Libri di Pietro Greco
La scienza sui giornali. La collaborazione con «l'Unità» e «Strisciarossa» (1987-2020)
di Pietro Greco
editore: Carocci
pagine: 252
La conferenza sul clima di Rio, le frontiere della fisica, la pecora Dolly, l'uso dei pesticidi, il destino dell'universo, la
La scienza e l'Europa. Dalle origini al XIII secolo
di Pietro Greco
editore: L'Asino d'oro
pagine: 473
Pochi lo ammettono. Ma l'Europa è l'ultimo dei continenti connessi a scoprire la scienza. Quando nell'anno 1202 scrive il Liber abaci, il pisano Leonardo Fibonacci non porta nel piccolo continente solo i numeri arabi e la numerazione posizionale indiana - vale a dire il moderno sistema di calcolo -, ma propone nuova conoscenza matematica. Prima di lui in Europa non lo aveva fatto nessuno. Eppure la scienza era nata da almeno millecinquecento anni, nel mondo ellenico. Si era diffusa in Cina e in India. Era stata ripresa e sviluppata dall'Islam. Ma fino a quando Fibonacci non scrive il suo Liber abaci nessuno nelle terre europee aveva mai prodotto nuovo sapere scientifico. Perché? L'incontro con la scienza, seppure giunta in ritardo nell'estremità più occidentale dell'Eurasia, ha effetti dirompenti: aiuta l'Europa a nascere e a consolidare progressivamente la sua identità. Cosa succede, però, durante la grande crisi del Trecento? Questo volume, primo di una trilogia, ripercorre la storia del continente europeo dalle origini al XIII secolo mostrando come la scienza abbia giocato il ruolo di collante culturale nell'Europa nascente.
Lo sviluppo insostenibile
editore: Mondadori bruno
pagine: 208
Nell'autunno 2002 vengono sbriciolate le fondamenta del concetto di sviluppo sostenibile costruite negli ultimi trent'anni. Sotto il manto dell'iperrealismo come unica via per fronteggiare l'inevitabile globalizzazione e della critica alle illusioni del vertice di Rio (1992), bollato come visionario, a Johannesburg arretra l'intero quadro delle strategie globali per uno sviluppo equo e viene bandita l'idea di definire i doveri universali per garantire i diritti universali. Partendo dalla lettura critica dei risultati del vertice e dei conflitti sull'uso delle risorse, gli autori analizzano il lungo e accidentato percorso della diplomazia ecologica.
Contagio. La Sars e il ritorno delle malattie infettive
editore: Editori Riuniti
pagine: 167
Il 12 marzo del 2003 il mondo viene a conoscenza di una nuova minaccia. Si chiama Sars, Severe Acute Respiratory Syndrome. A lanciare l'allarme sulla sua pericolosità è l'Oms. Da quel momento gli avvenimenti si succedono con una velocità straordinaria. Altrettanto velocemente, grazie a Internet, corrono però le informazioni e le scoperte sulla nuova malattia. Oggi, a emergenza apparentemente cessata, il libro ricostruisce la storia della Sars come un giallo, con colpi di scena e fatti misteriosi: dal silenzio della Cina alla scoperta quasi contemporanea di due virus diversi che potrebbero esserne la causa, dalla ricostruzione di cosa è successo nel condominio di Hong Kong al ruolo dei superdiffusori del virus.
Contro il declino. Una (modesta) proposta per un rilancio della competitività economica e dello sviluppo culturale in Italia
editore: Codice
pagine: 116
Un forte investimento (culturale ed economico) in ricerca scientifica, sviluppo tecnologico e alta formazione: è questa l'ultima chance che, secondo gli autori, ha l'Italia per rimuovere la cause del declino, modificare la specializzazione produttiva del sistema paese, realizzare un ambiente adatto all'innovazione ed entrare nella società della conoscenza. Da quasi mezzo secolo l'Italia è l'unico paese a economia avanzata ad aver scelto un percorso di sviluppo senza ricerca; per molti anni la scelta ha premiato, ma oggi quel modello non regge più. La tecnologia a elevato valore di conoscenza è ormai il settore più dinamico dell'economia mondiale. I numeri non lasciano dubbi: negli ultimi anni sono stati triplicati gli investimenti in scienza e innovazione, sono aumentati gli scambi di prodotti ad alta tecnologia e paesi come Cina, India e Brasile stanno ridisegnando la mappa geopolitica della ricerca. Il mondo sta cambiando velocemente; l'Italia, in questo panorama in costante mutamento, non tiene il passo, perde posizioni nella classifica della competitività e quote nel mercato del commercio internazionale di beni ad alta tecnologia. Recuperare il terreno perduto, partecipare alla costruzione di una società della conoscenza più democratica, insomma andare "oltre il declino", significa innanzitutto modificare la propria specializzazione produttiva, e puntare su un modello di sviluppo fondato sulla ricerca.
La risorsa infinita. Per una società democratica della conoscenza
editore: Editori Riuniti University Press
pagine: 240
L'idea pericolosa di Galileo. Storia della comunicazione della scienza nel Seicento
di Pietro Greco
editore: UTET Università
pagine: 248
Nel Seicento nasce, con atto rivoluzionario, non solo la scienza moderna, ma anche una nuova idea di comunicazione
Scienza e media ai tempi della globalizzazione
editore: Codice
pagine: 196
È un momento molto delicato, quello che stanno vivendo i mezzi di informazione e i divulgatori che si occupano di scienza. Sicurezza alimentare, fecondazione assistita, ambiente, energia nucleare, OGM, la privacy legata a internet: la ricerca scientìfica e lo sviluppo tecnologico hanno profonde implicazioni politiche e sociali, e saturano ormai ogni spazio della nostra vita pubblica e privata. Per questo motivo, mai come oggi la funzione svolta dai media (di fondamentale snodo tra la scienza e le sue rappresentazioni sociali) ha rivestito tanta importanza. Ripercorrendo una storia fatta di buone intenzioni, episodi felici, fraintendimenti e accuse reciproche di inefficienza, Greco e Pitrelli analizzano lo stato di salute del rapporto tra ricerca scientifica e mezzi di informazione e comunicazione; e dedicano un'attenzione particolare al ruolo svolto oggi dal web, che nella sua forma più "sociale" dei blog, dei podcast e dei wiki sembra rispondere meglio dei media tradizionali alle richieste di partecipazione pubblica sulle questioni di scienza.
Napoli digitale. Come l'informatica sta cambiando il Comune e la città
editore: Editori Riuniti University Press
pagine: 168
"Napoli, città della conoscenza
Città della scienza. La storia infinita
di Pietro Greco
editore: Tullio Pironti
pagine: 67
La Città della scienza che la Fondazione IDIS, presieduta da Vittorio Silvestrini, ha realizzato a Bagnoli, alle porte di Napoli, nell'area dove una volta esisteva la più grande fabbrica della quinta città più industrializzata d'Italia, non è solo il maggiore science centre del nostro paese e uno dei più grandi musei d'Europa, un museo interattivo in cui è "vietato non toccare", sul modello dell'Exploratorium realizzato nel 1969 a San Francisco dal fisico Frank Oppenheimer. E qualcosa in più persino di quel "museo totale" dove si riuniscono e si toccano tutti i saperi, come da qualche anno va teorizzando e realizzando il fisico Jorge Wagensberg, direttore del CosmoCaixa, science centre di Barcellona. La Città della scienza di Napoli è un "museo estremo", sull'esempio di quello immaginato e mai realizzato dal filosofo e matematico Gottfried Leibniz a cavallo tra XVII e XVIII secolo. Un luogo, pressoché unico nel panorama museale mondiale, dove non solo si comunica scienza, si riunificano i saperi e si costruisce una matura cittadinanza scientifica, ma dove la cultura scientifica diventa la base per un nuovo modello economico, fondato sulla conoscenza, socialmente ed ecologicamente sostenibile. La Città della Scienza di Bagnoli non assolve a una funzione marginale nel processo economico e sociale della Campania, del Mezzogiorno e dell'Italia. È un nodo importante di una rete decisiva, la rete della conoscenza, che dovrebbe innervare la società e l'economia campana, meridionale e italiana.
Einstein aveva ragione. Mezzo secolo d'impegno per la pace
di Pietro Greco
editore: Scienza express
La vita di Albert Einstein è stata spesa inseguendo con lucidità e determinazione due grandi sogni. Uno scientifico: l'elaborazione di una teoria unitaria della fisica. L'altro politico: la pace del mondo. La tesi del mio libro è che quello di Einstein è stato sempre un lucido progetto politico. Fondato su solide basi culturali e su una notevole capacità di "leggere" in anticipo l'evoluzione della storia. Il suo pacifismo, infatti, può essere diviso in tre grandi fasi, durante le quali è stato adattato alla realtà politica. Una prima fase, dal 1915 al 1932, durante la quale il suo pacifismo ha avuto toni radicali. Una seconda fase, in concomitanza con l'avvento del nazismo, Einstein ha "sospeso" il suo pacifismo: riconoscendo che contro Hitler non c'era altra possibilità che opporre forza alla forza. Una terza fase, dopo il 1945, in cui si è battuto per il disarmo nucleare, considerando che quella atomica era diventata la nuova e più grave minaccia per l'umanità. Il pensiero di Einstein ha influenzato generazioni di pacifisti e ha avuto influenza su molti uomini politici, compreso Michail Gorbaciov.
Marmo pregiato e legno scadente. Albert Einstein, la relatività e la ricerca dell'unità in fisica
di Pietro Greco
editore: Carocci
pagine: 151
Nel 1915, cento anni fa, Albert Einstein rende pubblica per la prima volta a Berlino la sua teoria della relatività generale. È una delle più grandi conquiste nella storia del pensiero. E ancora oggi costituisce uno dei fondamenti della fisica. Ma Einstein è insoddisfatto. Definisce l'equazione che la descrive come un monumento composto da marmo pregiato (la parte che riguarda il campo gravitazionale) e da legno scadente (la parte che riguarda la materia), e si pone alla ricerca di una teoria ancora più generale - una teoria del tutto - che unifichi l'intera fisica. Ma Einstein non riuscirà a portare a termine questa ricerca e ancora oggi essa costituisce la sfida più grande per i fisici.