Libri di P. Bianconi
Pel di carota
di Jules Renard
editore: Rizzoli
pagine: 236
La piccola grande tragedia personale di un ragazzetto goffo e sgraziato, Pel di carota, non amato e disprezzato dalla madre e
Jacques il fatalista
di Denis Diderot
editore: Rizzoli
pagine: 356
Opera originalissima e attuale, considerata una delle più importanti della letteratura francese, "Jacques il fatalista" descri
Adolphe
di Benjamin Constant
editore: Rizzoli
pagine: 218
Un giovane uomo, cinico e arido, si invaghisce di una signora più matura, la bella Ellénore
I dolori del giovane Werther
di Johann Wolfgang Goethe
editore: Rizzoli
pagine: 350
Sulla scia del ricordo per un amore infelice, Goethe scrisse nel 1774 il romanzo epistolare "I dolori del giovane Werther", ch
Candido
di Voltaire
editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pagine: 198
Il giovane Candido viaggia per il mondo, dall'America latina a Parigi a Costantinopoli, per ritrovare la donna amata. Attraversa terre ignote, incontra popoli sconosciuti, impara a conoscere l'animo umano come nessun precettore era stato in grado di insegnargli. Alla fine di questo lungo peregrinare, sceglierà di vivere in una fattoria, dedicandosi al suo lavoro, lontano dalle ambizioni del mondo. È un esilarante racconto di formazione, il capolavoro di Voltaire: l'Illuminismo più affilato e irriverente corre con leggerezza sulle pagine, fino a farci ridere, con la sua gaiezza infernale, delle miserie umane come di ogni filosofia e a farci scoprire l'esistenza di uno spazio di sopravvivenza per la fragilità e l'innocenza umane tra i mali e gli orrori del mondo. Introduzione di Italo Calvino.
Sulla tolleranza
di Voltaire
editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli
pagine: 121
Una campagna appassionata in difesa di un uomo giustiziato, senza esitazioni di fronte all'autorità e alla tradizione, di fronte ai poteri di una gerarchia spirituale e di un governo assoluto. Considerato a tutt'oggi una testimonianza indelebile dello spirito illuminista e un manifesto senza tempo della libertà di pensiero, questo "Trattato sulla tolleranza" fu scritto da Voltaire in occasione di un fatto di cronaca. La sera del 13 ottobre 1761 il giovane Marc-Antoine Calas venne trovato morto. Dell'omicidio fu accusato il padre Jean, calvinista. Il movente: la presunta conversione al cattolicesimo del figlio. Fu l'inizio di un'accesa battaglia civile e religiosa che si concluse con la condanna a morte di Jean Calas da parte del tribunale di Tolosa. Sergio Luzzatto, uno degli storici italiani che con più forza si sono pronunciati contro l'oscurantismo religioso, sottolinea tutta l'attualità del Trattato: "Voltaire aveva inteso perorare la causa generale della libertà d'opinione, contro le logiche sacre o profane di qualunque ortodossia. Contro la logica di qualunque pensiero unico". Ad animare le pagine di Voltaire è un'idea radicale: la tolleranza è la prima prerogativa dell'umanità, è la sua legge di natura. Perché "il diritto dell'intolleranza è assurdo e barbaro; è il diritto delle tigri; anzi, è anche più orribile, perché le tigri non sbranano che per mangiare, mentre noi ci siamo sterminati per dei paragrafi."