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Libri di Pietro Abelardo

Eloisa e Abelardo. Lettere

di Pietro Abelardo

editore: Se

pagine: 256

«Quelle gioie da amanti che provammo insieme mi sono state tanto dolci che non possono né dispiacermi né sfuggirmi dalla memor
26,00

I commenti all'Isagoge di Porfirio

di Pietro Abelardo

editore: Mimesis

pagine: 788

Abelardo fu uno dei primissimi autori medievali a studiare i problemi logici, trattando la logica come una scienza autonoma
36,00
14,00

Lettere d'amore

editore: Garzanti

pagine: 532

Nel XII secolo, un logico e teologo di fama europea, chierico e canonico della cattedrale di Parigi, incontra una giovane donn
14,00

Eloisa e Abelardo. Lettere

di Abelardo Pietro

editore: Feltrinelli

pagine: 295

Quelle gioie da amanti che provammo insieme mi sono state tanto dolci che non possono nè dispiacermi nè sfuggirmi dalla memori
11,00

Epistolario. Testo latino a fronte

di Pietro Abelardo

editore: Utet

pagine: 817

"Nessuno io credo potrebbe leggere o ascoltare questo racconto con gli occhi asciutti." Quando Eloisa rivolge queste parole all'abate di Saint-Gildas, Pietro Abelardo, sono passati più di vent'anni dal loro ultimo incontro. Nelle sue lettere, scritte nella prima metà del XII secolo, è ancora visibile il segno della passione che l'aveva legata, poco più che sedicenne, al famoso logico, all'epoca suo maestro. Una relazione gravida di dolorose conseguenze: scoperti e costretti a un matrimonio riparatore - Eloisa era infatti rimasta incinta -, i due si trovarono a subire la vendetta della famiglia della ragazza. Aggredito nel sonno ed evirato, Abelardo si ritirò per la vergogna nel monastero di Saint-Denis; Eloisa prese il velo nel convento di Argenteuil. Il loro Epistolario non è solamente un'opera importante per la storia della filosofia occidentale. È anche, prima di tutto, la ripresa di un discorso amoroso bruscamente interrotto. Abelardo ed Eloisa riflettono sul passato, si interrogano sulla bontà delle loro scelte e sul senso della tragedia che li ha travolti, discutono sulla colpevolezza del loro comportamento, tentano di leggere la propria vicenda alla luce dei cambiamenti avvenuti negli anni. La loro storia d'amore, raccontata nelle sette lettere che compongono l'Epistolario, ha stimolato l'immaginazione di numerosi artisti nei secoli: da poeti come François Villon e Alexander Pope a romanzieri come Mark Twain e Henry Miller... Con un testo di Giovanni Orlandi.
14,00

Etica

di Pietro Abelardo

editore: Mimesis

pagine: 150

Il titolo di ispirazione socratica - Scito te ipsum - con cui l'Etica era nota fin dall'inizio, indica il ruolo centrale dell'interiorità e intenzionalità nell'analisi del problema morale. Già dalle prime battute dell'opera Abelardo definisce la colpa come "consenso del soggetto all'inclinazione naturale presente nella natura umana": non è colpa - osserva - desiderare una donna ma acconsentire al desiderio giungendo all'adulterio. All'opera appartengono anche alcune intense pagine di denuncia della corruzione della chiesa che, oramai lontana dal modello evangelico della povertà, mira solo al potere e alla supremazia temporale. In esse riconosciamo l'Abelardo maestro di Arnaldo da Brescia.
14,00

Dialogo tra un filosofo, un giudeo e un cristiano

di Pietro Abelardo

editore: BUR Biblioteca Univ. Rizzoli

pagine: 115

Come per tutti i classici, anche per questo libro vale il principio della vicinanza a noi e della distanza da noi da noi. La vicinanza sta nelle domande poste dal filosofo; la distanza sta nella convinzione di poter dirimere una questione sulla quale noi oggi ci siamo, almeno provvisoriamente, arresi. Il "Dialogo tra un filosofo, un giudeo e un cristiano" è un testo che nasce nella sconfitta: nell'estate del 1140 le opinioni di Abelardo vengono condannate come eretiche. Il filosofo, che in quel momento si trovava nell'abbazia di Cluny, viene raggiunto dalla notizia della scomunica e dall'ordine di chiudersi e di isolarsi per riflettere sull'origine della propria eresia. È in questo contesto che nasce il Dialogo, in un ripiegamento che è anche, allo stesso tempo, il tentativo di trasformare quella condizione in una risorsa. Il David Bidussa illumina questa circostanza con una riflessione più profonda: "La condizione che sopravviene il giorno dopo la sconfitta è quella della solitudine, e è nella solitudine che spesso si consegnano i documenti che testimoniano la capacità che gli intellettuali hanno di interrogare se stessi". Una condizione che ha bisogno di ritrovare il significato della discussione, nella convinzione che solamente nel confronto sia possibile costruire un ragionamento autentico e duraturo. E ciò non solo soddisfa il gusto del pensare, ma testimonia anche il senso e la profondità del vivere. (Prefazione di Davide Bidussa)
4,90

Abelardo ed Eloisa

Epistolario. Testo latino a fronte

di Abelardo Pietro

editore: Utet

pagine: 817

Parigi, inizio del XII secolo: a Pietro Abelardo, brillante magister della scuola cattedrale, viene affidata l'educazione dell
13,90

Storia delle mie disgrazie

Lettere d'amore di Abelardo e Eloisa

di Abelardo Pietro

editore: Garzanti Libri

Nel secolo XI, un logico e teologo di fama europea, chierico e canonico della cattedrale di Parigi, incontra una figura eccezi
12,00

Eloisa e Abelardo. Lettere

di Abelardo Pietro

editore: Se

pagine: 245

Quelle gioie da amanti che provammo insieme mi sono state tanto dolci che non possono né dispiacermi né sfuggirmi dalla memori
22,00

Teologia degli scolastici. Libro 3°

di Pietro Abelardo

editore: Pontificia Univ. Gregoriana

pagine: 202

18,00

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