Libri di S. Facioni
Chouchani. Il maestro inquieto
di Sandrine Szwarc
editore: Mimesis
pagine: 494
"Si sono dette molte cose su Chouchani, ma la realtà fu grandemente più bella della leggenda", diceva Emmanuel Levinas
Il maestro o il supplemento di infinito
di Jacques Derrida
editore: Il Nuovo Melangolo
pagine: 70
"È possibile, dichiarandolo "in silenzio" o "a bassa voce", non dovere niente a un maestro? Proprio qui? A un maestro ammirato? Quanto a sapere se qui è possibile ammirare un maestro senza dovergli restituire niente, senza impegnarsi espressamente nel mercato di nessun "grazie", senza debito e senza dovere, dunque senza favore possibile, là dove forse ne va ancora di una strana esperienza della spartizione, ebbene, perché la domanda resti, e resti aperta o sospesa, bisognerebbe provare a pensare altrimenti tutti i concetti che vi si trovano compromessi: la distinzione tra "dire" e "tacere", il "senso", il "buono" del "buon senso", il "debito", il "dovere", la "maestria o la magisterialità del maestro" (non dimentichiamo che nella maggior parte dei casi parliamo al maschile), proprio la parte della "spartizione" (di "cosa"? di "chi"? con "chi"?); ma anche il "niente", il "possibile" e il resto. Soprattutto il resto".
La scrittura della storia
di Michel de Certeau
editore: Jaca Book
pagine: 405
Michel de Certeau è stato un punto di riferimento per la sua comprensione dei meccanismi dell'ideologia, mentre è spesso rimasto incompreso il matrimonio da lui consumato tra pensiero storico filosofico e antropologia culturale e religiosa. Matrimonio impossibile per i maitres à penser della Parigi dell'epoca da Althusser a Bettelheim, da Derrida a Lacan. L'impossibilità era dell'ambito delle pratiche del sapere e de Certeau aveva rotto il politically correct di tali pratiche.
Glas. Testo italiano e francese
di Jacques Derrida
editore: Bompiani
pagine: 1183
Il testo è un puzzle filosofico e letterario che si muove tra Hegel e Genet, un discorso che non inizia (in quanto già iniziato) e che non finisce (in quanto continua anche dopo la morte dell'autore), dove è difficile capire qual è il testo principale e quale il commento o la nota. Tra i molteplici temi che si intrecciano e si richiamano quello della generazione della famiglia, del desiderio e della differenza sessuale, del nome proprio e dell'identità. Se la filosofia di Derrida è nota come "teoria della decostruzione", questo libro si può considerare come la sua "pratica di quella stessa decostruzione."
Della grammatologia
di Jacques Derrida
editore: Jaca Book
pagine: 428
Questa nuova edizione italiana di "Della grammatologia", aggiornata e rivista nei suoi riferimenti bibliografici rispetto all'edizione del 1969, ripropone oggi lo stesso rigore e la stessa passione di un approccio non accademico al sapere. Non accademico nel senso di difficilmente inquadrabile in termini disciplinari e polemico con chi non si interroga sulle condizioni del proprio gesto di pensiero. Si tratta di un rigore e di una passione che la storia di questi trent'anni ha messo alla prova in modo radicale. Il termine traccia e il termine scrittura, entrati in circolo nel clima filosofico insieme al termine de-costruzione, sono forse oggi meno equivocabili nel loro rapporto con lo stile di pensiero che li produce. La ricchezza di materiali che in questo testo viene presentata ha lo scopo inesorabile di chiarire il movimento di produzione - sorta di piega generativa - che è all'opera nel concetto di segno e coinvolge l'io come attore della significazione. Da Saussure alle teorie linguistiche, da Lévi-Strauss al "Saggio sull'origine delle lingue" di Rousseau, dalle teorie moderne della scrittura a Vico, viene disegnato un approccio alla strategia del discorso filosofico che spiazza sia il dibattito sull'ermeneutica sia una nostalgia fenomenologico-ontologica che non si misuri effettivamente con la genesi del suo linguaggio.
Pierre Favre
di Michel de Certeau
editore: Jaca Book
pagine: 127
L'elezione di papa Francesco ha contribuito a riportare l'attenzione su Pierre Favre, gesuita vissuto tra il 1506 e il 1546, molto amato dal Pontefice per la sua vicinanza a Francesco Saverio e soprattutto a Ignazio di Loyola, fondatore della Compagnia di Gesù. Nel saggio introduttivo redatto appositamente per questo volume, Luce Giard ricorda come Favre formò con Ignazio "una coppia amicale e fervente" fin dal 1525. Per Michel de Certeau, storico del pensiero religioso assai stimato da papa Francesco, Favre passa così "dall'infanzia spirituale alla maturità, e dal sogno di un mondo perfettamente puro alla pratica della carità". Attraverso l'applicazione della Regola gesuitica e degli Esercizi, egli trova finalmente lo sbocco anelato in una vita caratterizzata da un'accentuata dimensione mistica. Dal 1536 fino alla morte svolge un'infaticabile attività predicatoria vivendo per anni come pellegrino fra i pellegrini sulle strade d'Europa e condividendo la quotidianità in un periodo di profonda crisi caratterizzato dalla diffusione del pensiero di Lutero. La sua vita, cominciata in un umile villaggio di pastori della Savoia, racchiude "il sentimento dell'Azione divina, le forme così varie in cui l'impulso, la realtà e l'attrazione divina si palesano", mostrando come questa unità non sia opera dell'uomo, ma un "dono che sempre meglio si può riconoscere".
L'intrico dell'io
editore: Jaca Book
pagine: 259
I contributi raccolti in questo volume colgono la sfida a tutto campo di una domanda sull'io che non si lascia catturare nelle maglie di un pensiero omologante. Al contrario, lascia precipitare nel nostro presente sguardi diversi la cui radice continua a inviare segnali - come un sonar inabissato nell'oceano - che attendono solo di essere ascoltati e decifrati. I testi, organizzati intorno alle sezioni "corpo", "altro", "inconscio", "storia" e "linguaggio", commentano l'opera di autori ed epoche distanti nel tempo, accomunati dalla medesima esigenza: individuare nell'intrico dell'io alcuni tracciati poco esplorati che rimettano in discussione conquiste ed esiti teorici oggi considerati indiscutibili e definitivi. Nella specificità degli stili e dei percorsi qui raccolti, si tratterà di riconoscere un comune interrogare che testimonia il senso profondo dell'intrico dell'io: essere intreccio di voci, crocevia di scambi, irriducibile apertura all'alterità.
Fabula mistica. XVI-XVII secolo
di Michel de Certeau
editore: Jaca Book
pagine: 346
A trent'anni dalla scomparsa di Michel de Certeau, "Fabula mistica II" - che raccoglie testi inediti o parzialmente pubblicati
Difficile libertà
di Emmanuel Lévinas
editore: Jaca Book
pagine: 388
I saggi che compongono questo libro, selezionati dallo stesso autore, si insinuano nel cuore di quell'insistita domanda sulla
Fabula mistica. XVI-XVII secolo
di Michel de Certeau
editore: Jaca Book
pagine: 429
Da Eckhart a Silesius, da Teresa d'Avila a Giovanni della Croce o Surin, tutto un corteo luminoso di donne, folli, illetterati
Eros, letteratura e filosofia
di Emmanuel Lévinas
editore: Bompiani
pagine: 384
Se l'interesse di Levinas per la letteratura è noto attraverso i suoi scritti su Proust, Blanchot e Celan non è altrettanto co