi e una nota azzurra sulla prosa di Italo Calvino e Gianni Celati
di Massimo Rizzante
editore: Effigie
pagine: 134
Questo libro smisuratamente breve, scritto in un periodo smisuratamente lungo, è un libro sull'amicizia tra Calvino e Celati
Un dialogo infinito. Note in margine a un massacro
di Massimo Rizzante
editore: Effigie
pagine: 258
Octavio Paz ha detto una volta: "Ho scritto e scrivo perché intendo la letteratura come un dialogo con il mondo, con il lettore e con me stesso - e il dialogo è tutto il contrario del rumore che ci nega e del silenzio che ci ignora. Ho sempre pensato che il poeta non è solo colui che parla, ma colui che ascolta". La parola scritta, infatti, è un bambino che dorme e soltanto quando si dialoga il bambino riapre gli occhi. Che cosa può fare la critica letteraria se non aprire gli occhi sul mondo e dialogare con le opere? Negli ultimi vent'anni Massimo Rizzante è stato in molti luoghi e ha scritto su autori di molti paesi, dall'Islanda al Maghreb, dall'America Latina all'Europa centrale, dal Giappone alla Grecia. Nel libro il lettore potrà vagabondare liberamente tra le opere di Saramago, Fuentes, Kundera, Oe, Goytisolo, Bergsson - che l'autore ha incontrato e con cui ha dialogato -, o fermarsi ad ascoltare le voci più lontane ma sempre presenti di Kafka, Nabokov, Eliade, Andric, o di poeti tanto dimenticati quanto essenziali come Oscar V. de Lubicz Milosz, Lamborghini, Crnjanski, Kachtitsis... Oggi, secondo l'autore, non basta concepire la storia della letteratura in modo sovranazionale: bisogna tener conto dell'albero genealogico che ogni artista fa crescere e ramificare dalla sua opera e dalla sua immaginazione. Soltanto così la Storia e la storia della letteratura ci saranno restituite in modo non solo più legittimo, ma più profondo.
L'albero
Saggi sul romanzo
di Rizzante Massimo
editore: Marsilio
pagine: 175
Il romanzo in tredici grandi scrittori del Novecento
Nessuno
di Rizzante Massimo
editore: Manni
pagine: 112
Nessuna effusione sentimentale o abbandono alla confessione, nessun bel canto lirico, e neppure nessuna fede nella poesia o ne